Her eyes, her eyes

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Della festa di Aaliyah non ricordo proprio tutto: ci ritrovammo entrambi brilli e dovemmo coprirci a vicenda per non far scoprire a mamma o papà che avessi lasciato Aali bere, nonostante fossero lì entrambi.
Non fu molto difficile: fui costretto a sparire con lei e Brian per un paio d'ore, fortunatamente la festa era abbastanza affollata da non far notare la nostra assenza.

Erano passati due giorni, le mie giornate si dividevano tra studio e Aaliyah: sembrava stare molto meglio da quando ero tornato a casa. Per di più, i suoi compagni di scuola sembravano aver smesso di darle fastidio per il momento.

"Stasera devo uscire, mi puoi lasciare al midnight blue quando torni a casa?" Domandò lei.
"Feste da martedì sera, mai fidarsi al 100% ricordatelo" la avvertii, "mamma non mi lascerebbe andare, i fratelli servono a questo, lo hai detto tu" avevo ragione, ma ero fun troppo generoso con lei
"Si, ti accompagno, con chi esci?" Probabilmente si trattava della sua migliore amica.
"Se ci tieni a saperlo non una festa da martedì sera, mangiamo lì e ci divertiamo un po'; mettono della musica, è completamente un altro posto di sera. Comunque c'è questa nuova ragazza a scuola, si chiama Bianca, arriva da Vancouver. Esco con lei" quando pronunciò il suo nome mi mancò il respiro per un momento, quante Bianca di Vancouver ci sarebbero potute essere a Pickering?
"Ah si, e com'è?" Domandai curioso come non mai.
"È simpaticissima, è proprio una brava persona. Ti fa abbassare l'autostima ogni volta che la guardi, è vero, però è una di quelle persone che... sono belle ma non lo sanno, capisci?" Si, era decisamente lei.
"Posso chiederti una favore, anche se in realtà è più per te. Cerca di non farle capire che sei mia sorella almeno per ora, per favore. Non vorrei che tutto crollasse anche questa volta" mi sentii così egoista; lo avevo detto anche per lei ma non era la ragione principale.
"Ci ho già pensato, non sa nulla. Abbiamo solo algebra insieme, la prof sa che non deve fare il mio cognome" feci un sospiro di sollievo.
"Credo che glielo dirò solo quando riusciremo a legare almeno un po', quando capirò che la sua reazione potrebbe essere più: 'ah, ok' e non 'oh mio dio!!!'" Fece un urletto acuto facendomi ridere.
"Hai fatto bene a conoscere nuove persone" ero fiero di lei, credevo ci mettesse più tempo ad aprirsi.
"Sarei stata un'immatura se non le avessi almeno parlato" la osservai con un'espressione interrogativa.
"Che intendi?" Sospirò per poi cominciare a spiegare. "Ricordi Mc e quel gruppetto li?" non mi stava molto simpatica, mi sembrava una ragazza vanitosa ed egocentrica, "l'estate dell'anno scorso Bianca ha passato qualche settimana qui a Pickering con la sua migliore amica, noi andavamo spesso in un parco dove vedevano sempre loro. La sua amica era molto più carina di lei, infatti Mc l'aveva presa un po' di mira creando pettegolezzi nel gruppo. Ci incontravamo al parco solo per sparlare di lei la maggior parte delle volte, nonostante un litigio con l'amica di B che la difendeva. Si, abbiamo continuato ad andare là" sapevo che l'unica a fare commenti era Mc, non era di certo tipico di mia sorella fare una cosa del genere. "Aaliyah" la rimproverai, "non ho fatto nulla, io e Millie ci siamo allontanate dopo questo. Bianca ci ha riconosciute e abbiamo preferito dire la verità e fare pace. Beh ora andiamo d'amore e d'accordo, detto ciò vado a vestirmi"

"Andiamo?" Chiese scendendo le scale, indossava un dolcevita a collo alto, una gonna e la sua solita giacca di jeans con il pelo. La gonna la faceva sembrare più elegante ma nel complesso era vestita in modo sportivo, anche perché ai piedi portava delle converse nere.
"Sicura che sia Bianca e non Bianco?" Era la prima volta che la vedevo vestirsi come faceva mesi prima, era un buon segno; era diventata un'abitudine per lei uscire di casa con delle felpe che le arrivavano quasi a coprire le ginocchia.
"Che cretino che sei" rise qualche secondo.
"Intendo, stai bene".
"Muoviamoci prima che io cambi idea" era seria, senza aggiungere altro uscii di casa seguito da lei.

"Cazzo, non ho detto a mamma che esco e che deve venire a prendermi" disse poco distante dalla destinazione, le tirai uno schiaffo sul braccio "le parole Aali!" La rimproverai. "Ma tu taci per favore. Comunque basta dirle che ho avevo il cellulare scarico e che mi hai portata tu e problema risolto. Ora che ho 16 anni posso fare la patente e vi avviso che mi ritroverete in Florida nel giro di un mese".
"Finché non la fai però ti tocca farti portare in giro da mamma o da me: quindi per cacciarti in quel tipo di guai devi aspettare ancora un po'" mentre parlavo raggiungemmo il midnight blue.
"Non bere e non tornare troppo tardi, okay?" le mie tipiche raccomandazioni, in fin dai conti era un po' strano che le dicessi io quelle cose: mi piaceva andare alle feste.
"Certo, ci si vede fratello" mi salutò scendendo dalla macchina, "buona serata, ci si vede sorella".
Prima di partire aspettai che entrasse nel locale dal quale uscivano delle luci colorate, di giorno era un semplice locale frequentato da tutti ma verso sera si animava, a volte facevano anche delle piccole feste lì.
La vidi abbracciare Bianca, l'avrei riconosciuta tra miliardi di persone, mi accertai che non potesse vedermi e finalmente mi avviai verso casa.

What if I told you that someone was me | s.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora