Era la prima volta che Selene vedeva una persona morta. Non si sarebbe mai aspettata sarebbe stato quello di sua sorella il primo cadavere che avrebbe visto. E sperava sarebbe stato l'ultimo. Un po' perché era la cosa peggiore che le fosse mai capitata, un po' perché in quel momento voleva morire.
La rabbia di non essere riuscita a fare nulla, la certezza di non poter sistemare le cose, la paura di essere sola. Era la prima volta che si sentiva impotente. Ora urlava mettendosi le mani nei capelli legati nella solita lucida treccia nera, ma non aveva smesso di piangere anzi, continuava più forte di prima.
Poi si calmò, con gli occhi ancora umidi, le labbra secche e i vestiti macchiati di sangue; il suo dove era ferita, quello della sorella sulle gambe per essersi inginocchiata a fianco a lei. Si sedette con la schiena contro la parete dura della roccia.
Provò a guardarsi un po' attorno ma lo sguardo ricadeva sempre sulla sorella morta, da cui spostava gli occhi in fretta per non essere sopraffatta dall'angoscia. Alla fine si arrese e si rannicchiò con la fronte sulle ginocchia. Si sentiva osservata ma la paura le impediva di alzare la testa per controllare che per davvero non ci fosse nessuno. L'aria sembrava soffocarla, il soffitto della grotta schiacciarla. Il panico l'aveva invasa completamente, bloccandone ogni movimento. Ricominciò a piangere.
Dopo qualche ora riuscì a prendere sonno. Si addormentò di un sonno agitato.