Short Stories - Random Thoughts

end.

6 giugno 2019 — il giorno più bello.

posso dire che le cose siano cambiate da un giorno all'altro. cinque giorni fa sono giunta alla conclusione che il mio problema non era P, ma portava il nome di mio padre. non avendo idea di come risolvere, ho aspettato di vedere la mia psicoterapeuta e discutere della faccenda con lei. intanto ho incontrato P un paio di volte nel giro di pochi giorni e ho creduto di essere ancora attaccata a lui in qualche modo.

mai nessuna seduta mi ha fatto più bene di quella di oggi.

uscita dallo studio, ho concentrato anni di emozioni represse in due ore di pianto, ho abbracciato mio padre e gli ho detto che gli voglio bene, anche lui ha versato qualche lacrima. credo abbia capito.

è stata la sensazione più bella che abbia mai provato, far pace con mio padre, porre fine a quell'immenso disagio e alla sfiducia. auguro a tutti di sentirsi così almeno una volta nella vita.

P non è stato che il mediatore di questa faccenda, che in realtà ha origini ben più remote della mia storia con lui — sin da quando ero piccola ho sempre avuto con mio padre un rapporto complicato, che si è poi completamente interrotto quando ho conosciuto P. per tutto questo tempo ho amato l'idea che mi ero fatta di lui, usandola come scusa per giustificare il mancato rapporto con papà.

abbracciarlo è stata la cosa più liberatoria che abbia mai fatto. ora sento di poter essere me stessa con lui, non ho più paura di affrontarlo. siamo troppo simili, entrambi assimiliamo e tratteniamo, ma prima o poi dovevamo lasciarci andare.

ho speso gli ultimi due anni a piangere dietro una storia che non c'era mai stata e sentimenti quasi forzati, sprecando il mio tempo. ma altrettanto tempo mi ci è voluto a maturare, è stato utile e ho finalmente compreso le azioni che mio padre, da bravo genitore, ha compiuto per il mio bene, essendo addirittura lui il primo a soffrire.

"trovati un fidanzato " ha detto, alla fine.