"Cesare? Ehi Cesare ci sei?" chiese Nicolas al ragazzo che si era appisolato a braccia conserte sulla sua postazione di lavoro.
Cesare si svegliò di soprassalto sussurrando un flebile "non sto dormendo, sto lavorando" a Nicolas che lo guardava divertito nell'assistere alla sua reazione.
"Si certo. Stai proprio lavorando" gli disse indicando il monitor del computer ancora fermo sulla schermata iniziale.
"Cavolo che casino. Devo ancora montare tutto il backstage e non sto a niente" si lamentò Cesare maledicendosi per essersi addormentato e, quindi, aver perso tempo. Si mise subito a lavoro provando ad ignorare gli occhi di Nicolas puntati su di lui come se stessero aspettando qualcosa.
"Cosa c'è?" chiese il ragazzo leggermente infastidito dal fatto di essere osservato.
"Sputa il rospo! Dimmi cosa ti turba" affermò Nicolas afferrando per le spalle Cesare per voltarlo di fronte a lui. Cesare, però, si era accorto che Nelson gli stava guardando da lontano e così prese l'amico ed inventandosi una scusa lo portò in bagno dove chiuse la porta con loro dentro.
"Cosa ci facciamo qui?" domandò Nicolas perplesso da questo gesto.
"Scusa Nic, ma c'era Nelson che ci fissava e non mi andava di dirti questa cosa con lui che ci poteva sentire" si giustificò Cesare. Poi prese a raccontargli l'accaduto della sera precedente domandandosi come stesse Beatrice ora che le aveva detto tutto.
"Per me hai fatto bene Cesi. Finalmente ti sei liberato da un grosso peso. Non preoccuparti troppo per lei perché se ti ha fatto quelle domande è perché, secondo me, in fondo lo sospettava" gli disse il più piccolo cercando di fargli capire che aveva fatto la scelta più giusta.
"Si forse hai ragione. Solo che adesso non so davvero cosa succederà. Ho paura che Nelson mi odierà ancora di più e io non voglio. Perché cavolo mi dovevo proprio innamorare di lui con tante persone che ci sono" rispose affranto più che mai portandosi le mani sul viso come se non volesse fargli vedere che stava per ricominciare a piangere. Nicolas, però, gli prese le mani congiungendole alle sue e, guardandolo dritto negli occhi gli disse: "Non respingere i tuoi sentimenti, perché se ti rifiuti di amare per paura di soffrire è come se rifiutassi di vivere per paura di morire. Lascia che il tempo faccia il suo corso e goditi le cose belle che ti propone".
"Una frase fatta più stereotipata di così non potevi trovarla, vero Nic?" gli rispose Cesare ridacchiando e contagiando anche il ragazzo di fronte a lui che si mise a ridere contento di essere riuscito a strappargli un sorriso.
"Sarà pure una frase fatta, ma per me è vera. E intanto ora stai sorridendo invece di deprimerti come stavi facendo un secondo fa" gli disse orgoglioso di sé stesso per essere riuscito nel suo intento.
"Mannaggia a te. Sei proprio un imbecille, ma sono contento di avere un amico come te" affermò mentre lo abbracciava forte per ringraziarlo.
"Imbecille sarai tu" rispose Nic appoggiando il capo nelle spalle dell'amico. Rimasero così per qualche secondo finché la porta del bagno venne aperta facendo entrare Nelson che gli guardò sconvolto.
"Ho interrotto qualcosa?" domandò con tono di voce amaro. I due ragazzi, al suono della sua voce, si staccarono immediatamente. Sguardi fulminanti rivolti al più piccolo partirono da Nelson che lo squadrò tutto per capire cosa stesse facendo con Cesare.
"No, tranquillo. Stavamo uscendo" rispose Nicolas lanciando uno sguardo a Cesare per poi uscire dal bagno.
Nelson e Cesare rimasero da soli fissandosi per qualche istante quando, anche Cesare, uscì dal bagno senza dire un'altra parola a Nelson che lo guardò finché non si richiuse la porta alle spalle. Rimasto solo, si specchiò notando che aveva assunto uno sguardo corrucciato. Anche se non lo ammetteva gli aveva dato molto fastidio trovargli abbracciati e questo sentimento non cessò subito tanto che, per il resto della giornata, rispose in modo scontroso sia a Nicolas che a Cesare.
...
POV NELSON
Tornando verso casa continuavo a ripensare a quel abbraccio che si erano scambiati Cesare e Nicolas. Non riuscivo proprio a togliermi dalla mente l'immagine di Cesare che sorrideva abbracciato a lui. Fino a qualche mese fa ero io quello che lo faceva ridere ed ora c'è un altro ragazzo. Che nervoso! Mi ha sostituito come se niente fosse. Mi da un fastidio assurdo questa cosa e non ne capisco il motivo. Fatto sta che, finalmente, sono arrivato a casa e ora posso continuare una serie tv su Netflix per distrarmi un po'. Ma, neanche il tempo di accendere la televisione che suonano al campanello. "Chi può essere a quest'ora? Non aspettavo nessuno" dico tra me e me mentre vado ad aprire la porta.
"Ciao Bea, non ti aspettavo" le dico stupito vedendomela di fronte.
"Ciao Nelsi. Posso entrare?" mi chiede con aria malinconica. La faccio accomodare e le offro una delle sue tisane preferite.
"Che succede Bea?" le chiedo preoccupato nel vedere il suo viso triste.
"Dobbiamo parlare Nelson. Non ce la faccio più a tenermi dentro questa cosa. È arrivato il momento di chiarire".
Chiarire? Cosa dovevamo chiarire? Non so proprio a cosa si riferisse. Eppure, per qualche motivo, sentivo che c'era qualcosa che non andava nel nostro rapporto fin dal momento che è ricominciato. Ho paura di aver commesso uno sbaglio e questa cosa me la porto avanti da quando ho avuto quella pessima conversazione con Cesare che ci ha allontanato. Ad essere sincero non so cosa aspettarmi da quello che mi dirà Beatrice, ma so che c'è qualcosa che la fa stare male.
"Dimmi tutto Bea. Ti ascolto" le dico cercando non far trapelare la mia ansia.
"Nelson, ho parlato con Cesare ieri sera che mi ha raccontato che siete andati a letto insieme. Ora voglio sentire da te la tua versione dei fatti. Dimmi la verità!".

STAI LEGGENDO
Un inverno di emozioni
RomanceAmici da una vita, Nelson e Cesare non potevano immaginare che il loro rapporto, dopo un fatto molto particolare, sarebbe cambiato completamente. I due ragazzi si ritroveranno, infatti, ad affrontare varie avversità che causeranno delle disgregazion...