Capitolo 5

584 37 0
                                    

Restiamo un po' da soli e nessuno si degna di aprire bocca. Così inizio a parlare io perchè sto silenzio mi sta rompendo le palle..( scusate il termine).

Mg: Come stai?

Mi guarda e poi si mette seduto nel tavolo, lo stesso tavolo che ho usato per giocare a poker con le guardie. Lo vedo fare cenno come nel dire" Siediti". Così mi siedo e non facciamo altro che guardarci.

Aj: Dovrei essere io a fare quella domanda. Mg: Io sto bene, e tu? Aj: Io no. Come fai a essere tranquilla visto che sei qui in centrale e rischi di essere in carcere. Mg: Beh non è la prima volta che vengo scoperta. Ormai i poliziotti mi conoscono e a volte quando mi scoprono che faccio cose del genere mi lasciano in pace. Ho già fatto amicizia con loro. Mi hanno fatto anche provare la pistola ed è anche per loro che ho imparato come difendermi. Aj: Perchè volevi imparare a difenderti? Mg: Perchè così potevo proteggervi. Sai, proteggere è l'unica cosa che mi sa mi riesce bene. Cazzo, se sono cambiata. Al: Ma ci siamo noi a proteggervi. Mg: Sapevo che lo dicessi, ma a volte quando le persone sono disposte a salvarti la vita anche tu vuoi fare qualcosa per loro.

Mi alzo e mi metto in braccia conserte.

Mg: Mi sa che dovresti andare, è tardi. Io devo rimanere qui.

Mi guarda e si alza.

Aj: Tu non vuoi ritornare insieme? Ritornare a come eravamo una volta? Mg: Ti ricordo che una volta noi non eravamo niente. E comunque devo pensarci sono un po' difficili queste tipo di cose. Aj: Capisco, allora ti aspetto.

Sta per girarsi e andare ma si ferma e mi guarda.

Aj: Meg, gli amici si abbracciano vero? Mg: cer-

Non faccio in tempo a finire la frase e già corre e mi abbraccia forte e io ricambio. Ci stacchiamo un po' ci guardiamo ma ha ancora le mani nella mia vita. Voglio ritornare insieme, ma non devo fare altri sbagli. Metto le mani nel suo viso e gli do un bacio sulla fronte. Ovviamente mi metto in punta di piedi. è sempre l'Alejandro che ho conosciuto una volta. Lo guardo e gli sorrido

Mg: emmm. Aj: già, io vado. Notte Meg. Mg: Notte, spagnolo. E fammi un favore, quando torni a casa disinfetta le tue ferite e cambia le bende, ok? Aj: ok, dottoressa.

Va e si gira e mentre chiude la porta mi fa un sorriso.

MATTINO SEGUENTE.

Sono ancora in centrale. Ora mi hanno fatto uscire. Prima di uscire ringrazio la signora Rosario. Lei si che è una persona bella. Mi ricorda la mamma. Esco dalla centrale e inizio a camminare. E vado da Starbucks e prendermi un caffè poi mi dirigo verso casa dove non c'è nessuno stranamente. Chiamo Mattia ma parte la segreteria. Sarà successo qualcosa. Vado da Mark visto che abita di fronte a me. Mi apre lui e gli dico

Mk: Oh, sei uscita. Mg: Sì, sai dove sono i ragazzi? Mk: Sono alla partita ricordi? Io non gioco perchè non mi hanno preso alla squadra, a quanto pare non mi vogliono, ma non sono loro è l'allenatore. Mg: Sbrigati e cambiati, andiamo alla partita e stai certo che entrerai nella squadra. Mk: ok.

Si sbriga a cambiarsi e andiamo nel campo. Prima di andare noi due portiamo gli skate così facciamo presto. Siamo arrivati e vedo i ragazzi perplessi. Vedo il punteggio e mi accorgo che la squadra avversaria, cioè quella di Josh, Payton e Griffin, è in vantaggio così corro verso le panchine e inizio urlare.

Mg: SIETE I MIGLIORI, NON ARRENDETEVI!!

I ragazzi si girano e mi vedono. Stanno sorridendo. Gli faccio cenno di avvicinarsi. Così s avvicinano.

Rs: Sei venuta! Mg: Ascoltatemi bene.

Poi gli spiego uno schema che ovviamente seguono, il cosi detto "Schema a triangolo". Consiste appunto di sparpagliarsi nel campo formando un triangolo e andare nel campo avversario passandosi la palla disegnando un triangolo, così gli avversari non sanno chi tirerà. gli spiego pure I punti deboli della squadra avversaria. Loro ascoltano con attenzione e credono che sia impossibile, ma gli incoraggio comunque.

Kr: Possiamo provarci anche se ho qualche dubbio Mg: funzionerà, fidatevi di me Mt: io mi fido di te, sorellina. Al: Tutti credo che si fidino di te Mg: non pensate a vincere o a perdere, giocare con lealtà rispettando le regole vi farà andare molto lontano. Ora andate sta per cominciare.

Fanno lo schema e fanno pareggio ma mentre Kairi sta per fare l'ultimo tiro, Payton gli tira un calcio. Fallo. Kairi è a terra e si tiene la gamba, non riesce a stare in piedi. Tocca ad Alejandro tirare e.... FA GOAL! Si sentono tutte le persone che esultano, urlano il nome di Alejandro e anche della squadra. Dopodiché vanno in spogliatoio e si cambiano. Li raggiungo.

Mg: Allora

Tutti si girano di scatto e Alvaro e Rashaun mi abbracciano per prima. Poi Quinton e Mattia. E alla fine Alejandro che mi prende in braccio e mi fa volare tenendomi per I fianchi.

Mg: Sì, anch'io sono felice ma così mi fai girare la testa.

Mi fa scendere e mi abbraccia forte forte. Ci stacchiamo.

Mg: Non ho fatto io quel goal, però Kr: Ma lo schema è funzionato!

Mi giro e vedo Kairi nella sedia a rotelle. Lo abbraccio.

Mg: Sei stato bravo anche tu. Cosa ha detto il dottore? Kr: Devo tenere questa merda per un mese. Mg: Lo schema ha avuto un successo a quanto vedo Uomo: Quale schema?

Ci giriamo. Vedo che è l'allenatore della squadra.

Mt: Oh, signor Smith. Lei è mia sorella. Mg: Sono Megan, piacere Smith: John Smith.

Ci stringiamo la mano.

Mt: Beh lei è la ragione per cui abbiamo vinto. Smith: Davvero? Allora sei la nostra salvezza Ora possiamo andare alle regionali di New York Mg: sembra fantastico! Smith: C'è qualcosa che possiamo fare anche per te?

Guardo Mark. Anche lui mi guarda.

Mg: Ci sarebbe qualcosa, anzi qualcuno. C'è questa persona che vorrebbe da tanto fare parte della squadra. Si è allenato molto e credo che imparerà un sacco di cose lavorando e allenandosi con voi, ma soprattutto con lei. Quindi può fare parte della squadra. Smith: Non lo so... Mg: La prego, posso dare tutto ciò che vuole Smith: Perchè tieni così tanto? Mg: Perchè la persona di cui sto parlando, è la stessa persona che mi ha fatto anche lei un favore e desidero che sia felice del regalo che faccio per lui. Smith: Posso vederlo? Mg: Vieni Mark... Smith: Tu? Non sei lo stesso.. Va bene sei dentro

Tutti esultano e urlano. Mark è felicissimo e mi abbraccia. Poi abbraccia gli altri membri del gruppo che sarebbero stati i suoi nuovi compagni. Esco dallo spogliatoio. Mi sento un po' di mezzo, ma allo stesso tempo mi sento soddisfatta di ciò che ho fatto. Esco e vedo Payton, Josh e Griffin. Fanno un passo indietro ma tranne Josh che mi abbraccia.

Mg: hey... siete stai bravi oggi, eh. Py: Abbiamo perso e tu ti congratuli con noi?

Lo guardo e lui indietreggia ma mi avvicino e lo abbraccio.

Mg: Siete stai bravi lo stesso Py: Grazie.

Ricambia l'abbraccio e poi abbraccio Griffin e anche lui a quanto pare ricambia.

Mg: Continuate ad allenarvi, magari potrete anche batterli, eh. Ora devo andare, ci vediamo.

Li faccio cenno e sorrido e anche loro sorridono. Me ne vado e vado verso casa.

Till I met you 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora