19 - Festa col botto e cappi al collo

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Il fuoco era già stato acceso e lambiva la parte bassa della pira, quando i profili lontani di Ebony e compagne disegnarono ombre lontane oltre il suffumigio derivato dalla combustione. Giocolieri e artisti di strada improvvisati, si scansarono al loro passaggio. Qua e là, sotto gli abeti e le betulle, tavolini di fortuna arricchiti con cibi dolci e salati, deposti su tovaglie vecchie a scacchi, occhieggiavano malamente invitanti. Attorno ai lampioni della piazza, signori, signore, signorine, cowboys, suore e meretrici sotto le mentite spoglie del perbenismo, vivacizzavano la serata sciorinando saluti di circostanza e adulando vicendevolmente i costumi d'epoca secessionista, sfoggiati con goffaggine.

La sera indugiò in un lungo crepuscolo di un cielo blu intenso, striato di nuvole arancio e fuoco del sole, ormai scomparso in un orizzonte sepolto dalla fitta boscaglia.

L'aria era pesante, umida e invasa da zanzare e insetti notturni, indifferenti al fumo del grande fuoco, che al contrario faceva lacrimare chi si trovava sottovento. Ne furono coscienti le drag queens che svelarono il loro aspetto sotto il riflesso di quella fiamma tremula e di un paio di lampioni sfarfallanti.

Gli sguardi e le bocche aperte non mascherarono sorpresa e sconcerto per com'erano agghindate. Mani sul viso e ventagli aperti celarono commenti sprezzanti.

«Ehi, perché ci guardano tutti?»

«Forse perché sei grossa quanto un carro, Mamì! Te l'ho sempre detto che il bianco ingrassa!» commentò Bambam, grattandosi ogni centimetro di pelle che lo scarno vestito corallo non copriva.

«Bamby, piantala di dimenarti! Sembra che stai girando un film a luci rosse!»

«Ah! Guarda! Con tutte queste punture di insetti, le ho di quattro misure in più!» protestò, e Liling le diede degli schiaffetti sulle mani.
«E tu che hai sprecato mezzo PIL nazionale per delle protesi! Bastava fare una gita qui!»

«Divertente!»

«Ora smettila! C'è il prete che ti fissa!» ripetè la mora, inquadrando il sacerdote che non sembrava a disagio vedendo la messicana scatenata. Non era attratto dalla parrucca acconciata in una composizione alta e vivacizzata da un bouquet di fiori rossi presi in prestito dalle piante spontanee che strada facendo aveva strappato. No, non gli interessava che fosse tutta punta dalle zanzare. Ciò su cui non riusciva a staccare gli occhi era malamente coperto dalle mani. E più le fissava, più gli occhi rischiavano di staccarsi dal cervello! Non nascondeva nemmeno l'espressione compiaciuta.

Ebony Mamì fu la prima a prendere coraggio e salutare amabilmente i residenti di Holywood. Non ottenne successo con i signori, né con le signore, che la squadravano cercando di capire perché indossava un vestito bianco e scollato, o come faceva a possedere una chioma leonina nera così ampia e riccia. Però, non demorse, e alla fine quattro giovani ragazze la premiarono formando un capannello attorno. Invitarono anche Liling e Bambam al chiacchiericcio. Erano curiose, ma non invadenti, e la giovane età le rendeva aperte alla novità delle forestiere. Chiedendo e raccontando futilità, offrirono quel minimo di accoglienza che altrimenti rifiutato le avrebbe messo a disagio. E per la gioia di Bambam, una delle giovani la riconobbe anche.

«Mi sembrava di averti vista da qualche parte! Ma sei Bambam Gladys! La super modella internazionale!» saltellò una di quelle. «Sei davvero molto bellissima davvero!» le ripetè l'altra impacciata e tutto d'un fiato. «Non arrivano molte notizie su carta stampata da queste parti, se non fosse per la TV, non sapremmo nemmeno dove ci troviamo!» aggiunse l'altra.

"Perfetto! Siamo a Bifolcolandia!" pensò Bambam mentre si univa alle risate assieme alle amiche.

Forse un po' di gelo si era affievolito, dato che apparvero pure i simpatici agenti di polizia, alcuni in costume e altri in divisa. Spiccò tra tutti lui, il bel Vinnie Belmer e gli occhi della messicana si accesero, salvo poi spegnersi quando lo vide accanto a Bianca Teace. Si imbronciò. "Mica è giusto però." Quella splendida ragazza portava in mano due fiaccole accese, e allora capì chi era il giocoliere del fuoco che aveva intravisto all'arrivo in piazza. Era una lei, una lei "davvero molto bellissima" ammise.

Drag Witches - pozioni e pasticciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora