Dancing in the dark

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Erano passati un paio di giorni da quella sera, io tornai a casa la notte stessa e mia sorella cominciò scuola il giorno seguente.
Ero tornato a Pickering per cenare con la mia famiglia in modo che Aaliyah potesse raccontarmi i primi giorni, fortunatamente stava procedendo tutto in modo lineare.
Uscii da casa dei miei molto tardi, erano le 2am.

Avendo voglia di camminare decisi di fare una passeggiata notturna nel parco; ero abituato al rumore tipico della città, per questo amavo la tranquillità e il silenzio di Pickering.
Mentre mi avvicinavo alla mia destinazione vidi la scritta luminosa 'Starbucks' poco lontana, decisi di comprarmi qualcosa vista la mia continua fame.
Mi incamminai finché non venni bloccato da un dettaglio, un viso familiare.
Decisi di seguirla senza pensarci, ma in modo che non potesse notare la mia presenza.

La osservai mentre beveva una bevanda di Starbucks seduta su una panchina, non riuscii a trattenere un sorriso. Volevo avvicinarmi a lei e parlarle, ma mi vergognavo un po', non era tipico mio essere così timido con una ragazza eppure in quel momento mi sentii così in imbarazzo con lei.
Notai che teneva il viso tra le mani, come se fosse preoccupata per qualcosa.

Mi avvicinai camminando lentamente, non aveva nemmeno alzato lo sguardo, così le parlai: "Bianca, chi si rivede".
Non disse nulla, mi rannicchiai di fronte a lei, "come va? Va tutto bene?" Domandai.
"Certo, tu?" La sua espressione diceva tutt'altro, "alla grande" le risposi.
"Non stare li, siediti pure, la panchina è grande" mi invitò a sedermi con lei, "che ci fai qui a quest'ora?" Le domandai io.
"Anche tu sei qui a quest'ora" mi fece notare, "ero da miei e siamo rimasti a parlare per troppo tempo, siccome la mia fame mi perseguita volevo comprarmi qualcosa da Starbucks ma ho visto te. Direi che le mie ragioni sono valide, inoltre sono maggiorenne quindi tecnicamente posso fare quello che voglio. Tu non dovresti stare qui invece" le dissi un po' severo, se avessi mai scoperto mia sorella uscire da sola a quell'ora l'avrei portata a casa all'istante facendole domande a raffica.
"Perché no?" Mi sfidò lei, "quanti anni hai?" Volevo sapere se Brian avesse ragione. "16 a dicembre" rispose confermando l'ipotesi del mio amico, sarei entrato in un grande casino, però in quel momento non mi importava.

"Da dove iniziamo... dunque: hai 15 anni, sai sola in un parco alle 2 di notte dove potrebbe esserci chiunque, si sente di tutto ultimamente. Per concludere, sono quasi certo che tu sia uscita di nascosto" le presi dalle mani la bevanda calda di Starbucks, "molto poco dietetica ma deliziosa, ottima scelta. Comunque Tim Hortons è meglio" commentai.
"1 quella è la mia cioccolata, 2 come sai se sono uscita di nascosto? E 3, anzi che stare qui a parlare con te dovrei preoccuparmi che tu non possa farmi del male: Potresti benissimo essere simpatico e poi stuprarmi, sei pure maggiorenne, quanti ne hai? 20?" Quella era una riflessione molto sensata da parte sua.

"Chi starebbe da sola in un parco con una cioccolata di Starbucks in piena notte e non ho ma visto feste di giovedì sera, a parte il mio 21esimo quest'anno. Ora hai pure scoperto la mia età. Non ho cattive intenzioni nei confronti di nessuno, puoi fidarti".

Cominciammo a parlare, sembrava non avermi nemmeno riconosciuto e questo mi fece sentire molto più a mio agio. Decisi però di voler confermare la mia ipotesi in qualche modo, "vedo delle cuffiette, che ascoltavi?" Le domandai, "dreaming with a broken heart, di-" la precedetti, "John Mayer" esclamai.
"Allora non sono l'unico che lo ascolta, è la mia canzone preferita. Fammi vedere la tua playlist, ora sono troppo curioso" mi passò il suo cellulare e mi mostrò la sua playlist di Spotify.
Ascoltava molto Ed Sheeran, Charlie Puth, Niall Horan, John Mayer. Non vidi neanche una mia canzone, feci un sospiro di sollievo.
"Penso che io e te potremmo andare d'accordo, si, potremmo decisamente" lei rise ed io la seguii. Quando lei tornò sulla schermata home notai il suo sfondo: lei ed un'altra ragazza sulla pista da pattinaggio. "Chi è lei?" Domandai, "la mia migliore amica" lo immaginavo.
"Avevi i capelli ricci o sbaglio?" domandai, "hai detto bene, avevo, ha qualche mese questa foto ma è una delle migliori che abbiamo insieme".
"Anche perché si pattina d'inverno solitamente" commentai, "è di maggio questa foto infatti. Facendo pattinaggio ero in pista 365 giorni" affermò.
"Mi stai dicendo che accento a me c'è una pattinatrice? Mi insegneresti ad avere un minimo di equilibrio visto che cado ogni 5 minuti?" Non ero affatto ironico, vedevo sui social molto spesso meme dei fan riguardo le mie numerose cadute.
"Quindi sai pure ballare, figo" affermai, "la danza non c'entra nulla" Commentò.
"Così male non ti muoverai, scommetto che sei capace" sbuffò, "okay, ho dovuto prendere lezioni di danza quando ho iniziato. Ora non credo tornerò a pattinare, per quest'anno sto ferma. Perché me lo chiedi?" Avevo un'idea folle in mente.

What if I told you that someone was me | s.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora