Capitolo 3

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Tornai a casa con passo lento e incerto. La cartella pesava sulle mie spalle e la divisa prudeva sulle mie gambe.

Ero stanca.

Il primo giorno di scuola era andato via così velocemente che stavo ancora cercando di rielaborare tutti i fatti accaduti:

Elizabeth.

Novellini.

La ragazza del cortile.

Il biondino della segreteria.

Styles.

Senza neanche accorgermene arrivai alla porta di casa. Automaticamente gli diedi una piccola spinta con la spalla ma questa non si aprì.

La mia nuova casa era piccola come piaceva a me il legno della porta era blu come tutte le casette nel mio quartiere. Mia madre aveva lasciato la scelta a me, pr allievare il trasferimento.

-Siamo a Londra stupida- Esclamai con voce bassa, cercai le chiavi nella tasca esteriore dello zaino e poco dopo le trovai. Tinitinnarono tra e mie dita mentre le infilavo nella toppa.

Aprii il portone ed entrai.

La casa in cui vivevo ad Atlanta era un grande appartamento in centro e avevo una stanza enorme che condividevo con mio fratello.

In quel momento, avevamo tre stanze di piccole dimensioni, una cuccina pittosto grande un salotto delle medesimi dimensioni.

-Shirly! Tesoro!- Esclamò mia madre uscendo dalla cucina. Il profumo di una torta al cioccolato invadeva l'entrata di casa e lei indossava un grembiule sporco di impasto.

Dov'era il suo camice?

-Non dovresti essere a lavoro?- Chiesi subito dopo essermi fatta stringere tra le sue braccia magre.

Aveva i capelli legati in una crochia disordinata e gli occhiali le scendevano sul naso ogni volta che mi guardava. Era più alta di me.

-Si, ma ho chiesto un permesso per poter stare con te dopo scuola- Rispose sorridendo. Che cosa?

-Ah, okay- La sorpassai velocemente e andai nella mia stanza, situata al piano superiore. Ma che diamine faceva? Io non la volevo attorno a me, soprattutto oggi. Se non mi avesse trascinato qua, non avrei mai dovuto scontrarmi contro un oca del cavolo in cortile, essere difesa dal ragazzo riccio, di cui sapevo solo il cognome.

-Mi fa piacere vedere la tua felicità per avere tua madre qui- mi fermai al quarto scalino.

-Certo- risposi.

Entrai in camera. Due scatole semplicemente enormi sul pavimento e vestiti sparsi ovunque.

Posai lo zaino sotto la scrivania e mi levai la divisa sostituendola con una tuta estiva.

Estrass il libro di letteratura dalla zaino, cercando i compiti segnati sull'agenda.

Rileggere appunti sulla vita di Pascoli.
Esercizi pagina 302.

Richiusi tutto sbuffando, avrei passato il pomeriggio sul libro di letteratura.

Scesi di sotto per il pranzo sentendo mia madre sbattere varie cose nelle mensole come il suo solito. Molte lo faceva semplicemente per atturare l'attenzione su di lei.

-papà ha chiamato oggi?- Chiesi prendendo una mela dal davanzale della cucina.

-Si ha detto di richiamarlo appena tornavi- Rispose passando un mestolo sporco di sugo sopra la mia testa.

The White Wall |n.h.|#wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora