Voglio solo te (e nessun' altro)*ԵհҽճαժղαմԵs* [COMPLETATA]

"Ti accompagno"

Ricordate
Così è Alex , Così è Giorgio
Vi servirà dopo nei dialoghi ;)

Mi sveglio alle 6.00 dopo aver sentito l'assordante rumore della sveglia precedentemente messa sul comodino, la spengo e vado a vestirmi, mi metto un jeans blu con sopra un felpa grigia, poi prendo il mio capello del medesimo colore della maglia, che raffigura un lupo, ma me lo tolgo dopo averlo provato perché penso:
"Mah, è meglio non indossarlo per non farmi troppo vedere, insomma, chi non guardarebbe uno con un capello strambo"
Così opto per dei capelli scompigliati, non di proposito.

Mi lavo i denti, prendo il telefono e lo zaino, dove metto il capello e, infine, una merendina che gusterò nel mentre che vado a scuola, e mi avviò.
Mentre stavo andando, trovai il ragazzo che mi ha sorriso l'altra settima, ho scoperto chiamarsi Alessandro ma tutti lo chiamano Alex, semplicemente Alex.

Porta delle scarpe bianche della marca Nike, dei jeans uguali ai miei e una felpa di un giallo scolorito, anche lui ha i suoi capelli scompigliati che, però, gli stanno bene a differenza mia.
Lo guardo dall' altra parte della strada e lo vedo intento nel fare qualcosa col telefono.

Lui è molto diverso da me, partendo dal fatto che ha un anno in più di me, inoltre, è bello e, soprattutto, ha quegli occhi verdi con sfumature tendenti all'ocra e al marrone che sono bellissimi, non come i miei che sono semplicemente neri ma al sole marrone scuro tipo cioccolato fondente.

Mamma mia quanto è bello! Oh, meglio che chiudo la bocca che sto sbavando.
Chissà se a lui piaccio, per me non è una cosa nuova amare un ragazzo ma forse per lui si, posso capire come si sente!
Ma, comunque, a lui non piaccio quindi non c'è questo problema.

O MIO DIO STA VENENDO VERSO DI ME!!
Okay, non balbettare, forse lui sa il mio nome...
Boh resta solo scoprirlo visto che sta qua.
-Ciao, tu sei Giorgio vero?
-S-si s-sono io, tu sei A-alex no?
-Si, comunque ho notato che mi stavi guardando da un po', ti serve qualcosa?
-B-eh-inventati qualcosa- non lo s-so, hmm, ma in verità una cosa ci s-sarebbe
-Cosa?
-Ehm, tu v-vai alla Wgf Scholl?-smettila di balbettare
-Si, perché?
-Sai sono nuovo, non è che potresti farmi fare un giro della scuola?
-Si certo, intanto ti accompagno, va bene?
-S-si, grazie-arrossì di poco, insomma, stavo andando a scuola con la mia cotta!

Mentre camminavamo, certe volte le nostre mani si toccavano, e quanto avrei voluto prendergliela!
Ma era troppo presto, no non potevo farlo ora, devo aspettare e non essere troppo frettoloso.
Com'era il proverbio? Ah giusto:
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi.
Quindi, lo farò più in là, visto che non so se a lui piaccio.

Ero così assorto nei miei pensieri che non mi ero accorto che aveva fatto lui quel gesto!
SCLERO SCLERO SCLERO, pensai ma dovevo stare calmo e così, per fortuna, feci.

Nel mentre della camminata, pensai a lui e di quanto fosse bello!
Cominciai, anche, a fare conversazione parlando del più e del meno che non era una cosa da me visto che ero sempre stato molto silenzioso!
Ah, ma che cosa mi stava facendo!
Inoltre, certe volte, ridevamo.
Amavo ed amo la sua risata, come ogni parte di lui d'altronde, o forse mi piace soltanto sapere che lui è felice, mi piace, però, quando ride con me e non di me come fanno in tanti.

Ah sì, non ve lo detto, vengo bullizzato sia con le parole, sia con le mani.
Ma questo lui non lo deve sapere come non lo deve sapere nessuno e, infatti, nessuno lo sa.

Questi atteggiamenti verso di me avvengono in silenzio o meglio avvengono davanti a tutti ma nessuno se ne preoccupa, o mi difende, ormai succede da così tanto tempo che è diventato normale.
Perché io sono da solo anche se sto tra la gente, mi ripetevo ogni volta ed ,in fondo, era vero.

Intanto, eravamo arrivati a scuola, e lui, di colpo, tolse le dita tra le mie, forse per non essere notato troppo, ma io ci restai male.
Lo so che per lui magari era strano vedersi tenere per mano con un ragazzo, forse l'ha fatto perché ha paura dei pregiudizi, o forse ha dei pregiudizi, ma se mi ha preso la mano vuol dire qualcosa no?

Dopo poco, però, mi accorsi che la merendina che avevo preso, ce l'avevo ancora nella mia mano.