~Verità

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                                T/n's pov.
Ti sei svegliata il mattino seguente, ripensando alla serata passata con le amiche e...con quello strano tizio di nome Joker. Pensavi che in fondo era semplicemente uno svitato che adorava andare in giro vestito da Joker, così hai smesso di pensare a lui. Ti sei voluta dedicare una giornata solamente per te stessa, facendo un bagno rilassante. Hai aperto il rubinetto e lo hai regolato su acqua calda. Hai messo poi, il bagnoschiuma e ti sei preparata il resto per fare la doccia. Ma mentre ti sei immersa e hai sentito il piacevole contatti con l'acqua calda accarezzarti il corpo, ti venne in mente di nuovo lui. Joker. Perché ti stava passando lui per la testa? Eppure non riuscivi a smettere di pensarci. Quell'incontro era strano, perché anche se pensavi che potesse trattarsi di uno svitato che amava vestirsi di Joker, qualcosa dentro di te, ti diceva che era veramente lui. Forse perché le sue cicatrici ai lati della bocca erano troppo reali per poter essere finte. Poi quello sguardo...solo lui poteva averne uno così. "Perché...perché non riesco a smettere di pensare a te, Mr J? Sono diventata pazza anche io?"pensi, mentre sospiri. Dopo la doccia rilassante e mezz'ora di piastra, hai raccolto i capelli in un bello chignon e sei andata in camera. Ma qualcosa catturò la tua attenzione: hai sentito bussare sulla finestra. Sei andata a vedere ed era Joker. "C-cosa ci fai qui? Come fai a sapere dove abito?!"hai chiesto sbalordita. "Ciao piccola, te lo avevo detto che ti avevo stalkerata. Ed ora eccomi qua! Vuoi farmi entrare o..." provò a dire lui, ma tu eri titubante. Joker ti osservò bene, per poi avvicinare il suo viso al tuo.
                                 Joker's pov.
"Cosa c'è?"le chiesi a quella che mi sembrava essere la ragazza più bella e timida del mondo. Il suo sguardo così intenso incrociò il mio da fuorilegge e disse: "Smettila di fingere di essere Joker!" A quelle parole mi offesi: "Non sto mentendo. Guardami bene, te lo giuro". Le presi delicatamente le mani e le portai sul mio viso. Lei sussultò lievemente, ma capii che mi aveva davvero creduto alla fine. "Chi ti ha fatto queste?"chiese con le lacrime che minacciavano di caderle da quegli occhi così profondi. Il mio sguardo si incupì. "Non voglio parlarne. Scusa"dissi. Queste fottute cicatrici hanno un passato orrendo che non ho intenzione di ricordare. Lei insistette, ma la fermai. Non ero ancora pronto a dirle tutto di queste cicatrici, volevo solo che per il momento le guardasse, cosicché mi avrebbe creduto. "Okay"si arrese lei. Le baciai la fronte, sapendo che lei era una delle poche persone che mi avrebbero capite e forse anche amate. Ma in fondo, chi potrebbe mai amare un essere contorto come me? Restammo a parlare per un bel po', conoscendoci sempre di più. Mi trovavi bene con lei e quasi la mia follia, sembrò svanire. Che cosa mi stava facendo questa bellissima ragazza tanto dolce e innocente? Sapevo solo che non potevo stare lontano da lei. Il modo in cui mi guardava e la sua dolcezza...forse lei è la cura della mia vita tormentata dai brutti ricordi. Guardai l'orologio e capii che dovevo tornare nel mio appartamento. Adesso gestisco una specie di impresa con i miei uomini, non faccio più quello che facevo prima, ossia il fuorilegge. Ne avevo abbastanza. Salutai T/n, promettendole che sarei tornato presto da lei. Mi incamminai verso casa, venendo risucchiato dal buio della notte e dalle fievoli luci dei lampioni.

"Il mio folle dolce clown"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora