Abbraccio

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Parole 2100
Trama: Pietro non si fa sentire per un po'. Il suo ritorno sconvolge le giornate di Lorenzo.

Non so come siamo finiti qui. Forse dovevamo toccare il fondo per capire di essere arrivati al capolinea.

La nostra amicizia non aveva mai funzionato, era poi diventata forzata e a tratti dolorosa per entrambi. Non ne saremmo usciti illesi in ogni caso, uno dei due avrebbe dovuto mettere la parola fine al nostro rapporto, prima o poi. Fare l'adulto.

Per anni abbiamo litigato su questioni stupide come dei bambini, ma gli altri ci avevano riso sopra affermando che era solo la tensione sessuale tra noi due.
Eppure dopo essere andato a letto con il mio migliore amico le cose non sono cambiate, tutt'altro.

Da un paio di mesi mi era sembrato distante, a volte anche assente.
Se già prima non ci vedevamo spesso, adesso raramente lo vedevo online a giocare ad un qualche videogioco.

Ad un certo punto mi ero sentito tagliato completamente fuori dalla sua vita. Mi ero sentito perso, depresso e a tratti disperato. Anche se avevo molti amici, con nessuno avevo stretto un legame così intenso in così poco tempo.

Eravamo diversi in quasi tutto ma uguali solo in una cosa: la timidezza.

Chi abbia fatto il primo passo, verso il nostro personale baratro, non ne ho proprio idea.

Me lo ricordo come se fosse ieri, e non due mesi e mezzo fa, come in realtà è stato.

Era mattina, faceva un freddo cane e quel giorno proprio non avevo voglia di portare fuori Sam per una passeggiata.
Ancora in pigiama e ciabatte, stavo bevendo il caffè, quando il citofono aveva interrotto quel momento di calma mattutina.

Avevo guardato l'orologio, da poco erano passate le otto, mentre sbadigliavo ero andato a vedere chi mai potesse disturbarmi a quell'ora.

Sorpresa delle sorprese era proprio lui: Pietro.

Gli avevo risposto con fare scocciato, non mi andava affatto di vederlo quel giorno, non dopo essere stato ignorato per settimane.

Dopo che aveva insistito tanto l'avevo fatto salire. Avevo aperto la porta e, nell'aspettarlo al freddo, avevo iniziato a pensare che avrei fatto meglio a fingere di star dormendo.

Maledetto Pietro, lui e le sue geniali comparse di prima mattina.

"Mi dispiace Lore" era apparso così

Mi ero appoggiato allo stipite della porta, avevo incrociato le braccia, deciso a non farlo entrare, e l'avevo guardato infastidito.

"E per cosa? Se sua santità mi concede una risposta"

La frecciatina doveva aver fatto centro, perché mi aveva guardato come un cucciolo che ha appena fatto un casino in casa ed è stato scoperto.

"Mi dispiace anche di non averti risposto" aveva mugugnato e abbassato lo sguardo

Perché non mi ero portato quella tazza bollente di caffè? Perché avevo deciso di aprirgli?
Maledizione anche a me e alle mie idee geniali.

"Senti, non per metterti fretta, ma arriva al sodo e tornatene da dove sei venuto, che oggi non è giornata"

Forse il freddo del pianerottolo era entrato nel mio cuore e l'aveva reso un iceberg.

Anche solo sentire la sua voce mi faceva male, riportava a galla i momenti di solitudine che avevo passato, aspettando un suo segno di vita.

Non avrei dovuto cedere quando l'avevo sentito al citofono, ma mi era mancato, e avrei preteso delle scuse e che l'idea di ignorarmi non gli passasse mai più nemmeno per l'anticamera del cervello.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14, 2020 ⏰

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