Capitolo 1

2.2K 60 6
                                    

-Mamma, ti supplico torniamo a casa- Dissi slacciando la cintura di sicurezza della macchina.

-Dai, non fare la bambina- Rispose alla mia polemica con tranquillità, sospirai portando il mio sguardo davanti a me.

Era inverno ma sembrava ancora pieno autunno quell'anno, Novembre il mio mese preferito, peccato che quel periodo venne rovinato da un trasferimento. Non che Londra non mi piacesse, semplicemente non mi dava l'idea di casa come faceva Atlanta.

Spense la macchina bloccando il riscaldamento continuo e chiusi gli occhi cercando di non impazzire. Il buio forse era la cosa identica che rimaneva sempre nella vita. Mi faceva paura però, nella notte, non mi dava tregua... io avevo paura del buio notturno, ma del buio dei miei occhi chiusi trovavo la pace dal mondo esterno.

-Stai calma, ti farai un sacco di amici! Insomma sei una bella ragazza- Cercó di incoraggiarmi accarezzandomi i capelli legati in una treccia scompigliata.

Riaprii la luce del mio sguardo infastidita.

-Non serve essere bella per farsi degli amici, bisogna essere simpatici e avere carisma!- dissi frustrata aprendo la portiera della macchina.

Misi lo zaino in spalla e feci un cenno del capo a mia madre.

-Buona giornata- Disse ripartendo in pochi istanti, non appena fu fuori dal parcheggio trattenni una risata.

Maledizione, io non ero pronta per cambiare vita. Volevo ancora la mattina con la cioccolata e mio padre, le risate con mio fratello sui nostri gusti musicali e le urla contro i vicini (nostri amici).

Da quando aveva divorziato con mio padre dovetti andare con lei mentre mio fratello con lui. La spartizione dei beni! Non credevo di essere un oggetto di sua proprietá.

Stavo benissimo ad Atlanta, avevo un migliore amico sempre presente e amici veri. Mentre in quel momento, mi resi conto di non avere nessuno. Ero sola in un campo minato di persone con carisma e simpatia, mentre io beh... io avevo sangue nelle vene e poca fiducia di me stessa.

Ero una semplice ragazza, nuova in un posto a me sconosciuto, con una divisa sulla pelle e uno zaino colmo di libri mai usati sulle spalle.

Mi girai verso il cancello della scuola, aperto e colmo di studenti che entravano e andavano ad abbracciare i propri amici. Tutti così sorridenti e perfetti, ridevano spintonandosi, coppiette che si baciavano o si stuzzicavano appna per ridere e scherzare.

Bello, molto rassicurante l'inizio.

Estrassi il cellulare dalla tasca e composi il numero di Lukas.

Il mio migliore amico.

-Ti prego rispondi- sussurrai per poi mordermi il labbro inferiore.

-Hei Sun!- la sua voce calda eccheggiò dal piccolo ricevitore del mio telefono. Sorrisi.

Fin dall'età di 10 anni avevo lui al mio fianco. Un ragazzo dai capelli rossi e lentigini sulle guance, le braccia e anche le spalle. Gli occhi marroni e un sorriso perfetto e contagioso. Era simpatico e amava le coccole, ma quando c'era da tirare fuori le palle era il primo, il primo a combattere per i suoi valori e pensieri.

-Stavi dormendo?- Chiesi preoccupata di averlo disturbato.

-No, mi stavo infilando il pigiama-

-Ma tu non usi il pigiama per dormire-

-Okay, lo ammetto stavo facendo Bum Bum con la mia vicina di casa- feci una smorfia per poi ridere.

-Lukas!- Esclamai avviandomi a passi lenti verso l'entrata.

- Va bene, va bene, stavo dormendo- Disse ridendo anche lui.

- Allora mia Londinese preferita, non dovresti essere a scuola adesso?-

-Ci sto andando ora, ma credo scapperò al suono della campanella- risposi passando una mano sui capelli portandone indietro quelli che erano scappati dalla treccia.

-Fifa Potter?- Recitò la frase imitando Draco Malfoy.

-Un po'- risposi roteando gli occhi al cielo, era fissato sin da piccolo con Harry Potter e non perdeva mai occasione di citare o imitare qualcuno del cast.

-Fai bene, insomma non conosci nessuno-

-Lo so-

-E se vogliamo dirla tutta, all'inizio sei come circondata da un muro a cui è praticamente impossibile accedere-

-ah e non intendo la tua verginitá- continuò dopo un momento di pausa.

-Lukas!- esclamai nuovamente ridendo.

-Scusa, scusa, lo so che ci hanno giá pensato ad abbattere quella barriera- La sua voce si abbassò quasi ad un sussurro appena accennato.

-Ora devo andare, buona fortuna Sun- Chiuse la chiamata subito dopo. Abbassai lo sguardo, odiavo quel vuoto che si era creato tra noi e con il trasferimento tutto era peggiorato. Sorpassai il cancello mantenendo lo sguardo fisso sulle porte dell'edificio varcate ancora da pochi alunni.

ero consapevole della cotta che Lukas provava nei miei confronti e quando persi la verginità una crepa si fece spazio tra di noi. Mi odiavo a morte per quello, ma lui per me era solo il mio migliore amico... non di più.

-Dicono che sia nuova, dalla Georgia- Sussurrò qualcuno alle mie spalle, una ragazza probabilmente. Sospirai fortemente e qualche stupida risatina si alzò nel cortile. Mi ero bloccata nei miei passi.

-Mi chiamo Shirly- sussurrai abbastanza forte girandomi verso quella voce. Proveniva da una ragazza con i capelli rossi e lentiggini sul naso, i capelli lisci legati e la divisa perfettamente stirata sul fisico snello. Una fitta al cuore. assomigliava tremendamente a Lukas.

-Scusami, ma chi te l'ha chiesto?- Alzó il tono di voce strafottente. peccato che lei fosse una stupida ochetta.

-Non tu per mia fortuna- Risposi a tono alzando la testa.
"Cosa diamine dici?!"

Abbassai lo sguardo cominciando a tremare. Ecco era arrivata, quella maledetta voce che mi ricordava persistentemente che io non andavo bene.

Strinsi i pugni dandomi dell idiota per non aver dato retta a mia madre e non aver preso le gocce per calmarle.

-Ma smettila, sei solo una novellina-

-E tu una stupida oca- Eccheggiò un ragazzo uscendo da un gruppo di ragazzi della mia età. I capelli castani erano tirati in una crocchia disordinata e gli occhi verdi erano esaltati dalla sua giacca scura.

-Styles!- Disse il suo nome come si dicono le parolacce, si girò verso le sue amiche con sguardo furioso e diede un colpo con la mano alla coda che le era finita sulla spalla.

-Ora vattene dentro- Sussurrò poi verso di me- annuii spaventata e insicura di che cavolo di persone potevano essere.

Io non ero adatta a quella nuova vita, a quelle persone diverse dalle mie abitudini. Io volevo l'Atlanta non Londra.


ANGOLO AUTORE

Okay.
No niente okay ahahaha
Sto sclerando è da tanto che non scrivevo e mi scuso per i vari errori nel testo :)
Va bene, okay, allora che dire... Io mi chiamo Gaia ma per una lunga storia mi chiamo Amber :')
Bene, oddio non so cosa debbe ancora dirvi, ah si... Il prossimo capitolo lo metterò di nuovo sabato ♥__♥ e ringrazio Arrivederci29 e Elisabeth_in_Johnson per avermi dato un loro parere e aver sopportato i miei scleri mentre lo scrivevo, e Letizia (arrivederci29) per darmi delle informazioni per mandare avanti la storia...
Perfetto è tutto, wow sono emozionata ahahaha
Okay, allora al prossimo capitolo :)

The White Wall |n.h.|#wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora