Era mattina inoltrata quando Cesare aprì gli occhi. Aveva ancora lo sguardo offuscato dal sonno e non realizzò subito dove si trovasse. Così si guardò intorno per cogliere qualche indizio del luogo dove aveva trascorso la notte. Al suo fianco notò una figura fin troppo famigliare a lui. Era Nelson, completamente nudo, che si trovava ancora nel mondo dei sogni. Non si rese subito conto del perché il suo amico dormisse accanto a lui e senza vestiti. Poi realizzò di avere appena trascorso la notte più folle della sua vita con il suo migliore amico. Sorrise a quell'idea e con una mano iniziò ad accarezzagli teneramente i capelli arruffati rimanendo a fissare per qualche minuto il viso addormentato di Nelson prima di decidere di alzarsi. Si diresse in bagno per farsi una doccia. Per qualche strana ragione non riusciva a smettere di sorridere. E, tra le gocce d'acqua che gli bagnavano il corpo, si portò una mano sulla bocca sfiorandosi dolcemente le labbra per ricordare l'emozione che gli aveva suscitato il loro primo bacio. Quel bacio che, forse, desiderava da tanto tempo, ma che soltanto adesso aveva realizzato di volere. Un brivido gli percosse lungo la schiena. Immaginò quelle labbra che la sera prima aveva consumato di baci bramandone nuovamente il sapore. Capì che non era voglia di lui che aveva. Era voglia di loro.
Dopo essersi asciugato, Cesare andò in cucina per preparare un bel caffè caldo che poi portò a Nelson per farlo svegliare. "Buongiorno principessa" esordì con euforia Cesare.
"Buongiorno...Che ora sono?" gli domandò il ragazzo tra uno sbadiglio e l'altro.
"Sono le undici passate caro il mio dormiglione! È il momento per alzarsi dato che tra qualche ora devi essere in perfetta forma per il concerto" gli rispose Cesare porgendogli la tazza di caffè.
"Che pensiero carino. Grazie Cesi" affermò Nelson rivolgendogli un enorme sorriso mentre sorseggiava con calma il suo caffè bollente.
Era solo un sorriso, e Cesare sapeva benissimo che era costato poco darlo, ma come la luce del mattino, aveva dissipato il buio rendendo la giornata degna di essere vissuta. Da quando aveva realizzato i suoi sentimenti vedeva tutto più chiaro, e ogni piccolo gesto era diventato speciale.
...
Dopo aver pranzato insieme, Cesare, dando un piccolo bacio sulla guancia di Nelson, lo salutò augurandogli buona fortuna per il concerto di quella sera. Era euforico più che mai. Nonostante i due ragazzi non avessero fatto cenno alla notte scorsa, sapeva perfettamente che anche per Nelson rappresentava una svolta nella loro amicizia. Una volta a casa si abbandonò sul letto per riposarsi un po'. Chiuse gli occhi per provare a schiacciare un pisolino, cosa che non fu in grado di fare. Con la mente continuava a vagare su quello che era accaduto la notte precedente facendogli desiderare di rivedere Nelson il prima possibile. Decise, quindi, di fargli una sorpresa. Prese in mano il cellulare per controllare l'orario e, una volta resosi conto di avere ancora un po' di tempo, iniziò a scegliere l'outfit giusto da indossare quella sera per far colpo sull'amico una volta che, a fine concerto, si sarebbe presentato nel suo camerino. Tutto gasato, si vestì in modo adatto al suo fisico, facendo risaltare i muscoli delle braccia che, a detto di Nelson, lo facevano impazzire. Dopo di che prese la sua auto e si diresse nel posto dove, tra meno di un'ora, si sarebbe tenuto il concerto. Entrando nel locale, si rese conto della marea di gente che attendeva trepidante sotto al palco l'uscita dei Rovere. Non dovette attendere molto che le luci della sala si spensero facendo risaltare quelle del palco. Il pubblico sembrò impazzire una volta che la band venne fuori e anche Cesare, in mezzo alla folla, cominciò a urlare il nome di Nelson. Il concertò iniziò e come per magia si trovò catapultato in un'altra dimensione. Adorava le canzoni del ragazzo, il suo timbro di voce e, in particolare, la passione che trasmetteva quando cantava. Libertà, sentirsi vivo più che mai. Era questo quello che provava Cesare ad ascoltare i suoi brani.
"Voglia di atterrare su un'isola deserta
Oppure sotto un'onda dove l'aria non mi serva
Voglia di guardare la notte con le stelle
Sperando di vedere se mi abbronzano le spalle
Voglia di mischiare la mia estate con la tua", cantava Nelson a squarciagola.
La sua musica aveva un grande potere: riportare indietro e nello stesso momento avanti in modo da far provare, contemporaneamente, nostalgia e speranza. In particolare quella canzone, "Everest", aveva l'abilità di far estraniare dal mondo circostante per far vivere un'avventura fantastica con chi realmente si desiderava.
"Voglia di mischiare la tua estate con la tua"
continuava a ripetere Nelson, facendo trasportare Cesare nel passato, nel ricordo delle loro spensierate estati passate a divertirsi e a ridere, e nella speranza di viverne altre ancora più belle, ancora più magiche... insieme.
...
Le due ore di concerto sembravano essere volate. La gente, stanca per aver cantato tutto il tempo, pian piano si recava all'uscita lasciando spazio a Cesare per proseguire dietro le quinte. Era molto agitato. Non sapeva quale sarebbe stata l'espressione di Nelson una volta che l'avrebbe visto, ma era sicuro che ne sarebbe stato davvero felice. O almeno così pensava... perché quello che vide lo lasciò senza parole. Dietro le quinte c'era Nelson che non stava con gli altri ragazzi della band, no... era in compagnia di Beatrice, la sua ex. Qualcosa dentro di lui si spezzò quando Nelson, preso dal momento, si avvinghiò a lei baciandola in modo ben poco casto. In quell'istante, Cesare cessò di sentire dolore e piacere. Era come se il tempo si fosse fermato e tutto si fosse sfocato, solo Nelson era chiaro. Il ragazzo non riusciva a credere a ciò che stava assistendo. Quelle stesse labbra che la notte precedente erano state partecipi dei loro baci più profondi, ora stavano baciando quelle di un'altra persona, quella della sua ex che aveva giurato di non volere più vedere, di non amare più. I passi di Cesare, che qualche secondo prima si stavano dirigendo verso Nelson, cambiarono all'istante direzione. Erano leggeri per non far sentire la sua presenza, ma allo stesso tempo veloci per fuggire il prima possibile da quell'incubo a cui stava assistendo. Chiudendosi la porta del locale alle spalle, emise un gran sospiro liberatorio e allo stesso tempo malinconico più che mai. La strada del ritorno fu dominata da sospiri sempre più frequenti, sempre più tristi. La cosa che gli faceva più male è che era stato pugnalato al cuore dalla persona più insospettabile di tutte, dalla persona di cui si fidava ciecamente. Capì che il cuore umano è fatto di corde che è meglio non toccare, e quando si pensa che ci sia un legame speciale... all'improvviso ci si ritrova soli e con quel filo spezzato in mano.
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Un inverno di emozioni
RomantizmAmici da una vita, Nelson e Cesare non potevano immaginare che il loro rapporto, dopo un fatto molto particolare, sarebbe cambiato completamente. I due ragazzi si ritroveranno, infatti, ad affrontare varie avversità che causeranno delle disgregazion...