Babe

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"Oh mio dio" rispose visibilmente a disagio.
Faceva abbastanza freddo, l'autunno stava arrivando insieme alle temperature rigide; la vidi coprirsi fino all'altezza degli occhi con le coperte. "Hai freddo?" Le chiesi, probabilmente lei non si sarebbe mai lamentata di nulla con me, avrebbe preferito soffrire in silenzio, anche se stava tremando come una foglia dal freddo. "Poco" rispose.
Cercai un contatto, le sfiorai una mano che si rivelò essere fredda come il ghiaccio. "Poco non direi" commentai io e l'avvicinai a me.

Avvolsi le mie braccia attorno al suo corpo cercando di scaldarla almeno un po', "va meglio ora?" Domandai io, "si, grazie".
"Bastava dirmi che avevi freddo, non essere timida con me" senza rendermene conto cominciai a giocherellare con delle sue ciocche ti capelli. "Non sono timida, infatti" non lo era, però non si sentiva molto a suo agio. Chi si sentirebbe a suo agio dormendo con una persona che conosce appena?

Si voltò verso di me per un attimo, non so nemmeno perché. In quel momento non riuscii a resistere e feci un gesto spontaneo, gesto egoista direi. Mi avvicinai sempre di più, fino a cancellare la distanza che separava il mio viso di fronte al suo. Mi allontanai subito, pensai che magari lei non voleva, che la mia aziobe l'avrebbe fatta sentire ancora più in imbarazzo. Pensai solo a quel che volevo io, probabilmente io non le interessavo nemmeno.
"Scusa B, non-" tutti i miei dubbi vennero chiariti nel momento in cui lei fece la prima mossa, inaspettatamente.
Si, lei mi baciò facendomi capire che forse le piacevo anche io.
Rimasi un po' spiazzato della sua sicurezza con la quale si era avvicinata a me, avrei voluto che il tempo si fermasse proprio lì.

Si staccò per un momento, speravo solo che non dicesse frasi come "è stato un errore", per me non lo era stato affatto.
"Buonanotte" disse, non sapevo se fosse meglio o peggio, il suo tono di voce era quasi senza emozioni, chissà cosa pensava di me: potevo davvero averle dato l'impressione che non avessi voluto dato che ero rimasto quasi del tutto paralizzato.
Ero stato proprio uno stupido.

"No, aspetta" non volevo concludere la giornata in quel modo, facendole credere il falso. Posai le mie labbra sulle sue accarezzandole i capelli, il viso. Vidi nei suoi occhi chiari qualcosa di nuovo, un'espressione di felicità che non avevo ancora visto.
Mi mossi per cercare una posizione più comoda e mi ritrovai praticamente sopra di lei senza rendermene conto, non mi tirai indietro però.
Quel bacio era dolce ma intendo allo stesso tempo, non mi sarei di certo spinto oltre con lei, non ne avevo la minima intenzione. "Wow" dissi dopo una manciata di secondi, "wow" replicò lei.
Non mi aspettavo che succedesse così in fretta, io e B ci stavamo solo conoscendo dopotutto.
"Vogliamo dormire?" Chiedi tornando accanto a lei. Annuì, "buonanotte, per la seconda volta" disse lei, si voltò dandomi le spalle ma restandomi vicina. "Buonanotte" sussurrai anch'io abbraciandola.

Mi risvegliai nella stessa posizione, neanche lei non si era mossa di un millimetro, in verità non si era ancora svegliata. Restai lì con lei, l'idea di alzarmi non mi era proprio passate per la mente. Dopo una decina di minuti si mosse, non ero più l'unico sveglio nella stanza.
"Buongiorno" non mi rispose, si limitò a guardarmi negli occhi e sorridere, facendomi sentire la persona più apprezzata al mondo.
"Vado preparare la colazione, ti aspetto di là" mi alzai dal letto, non prima di aver stampato un bacio sulla sua fronte.

Si presentò in cucina con i vestiti che indossava il giorno precedente, ovviamente, "bevi caffè?" Io ne ero quasi dipendente, bevevo numerose tazze di facce al giorno. "Fin troppo. Non lamentarti mai della quantità di caffeina nel mio corpo, ti giuro, non basta mai" si sedette al tavolo aspettando che la raggiungessi.
Aveva i capelli raccolti in una crocchia disordinata, quella che mia sorella usava chiamare 'ananas': mi diceva sempre che le ragazze portavano i capelli così in caso di problemi con i capelli, a mali estremi estremi rimedi in poche parole.

What if I told you that someone was me | s.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora