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dopo alcuni secondi di esitazione, risposi alla chiamata: «hey, sei a casa?» disse.

«sì, sono a casa» risposi, confuso. la sua voce era più bella di come la ricordassi.

«ti capita ancora di salire sul tetto a fumare?»

«lo faccio ancora.»

«ti andrebbe di salire a farmi compagnia?»

«in che senso?»

«ti va o no?»

«certo, certo che mi va.»

«ti aspetto allora» e riattaccò.

non capivo.
presi le sigarette e imboccai la rampa di scale che portava sul tetto, non capivo.
uscii e mi guardai intorno, ma lei non c'era.
era impossibile, d'altronde, che fosse entrata in casa mia.
istintivamente guardai verso casa sua, un balcone lontano una sessantina di metri da me e ben visibile.
la vidi lì, una mano appoggiata sul marmo e nell'altra una sigaretta. fece un cenno con la testa e accese.
mi avvicinai anch'io al muretto che m'impediva di cadere di sotto e accesi una delle mie Camel blu.
eravamo troppo lontani per parlarci: c'era silenzio, facevano da sfondo i rumori del paese. ma nonostante non ci fosse la possibilità di spiccicare parola, quel silenzio era imbarazzante e la situazione alquanto bizzarra: l'avevo lasciata che era una bambina e ora era una donna. erano passati due anni e mezzo in cui mi ero dovuto convincere di non avere bisogno di lei, invece mi ritrovavo sul tetto di casa a vederla fumare da lontano e mi parve di aver vissuto per quel momento, a sessanta metri, ma senza nessuno che potesse dirci di no.
era comico il fatto che lei fosse la prima a dirmi di non fumare e ora avesse usato questo pretesto per incontrarmi.
quando finì di fumare gettò la cicca di sotto e accese un'altra sigaretta. chissà quali fumava.

la chiamai: «non dovresti.»

«lo so» rispose, «ma non so quando fumerò di nuovo e voglio godermi per bene il momento.»

feci un ultimo tiro e la imitai, gettando il mozzicone per strada e accendendone un'altra.

«che sigarette fumi?» domandai.

«Camel light» mi fissò mentre aspirava.

«anch'io, che coincidenza. e da quando?»

la vidi sorridere e abbassare la testa per un secondo. fece un altro tiro e riprese: «da quando ho smesso di mentire a me stessa.»

«riguardo a cosa?»

«riguardo a te.»

tentennai: «non capisco.»

«ho pensato di essere arrabbiata con te per un po' e, quando mi sono resa conto che mi mancavi, le sigarette sono state l'unica cosa a darmi l'illusione che tu ci fossi ancora.»

«e non hai più smesso?»

«di sentire la tua mancanza? no, non ce l'ho fatta a smettere.»

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