Mentre sedevo sul mio letto pensavo a quello che avevo scoperto di lui, sulla sua triste storia, troppo triste.
Così tanto che la mia in confronto sembrava una barzelletta.
Quando me la raccontò, non potevo credere alle mie orecchie.
Ma era vero.
Era stato davvero cresciuto così.**Flashback**
-Hai mai pensato che io non so niente di te?
-No... Sai qualcosa
-Si, ma poco... Mi racconti del tuo passato?
-I-Il mio passato?
-Si, come sei cresciuto, che scuola hai fatto- mi fermai un attimo con l'elenco, volevo arrivare a quello che volevo sapere realmente- i tuoi genitori, tuo padre, ma anche chi è Marco
-Ehm... Ti dispiace se non te lo dico?
-Si, insomma, prima o poi ci dovremmo sposare e...- iniziai provocandolo- devo sapere un po' tutto di te no?
-S-Si, credo di sì
-Allora? Mi dici un po' su di te?
-Ma certo, sono cresciuto a Roma, fino all'eta di cinque anni, per poi trasferirmi qua a Palermo...
-Okay e poi?
-E mio padre non c'è mai stato, insomma, non so chi sia... Diciamo che mia madre mi ha avuto un po' per sbaglio
-Cosa? Quindi non hai idea di chi possa essere?
-No
-O mio dio- escalamai io
-Si lo so, è sconvolgente, ma ormai mi sono "abituato", insomma, sono passati ormai diciotto anni. Comunque, sono andato all' asilo nido, alla scuola materna, alle elementari...- lo fermai: non volevo sapere questo
-E Marco? Chi è?
-Come avrai intuito, è mio fratello, avrebbe dovuto avere circa ventiquattro anni oggi, il diciasette Settembre ne dovrebbe fare venticinque
-Perché "avrebbe"?
-Perché è morto- disse con scioltezza, come se non gliene importasse niente, ma so che in verità soffriva per questo e anche tanto.
-Oh mi dispia...- mi fermò di colpo.
-Risparmiatelo, lo voleva e ora sta in un posto migliore
-Ma...- sospirai prima di fargli tante domande- come è morto? Perché? Non stava bene lì? Soffriva di qualche disturbo che lo faceva stare male? Si è buttato da un ponte?
-Calma, ti racconto tutto. Aveva solo quindici anni, quindi io ce ne avevo circa dieci, parlava sempre di essere bullizzato, che se ne voleva andare via, da me, da noi, dal mondo. Diceva che c'era una forza dentro di lui, più potente di Marco. Alla fine, dal mondo è andato via, nel tuo posto preferito, ha preso un cappio, lo ha attaccato all'albero ed è salito su un ripiano, p-poi... Va be, h-hai c-capito.
-Mi dispiace veramente... I-Io non so che dire, so solo che hai passato troppo e che ti meriti solo il meglio- dissi abbracciandolo.**Fine flashback**
Poverino, mi faceva davvero pena, quante ne aveva passate, lui aveva comunque sopportato tutto, lui era ed è il mio unico eroe, nonché il mio futuro sposo.
Decido di alzarmi, non aveva senso stare lì visto che ero in anticipo, vagai in lungo e in largo per hotel, dove ospitavamo, finché non vidi una ragazza piuttosto bassa di statura, anche più di me, occhi verdi giganti, cappelli di un rossiccio quasi carota e un viso con delle vividi lentiggini sparse qua e là.
Se ne andava da una porta soddisfatta sorridendo. Perché? Da lì poi senti una voce familiare.
-Cazzo
Era Alex, la riconoscerei fra mille la sua bellissima intonazione di voce. Ma che ci faceva li dentro? E se quella è lui avessero...
No, è impossibile, lui mi ama.
O almeno credo.-Aiuto! Aiuto! Per favore aprite!- Gridò in cerca di aiuto.
Io, ovviamente, cercai subito di tirarlo fuori da lì dentro ma era chiuso a chiave.
Poi mi venne un' idea.
Una pazza idea.
Quella di cercare di buttare giù quella porta di ferro con delle spallate.
Di certo era una cosa mi preoccupava, non ero e non sono mai stato uno atletico, ma era l'unica cosa che mi veniva in mente di fare.Lo so, lo so, avrei potuto fare tanto altro, come chiamare aiuto per esempio. Ma era troppo tardi, ormai avevo già provato la mia idea.
Una, due, tre spallate, ma la porta non si rompeva da quanto robusta e, probabilmente, anche dalla mia forza.
Solo un agente di polizia, venuto in mio soccorso, riuscì ad aprirla, non so come, ma lo fece.
-Oh Giorgio, grazie veramente- si congratulò con me baciandomi.
Sì lui pensava fossi stato io, e perché distruggere i suoi sogni no? È come dire ad un bambino che Babbo Natale non esiste.
-P-Prego
Effettivamente però, lo sbirro mi guardò un po' male, ma fa niente, la mia fedina penale è pulita.
ALEX'S POV
Grazie a Dio, o meglio, grazie a Giorgio, ero finalmente uscito da quello sgabuzzino, dopo circa un'ora, non era tanto, ma comunque c'era un problema.
Qual è?
La cerimonia iniziava tra cinque minuti e noi ci dovevamo sbrigare, e poi, mi ero appena spoilerato l'abito di Giorgio, anche se l'ho guardato per poco.Ovviamente, facemmo ritardo visto che non era in quel posto, ma in una chiesa, molto bella devo dire. Salimmo in due macchine diverse, per non farci vedere il vestito dell'altro, cosa che già successa, e partimmo, verso una nuova vita.
SPAZIO ME
Manca davvero poco, perciò vi voglio ringraziare per aver passato un po' di tempo "con me" leggendo questa storia (e anche per i complimenti) dopo la fine ci sarà un ulteriore correzione e un epigolo.
Traduzione titolo: Verso una nuova vita
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Voglio solo te (e nessun' altro)*ԵհҽճαժղαմԵs* [COMPLETATA]
RomantiekThebadnauts. Semplicemente questo, amore allo stato puro ma anche odio, sentimenti contrastanti. Si batteranno per poi riappacificarsi, ma per quanto? Questo legame quanto può durare? Giorgio, 17 anni. Alex, 18 anni. Troppo Giovani Per Un Amore Così...