1- UNA RAGAZZA DEL TUTTO NORMALE

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Non è difficile al giorno d'oggi immaginarsi una ragazza normale che vive in una casa normale situata in un paese normale. Di ragazze come Selene** ce ne sono fin troppe. Ma non tutte sono costrette a casa d'estate a controllare la sorellina*. Certo, era solo per poche ore la mattina, ma alla lunga anche un compito così semplice può diventare sfiancante.

La famiglia di Selene non era povera, ma di certo non poteva permettersi sprechi. La madre era impiegata in un'agenzia turistica e il padre muratore. Tutto sommato i soldi bastavano per sostenere loro quattro e, a fine mese, i soldi avanzati andavano sempre al primogenito Tim per aiutarlo negli studi a Parigi.

In famiglia erano dunque in cinque: lei, la sorellina Elizabeth*, Tim, mamma e papà.

La madre era inglese; immigrata in Italia dopo aver finito gli studi aveva quasi subito perso l'accento tipicamente anglosassone e parlava italiano perfettamente. La famiglia del padre era invece in Italia da parecchie generazioni pur avendo conservato un cognome tedesco che, insieme alla capigliatura di un biondo chiarissimo, tradiva ogni apparenza. Il fratello Tim era un tipo sedentario, preciso e studioso. Non amava sporcarsi le mani ma eccelleva nelle materie di studio quali la letteratura, la filosofia, la storia e le scienze naturali.

Elizabeth invece era un'altra storia. Faceva la quarta elementare ed era l'unica dei tre fratelli ad aver preso i capelli biondi e gli occhi azzurri del padre. Era una bambina allegra, curiosa e intraprendente. E forte si può dire. Non si era mai ammalata in vita sua, fuorché un paio di volte, e non si spaventava se giocando si sbucciava un ginocchio, anzi non se ne curava affatto. Succedeva spesso che, tornando dopo un pomeriggio di giochi, si ritrovasse piena di graffi e sbucciature. La piccola Selene non si impressionava facilmente e davanti a una sfida non si tirava mai indietro anche se era sicura di perdere. Si può dire che fosse l'onore*** a guidarla e per ferirla nell'orgoglio bastava poco. Ma quando ciò accadeva non si disperava, anzi, si rinvigoriva e si preparava ad una nuova sfida per recuperare l'onore perduto.

Selene era l'esatto opposto. Pigra e svogliata, non faceva nulla che non fosse strettamente necessario. Nella sua politica di minimo sforzo per il massimo obbiettivo riusciva tuttavia ad ottenere sempre quello che desiderava. Sotto questo punto di vista era impeccabile: se desiderava qualcosa riusciva ad averla in ogni caso, se voleva sapere una notizia segreta la scopriva in poco tempo. Trattare con le persone le era normale e convincerle delle idee che più le facevano comodo le era particolarmente semplice. La sua idea fissa era quella di raggiungere il suo scopo, con qualunque mezzo. Se la sua capacità di persuasione fosse legata alla sua rara bellezza o alle eccellenti capacità oratorie derivate nelle lunghe ore dedicate alla lettura, non si può dire. Una cosa è certa: non era sciocca. Si era accorta in fretta del suo talento e ne aveva subito fatto business. Nella sua scuola e nel suo quartiere "lavorava" come informatrice e, ridendo e scherzando, portava a casa un bel gruzzolo.

Era tuttavia una ragazza molto dotata nello sport, a dimostrazione che la pigrizia sapeva abbandonarla di tanto in tanto. Abitualmente tirava con l'arco e di giavellotto, erano queste le materie in cui eccelleva, ma era brava anche nell'arrampicata, nella scherma e nella corsa, sia di resistenza, sia di velocità.

Prima si era detto essere bella, ed in effetti bella lo era. Aveva un volto ovale, magro, con dei capelli neri appena un po' mossi che le scendevano ben sotto la vita. Quasi sempre li teneva legati in una lunga treccia che all'occorrenza infilava nella cintura affinché non si impigliasse da qualche parte. Gli occhi scuri, quasi neri, erano in risalto nella carnagione pallidissima e contornati da ciglia molto lunghe. La bocca, non troppo grande, le labbra, rosse e sottili. Aveva il naso piccolo, a pallino, un po' all'insù Era alta per essere una ragazza ed era magra come pochi. Era ben proporzionata in fin dei conti e le curve non le mancavano, ma non erano neppure esagerate****.

Aveva poco più di sedici anni quando successe.

*Chiari parallelismi con Gregor the Overlander. Non so trattenermi.

**Penso si legga "Selin"

***Il concetto di onore riapparirà spesso. Tenetelo a mente.

****In pratica la color correction di Luxa. Perdonatemi.

L'INCUBODove le storie prendono vita. Scoprilo ora