Quattrocchi poggiò sgarbatamente Selene a terra mentre Segniverdi si era posizionato davanti alla creatura. Il fianco le pulsava tremendamente, la febbre le causava un mal di testa pazzesco e la paura peggiorava decisamente la situazione. Svenne.
Sogni deliranti le annebbiarono la mente. Forse ogni tanto si svegliò ma non riusciva a distinguere la realtà dai sogni. Forse sembrava tutto realtà.
C'era una ragazza. Sembrava Elizabeth. Ma aveva i capelli tagliati cortissimi, da uomo, quasi rasata. E poi era più grande di Elizabeth di almeno tre, forse quattro anni. Un ragazzo stavolta, un filo più grande, con i capelli rossi e gli occhi azzurri. un altro con i capelli neri, disteso a fianco a lui. E tanto buio.
E l'incubo. Si avvicina strisciando, sulle sue zampe di ragno, la guarda con i suoi occhi gialli, profondi. Guaisce, urla. Ride. -si è svegliata, sì è?-. La creatura si avvicina. -Ancora no. Ti chiamo appena si sveglia. Non dovrebbe mancare molto-. Appaiono altre spaventosi mostri tutto intorno.
Improvvisamente i sogni la riportarono di nuovo nella grotta con Elizabeth. Il sangue saliva. Lei annegava. Poi si svegliò.