Una mattina come tutte le altre. Erano andate insieme al parco e mentre Elizabeth giocava con i suoi amici Selene se ne stava in disparte, con un occhio puntato sulla sorella e uno sul telefono. Cercava informazioni per un "lavoro" particolarmente difficile che le era stato commissionato. Pochi contatti, profili privati avrebbe dovuto farsi pagare di più. Il "bersaglio" era un ragazzo riservato che sembrava avesse aperto un giro di spaccio a scuola. E la concorrenza non aveva gradito. -Sì, mi farò pagare di più. Tanto a chi vende erba i soldi non mancano-. Alzò un attimo lo sguardo per cercare Elizabeth. Ma non la trovò. Si alzò e camminò verso l'unico bambino rimasto nel parco. In effetti ce n'erano parecchi prima. Almeno sei o sette avrebbe detto. -Scusa...- - Noah*- la anticipò velocemente il bambino. -Scusa Noah Sai dirmi dove sono tutti?- chiese cortesemente Selene. La sua voce aveva un suono dolciastro, di quel dolce che fa impazzire i bambini ma che agli adulti, abituati a una vita di amarezze e caffè, sarebbe suonato nauseabondo. Era incredibile come riuscisse a modellare il suo umore e il suo comportamento a seconda della situazione. -Sono nascosti- rispose il bambino -giochiamo a nascondino-. Selene si rassicurò, ma decise di dare comunque un'occhiata in giro. Il parco non era molto grande, non ci avrebbe messo molto.
Trovò Elizabeth accucciata davanti a un grosso buco, dietro alcuni cespugli rossi. Sebbene Selene era solita muoversi molto silenziosamente Elizabeth riusciva sempre a sentirla. -Guarda, forse è la tana di qualche animale- disse voltandosi. Selene si avvicinò e guardò nel buco. Ed ebbe paura.
Non c'era nulla nel buco ma fu proprio quel nulla a spaventarla. Era una lunga galleria che scendeva ripida giù nel profondo della terra. Per alcuni metri si riuscivano a distinguere le rocce e le radici nel terreno, poi tutto diventava scuro e sfocato fino al buio più completo. -Andiamo a vedere- Disse Elizabeth entusiasta della sua nuova scoperta. Selene la trattene prendendola per un braccio. -No, non andiamo a vedere proprio nulla. Torna a giocare con i tuoi amici, ti staranno cercando-. La bambina si voltò per tornare mogia a giocare, poi fece retrofront e si mise a correre verso la strana galleria. Selene riuscì ad afferrarla per la maglietta all'ultimo, con l'unico risultato di farsi trascinare per giù per il buco dalla sorella.
E caddero. In molti cadono. Capita.
*Mi sono messo nella storia, sì. Lo faccio spesso, mi piace. Ma solo per pochi secondi, vi prometto che in questo "libro" non apparirò più.