It's over

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"Sicuro di voler stare per conto tuo?" Domandò rompendo quel lungo silenzio che di era creato durante il tragitto in macchina, guardavo la città attorno a noi con la testa appoggiata al finestrino. Annuii, "come sta?" Mi voltai per guardarlo un attimo, non avevo voglia di parlarne. "Si sveglierà, anche tu hai detto che speri succeda presto".
Mi sentii poco a mio agio, avevo paura ad esprimere il mio reale pensiero: "no, non mi riferivo a quello" sussurrai.
"Non dire così, per favore" mi pregò, "mi sento-" mi bloccai senza un motivo preciso "vuoto" conclusi.
"È la persona più importante della mia vita, ha già sofferto abbastanza, non merita anche questo. In questo momento penso solo che se dovesse andare male io non so proprio cosa farei, ho girato il mondo per cantare venti canzoni di merda anzi che stare con lei quando ne aveva bisogno. Non lo so, non so più cosa pensare, giuro" cominciai a sfogarmi, ma venni interrotto quasi subito dal mio amico: "se non avessi scritto quelle 'venti canzoni di merda' non avresti mai realizzato il tuo sogno, probabilmente ora saresti al college chissà dove e avresti avuto ancora meno tempo per Aali. Ogni tanto mi chiedo cosa ti passa nella testa".

Da ormai un paio d'ore mi rimbombava la stessa idea folle e stupida nella mia mente, "amo quel che sto facendo, non fraintendere, ho dei fan incredibili e adoro la musica. Quello che mi chiedo è: tra cinque, dieci anni sarò ancora qui? Voglio davvero questo?" Parlai senza pensare, infatti lui mi fulminò con lo sguardo. "Sei caduto sbattendo la testa per caso? Non vorrai mica mollare proprio ora" ero sempre più confuso, stavo dicendo tutto quello che mi frullava nel cervello per poi riaprire gli occhi alle parole di Brian. "Se lei non ce la facesse, ora tu dimmi quale motivo avrei di girare il mondo cantando a squarciagola su un palco, andare a delle feste, andare in giro con un sorriso stampato in faccia. Questo è quello che tutti vorranno, che trasmetta positività, ma quale positività potrei trasmettere se è tutto finto. Capisci?" Dopo molti tentativi riuscii a formulare un discorso con quel minimo di senso logico,
"Ho capito, hai ragione".

Brian non voleva saperne di lasciarmi solo, era preoccupato per me è per la mia famiglia.
Così mi convinse ad uscire a bere qualcosa con lui per distrarmi, il mio obbiettivo era quello di restare sobrio in caso avessi ricevuto notizie su mia sorella.
Non avevo voglia di stare in mezzo alla gente, avrei preferito mille volte stare da solo o stare con Brian, però ero bloccato con lui in un locale in downtown.
"Siamo usciti per distrarci e sembri un depresso, anch'io sto da schifo e dovresti apprezzare quel che sto facendo per te" tutta quella confusione mi faceva venire il mal di testa, mi irritava esageratamente in quel momento.
"Vado a prenderti qualcosa da bere e stiamo un po' qui, prometto che ce ne andiamo presto" lo fermai non appena mi diede le spalle, "se vuoi farmi un favore prendi una birra e andiamocene" urlai in modo che potesse sentirmi nonostante la musica, si limitò ad annuire.

Tornò dopo pochi minuti, "mantengo le promesse, andiamo" raggiunsi l'uscita il prima possibile, una volta riuscii finalmente a respirare profondamente. "Mi dai un passaggio?" Non aveva poi molta scelta, eravamo in due con una sola macchina.
"Se fossi andato tu a prendere da bere avresti iniziato una rissa" cambiò argomento, "perché?" Domandai ridacchiando, ero curioso di sapere che avesse visto. "Myles Walker in persona" quando pronunciò il suo nome mi scappò una risata nervosa "tornerei indietro solo per staccargli tutti i capelli uno ad uno" affermai serio, "io al tuo posto gli avrei già spaccato la faccia" aggiunse lui.

Myles non era altro che un ex fidanzato di Aaliyah: non mi piacque molto a primo impatto, specialmente perché faceva parte della solita brutta compagnia di Pickering. Poco più di un anno prima Aaliyah mi chiese di andarla a prendere inviandomi la posizione via messaggio, in realtà voleva solo che io incontrassi Myles e cambiare idea su di lui.
Quando il ragazzo mi aprì la porta rimasi abbastanza scioccato, non mi aspettavo di certo di incontrare lui. L'estate era quasi finita e i due ragazzi di frequentavano da poco.
Non appena mi vide mi sorrise, "non ci siamo mai visti prima, Myles" strinse la sua mano alla mia presentandosi. "Aali è di là, si sta vestendo" in quel momento quel mezzo sorriso sul mio viso svanì improvvisamente "come scusa?" Diventai serio, "oh mio dio, no! Intendo, eravamo in piscina e- hai capito" rispose imbarazzato. Mi invitò ad entrare in casa ed accettai; mia sorella sembrava non arrivare più, stava solo aspettando una conversazione pacifica tra me e il suo ragazzo in realtà. Raggiunse il suo obbiettivo: cambiai idea su di lui quasi subito, era un bravo ragazzo.
Non mi dispiaceva affatto incontrarlo quando era con mia sorella e scambiarci due chiacchiere, erano davvero una bella coppia. Purtroppo però ogni cosa ha il suo tempo, si lasciarono dopo sei mesi; la colpa non era di nessuno dei due, Aaliyah però mi disse che il sentimento era finito e che sarebbe stato inutile andare avanti.
Lui si rivelò presto quello che mi sarei aspettato qualche mese prima: per colpa sua infatti l'intera squadra di Hockey aggiunse mia sorella alla lunga lista delle ragazze della scuola che sarebbero stata perseguitate da loro. Myles non fece nulla, pensava solo a proteggere gli amici ed era probabilmente il primo a portare avanti tutta la brutta situazione che si era creata, era presente persino quando un ragazzo era pronto a violentarla, a lui non importava proprio niente.
"Si, penso che ne sarei capace pure io" conclusi poi.

What if I told you that someone was me | s.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora