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Gerard's pov

Ma cosa sta facendo questo deficiente metallaro?

Vedo mia sorella con una rabbia addosso che le ho visto solo poche volte in tutta la mia vita, il suo volto ha un'espressione cupa e scura ,che non si addice per niente alla sua persona sempre allegra e solare. Sta quasi per piangere dal nervosismo quando mi decido a rivolgerle la parola

Gerard :Levy..

Levy: dimmi

Voce secca.. non promette nulla di buono .. proprio per niente.

Gerard: se hai voglia di parlare sono qua

Levy : grazie fratellone * sorride leggermente *

Gerard: finalmente quello che volevo

Levy : mh? * sembra perplessa *

Gerard : niente ,volevo solo vederti sorridere , era da venti minuti che eri zitta in silenzio a guardare fuori dal finestrino

Levy non mi risponde più fino a casa persa nei suoi pensieri , ma cosa diavolo sarà successo?Avranno litigato?.. Non ne ho idea, ma la cosa deve essere seria.

Lucy 's pov

Sono in camera mia che metto a posto la stanza aspettando l'arrivo di Levy , quando sento bussare insistentemente alla porta e Gray va gentilmente ad aprire al posto mio.

Lucy : grazie Gray

Gray : figurati! Chi è? * dice a voce più alta *

Da fuori alla porta arriva una voce che conosco molto più che bene, e si tratta di un voce a dir poco.. metallica. Gajeel entra dalla porta d'ingresso chiamando il mio nome ad alta voce.

Mi affaccio dalla scalinata che porta al piano di sotto rispetto alle camere.

Lucy: Dimmi Gajeel sono qui

Gajeel mi vede e si catapulta di fronte a me con una velocità a dir poco sovrumana ,gli altri lo seguono su per le scale, e lui non sembra nemmeno notarli, ma dalla sua successiva esclamazione capisco che non è così.

Gajeel : Lucy.. posso parlati? in privato..

Lucy : si certo entra * in dico con un gesto della mano l'entrata della mia stanza *

Mentre lo lascio entrare scocco un'occhiata agli altri, i quali continuano a guardare Gajeel con occhi che trasudano preoccupazione oltre a paura per il modo inconsueto in cui è entrato in casa nostra.

Faccio spallucce mentre entro in camera mia, notando Gajeel troppo avvolto nella sua ..rabbia?... paura? O qualunque cosa sia, fatto sta che questa cosa sembra creare uno strano alone oscuro attorno a lui.

Lucy: Gajeel siediti pure, fai come fossi in camera tua

Gajeel :* sembra svegliarsi da un trance * si ... grazie Lucy, va bene se mi metto qui? * indica il bordo del mio letto *

Lucy: certo fai pure tranquillo

Lui mi ringrazia con un cenno del capo.

Io mi metto seduta alla sedia della mia scrivania, che tanto è molto comoda ora che l'ho rivestita con un cuscino di peluche e dall'imbottitura spessa ma molto morbida.

Lucy: appena te la senti.. ti ascolto..

Mi sento una psicologa, ma a volte è proprio questo il modo in cui ci si deve comportare con questa montagna di uomo.

Gajeel : si tratta di Levy

Esattamente come pensavo purtroppo..

Lucy : dimmi pure

Gajeel : Levy è in pericolo Lucy.

Al suono di queste parole mi si gela il sangue nelle vene, dato che percepisco dalla voce di Gajeel che non si tratta ne di uno scherzo, ne di una cosa di poco conto o tantomeno trascurabile.

Gajeel: dobbiamo proteggerla.

Levy 's pov

Arriviamo a casa nel silenzio più assoluto. Mi spiace far preoccupare mio fratello per me.. ancora.

Riconosco la sue preoccupazione, ma allo stesso tempo sono troppo arrabbiata per parlare e dire qualcosa di carino in tono calmo Davvero non capisco il comportamento di Gajeel oggi.

Dall'odore di fumo sui suoi capelli, al suo continuo guardarsi in torno.. che sia successo di nuovo qualcosa con la sua famiglia? Ma se fosse così perché non dirmelo allora?

Davvero non capisco, pensavo potessimo dirci tutto ,pensavo che i nostri cuori fossero diventati uno,... ok ognuno ha la sua vita, ma per assumere un atteggiamento del genere anche nei miei confronti senza volermene parlare deve essere successo qualcosa di grosso ... ma cosa dannazione?!?! Cosa?!?!?!

Gerard mi poggia teneramente una mano sulla spalla per poi spostarla sulla mia guancia. Tramite questo piccolo e tenero contatto setto tutto quel calore che mi ha sempre dato al posto dei nostri genitori, e ok siamo fratelli di padri diversi è vero, ma siamo sempre stati legati da un affetto profondo.

Gerard: andrà tutto bene sorellina

Lo guardo e lui mi sorride con i suoi occhi brillanti ma allo stesso tempo anche tanto stanchi.

Gerard : ora siediti sul divano, mettiti dentro questo plaid caldo e aspettami qui, ok?

Levy : perché dove vai?

Gerard : a preparare la medicina perfetta pere tutti i mali * mi fa l'occhiolino *

Seguo le sue istruzioni alla lettera, e vado a posizionarmi sul divano del soggiorno con indosso un grande plaid morbido abbastanza grande per entrambi.

Aspetto qualche minuto, per poi vedere mio fratello spuntare dalla porta della cucina con in mano un vassoio con al suo interno due tazze fumanti di cioccolata calda e dei biscotti, che riconosco aver fatto lui stesso qualche giorno prima.

Gerard : ecco a lei la sua medicina magica milady

Io ridacchio un po' mentre afferro la mia tazza di "medicina" e la tengo fra le mani aspettando che si fosse raffreddata un po' per poi iniziare a sorseggiarla.

Mio fratello mi guarda sorridendo dolcemente, e lo vedo che si avvia verso lo scaffale dove di solito teniamo i nostri album fotografici di quando eravamo bambini. Nostra madre è sempre stata ossessionata dalle foto, e ci ha sempre fotografati in ogni istante della nostra vita, anche perché devo ammettere che eravamo veramente graziosi da bambini.

Gerard tira fuori un album che non avevo ancora mai visto , un album, dalla copertina arancione, rilegata in cuoio .

Si porta a passi lenti verso il divano, aspettando che io gli faccia posto sotto la coperta.

Alzo il braccio lasciando un'apertura dentro la quale lui può mettersi sotto la coperta. Si siede quindi vicino a me, e mi porta dolcemente con la testa sulla sua spalla, facendomi passare un braccio dietro la schiena.

Iniziamo a guardare l'album con lentezza, facendo apprezzamenti di tenerezza , mettendoci a ridere per alcune foto, e rimanendo seri per altre, fino a che trovammo una foto in particolare. Si trattava di una foto che raffigurava noi intenti a impastare un impasto che probabilmente era per biscotti : lui teneva in mano il mattarello , io una formina a forma di stella per dare la forma ai biscotti una volta che Gerard avesse steso l'impasto con il mattarello. Eravamo entrambi imbrattati di farina dai piedi fino alle punte dei capelli.

Entrambi siamo d'accordo che quelli erano momenti pacifici in casa nostra e tutto sommato stavamo bene, nonostante avessimo tutti quei problemi. Chiudo leggermente gli occhi, quando di punto in bianco sento la porta di casa spalancarsi, e appaiono tutti i miei amici compreso Gajeel.

Lucy: Levy... dobbiamo parlare...

Gajeel And LevyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora