Mi svegliai, le 7:00. Sbuffai come ogni mattina e lanciai la sveglia contro il muro. Sentii dei passi, si aprì la porta
"ma che diavolo, sei impazzita?"
"che c'è"
"ma come 'che c'è', hai appena scaraventato la sveglia sul muro"
"è così ogni mattina, vedi di abituarti"
Fece spallucce e uscì dalla mia stanza. Alle 7:15 mi feci coraggio e mi alzai dal mio amatissimo letto. Mi lavai e sistemai i capelli in una cipolla e mi vestii.
Andai in cucina e trovai tutti seduti al tavolo, parlavano del più e del meno, mentre io stavo zitta.
La madre di Mattia infatti mi chiese perché stessi sulle mie, muta come un pesce, quando parlare era invece la mia specialità.
Intervenne mia mamma "oh, sì... Lei è sempre così la mattina, fra due orette si sveglia, sta tranquilla" sorrisero tutti e le feci la linguaccia.
Era ora di andare a scuola, io, le mie sorelle e Mattia presimo lo scuolabus, mentre Gianluca fu accompagnato dal papà.
I posti sull'autobus erano sempre scarsi, Mattia si sedette vicino a Marta e iniziarono a parlare, Emily si sedette vicino a una ragazza che andava in classe con lei, l'unico posto libero era vicino a un signore sui 40 anni. Puzzava di alcol ed era malconcio, probabilmente non dormiva da tempo o addirittura non aveva casa. Mi guardò, me ne accorsi e presi il telefono, quando il signore si girò, Mattia mi chiamò. Mi girai e mi mimò un "va tutto bene?".
Gli dissi di stare tranquillo. Non mi faccio prendere dal panico in queste situazioni, quello che serve è non farsi prendere dall'ansia e dalla paura. Quando stavamo per scendere il signore mi tocco il sedere, mi girai e gli mollai un ceffone in piena faccia. Il signore fece per alzarsi ma intervenne Mattia che lo fece mettere seduto. Una volta scesi raccontai l'accaduto, le mie sorelle mi dissero che era successo anche a loro, che schifo.
Entrammo a scuola, non sapevamo dove fosse capitato Mattia. Sinceramente non l'avevo mai visto. Alla fine cambio un corso per vari problemi e capitò con me in 4 materie. Non solo a casa, ora pure a scuola. Entrammo in classe, ci sedemmo vicini.
Vedevo che voleva parlare, era incerto se farlo o meno. Dopo un po' si fece coraggio.
"ehy, per prima, volevo dirti che sei stata grande a dargli quella sberla, non è da tutte, molte avrebbero fatto finta di nulla per la paura. Mi dispiace comunque, è un'azione schifosa."
"il grande Mattia Polibio che difende il sesso debole, uau" (p.s. Ovviamente sesso debole ironicamente)
Si mise a ridere, era molto carino. Arrivò l'ora di pranzo, ci dirigemmo verso la mensa, stavo per sedermi al tavolo con Quinton, Madison, Ryan, Charli e Avani, ma Mattia mi prese il braccio e mi disse che voleva presentarmi i suoi amici. All'inizio ero titubante.
"no dai sono timida, mi vergogno"
"AHAHAHHAA TU TIMIDA? ma se nemmeno mi conoscevi e hai iniziato a rispondere a tono e hai dato uno schiaffo ad uno sconosciuto in autobus"
"innanzitutto ti ho risposto perché mi hai punzecchiata tu, e lo schiaffo del tipo era meritatissimo. Come vedi, se non mi attacchi non ti attacco."
"dai vieni, ti divertirai" e fece la faccia da cucciolo.
Mi avvicinai al tavolo e mi presentò 2 ragazzi, uno molto carino devo dire, Alejandro, simpaticissimo e con un sorriso bellissimo, e Kairi, un po' bassino, ma anche lui carino e simpatico.
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e tu? #mattiapolibio
Teen FictionTre gemelle, di una normalissima famiglia italiana, catapultate dall'altra parte del mondo, dovranno affrontare vari ostacoli e problemi che intralceranno la felicità della famiglia