Darya's pov
Sono nel mio ufficio e come ogni giorno punto gli occhi su questi fogli e cerco di studiare le mosse per le cause che mi assegnano.
In questo momento sono in compagnia del mio cliente dove mi tiene in guardia con le sue espressioni piuttosto serie
<<Conto su di voi, avvocato Honduras! >> mi dice inarcando il sopracciglio
Il mio lavoro è fatto di responsabilità.
Tutto è appoggiato su di me.
I clienti ti scelgono, si fidano e noi non possiamo deluderli.
Dobbiamo combattere per loro e cercare di portare la causa vinta a casa.
<<Non si preoccupi Sigor Rossi... Farò il possibile>> rispondo ormai come un robot
Non è il primo cliente e spero non sarà nemmeno l'ultimo.
Appena il signor Rossi lascia lo studio, provo a chiamare Omer
"Darya, non posso rispondere... Sono molto impegnato!"
"Ok, volevo solo dirti che stasera ho intenzione di invitare a cena Mike e Paola!"
"Come vuoi!" risponde freddamente
"Allora a dopo" chiudo e ogni santa volta mi riempio di paranoie.
Forse Luca ha preso proprio da me.
Per Omer ultimamente sono Darya e basta.
Da molto non mi chiama amore, come faceva abitualmente prima.
Chiudo lo studio e passo a prendere Luca ed Eleonora da scuola.
Guardo l'ora.
È praticamente tardi.
Arrivo fuori a scuola e noto Luca che litiga con un amico.
<<Luca, che sta succedendo? >> dico voce alta, mentre cerco di farli smettere
<<Tuo figlio è maleducato signora! L'educazione a casa non l'ha avuta! >> mi urla l'amico
<<Perché maleducato? Puoi darmi una spiegazione valida? >> rispondo, provando a mantenere la calma
<<Mamma, non dargli retta... Lui inventa sempre tutto! >>
<<Mi hai chiamato stronzo solo perché non ho voluto prestarti la penna, che persona sei? >> urla a Luca
<<Sei un bugiardo! >> risponde Luca
<<C'era Pietro vicino, lo chiamo? >>
<<Ok Luca basta! Andiamo! >> lo tiro dal braccio e gli urlo di salire in macchina.
Nel frattempo mi raggiunge Martina.