It's my fault?

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Questa sarà ?? finché non si saprà chi è.
Enjoy!

Quella sera andammo a mangiare fuori in un ristorantino giapponese dove si mangiava prevalentemente sushi, quello che presi io.
Precisamente, Alex prese dieci di ognuno di Onigiri, Sashimi e Nigiri, visto che c'era l' "All you can eat", e io invece ordinai solo cinque Tamaki.
Incredibilmente, Alex finì tutto, come me.

-Senti, io devo andare in bagno, mi accompagni che non so dove è?
-Certo

Appena finito di fare i miei bisogni, andai al lavandino per lavarmi le mani, mi tirai su le maniche della maglia, e Alex fece una domanda, innocua, o almeno così sembrava.

-Scusa, ma perché hai quei tagli sul braccio? Ti sei fatto male per caso?
-No, cioè si insomma- cominciai piano piano a piangere, anche se non lo volevo, un altro pianto liberatorio pensavo.
-Scusa se ti ho fatto piangere... Io non volevo, se non vuoi dirmelo, non farlo
-No
-Cosa?
-T-te lo voglio d-dire anzi devo- sospirai calmandomi- è cominciato tutto all' inizio delle superiori, ero nuovo e non conoscevo nessuno, inoltre, ero un ragazzo molto introverso e chiuso in se stesso, perciò trovavo fatica a fare amicizia e...
-E?
-E certi ragazzi cominciarono a prendermi in giro,perché sono sempre stato il primo della classe ed ero e sono gay, poi portavo il cappello da lupo che mi rubavano sempre perché da loro era ritenuto strambo, una volta lo hanno pure calpestato tagliandone un pezzo- gli feci vedere la parte ricucita- ero sempre triste, ma delle loro parole me ne fregavo, non rispondevo, il problema è stato in secondo e terzo superiore, li hanno cominciato a m-menarmi, letteralmente, il mio corpo è marcato dalle loro mani- dissi facendogli vedere la schiena piena di rossore e graffi- in quarto questa cosa è continuata, ed io, non sapendo cosa fare, cominciai a t-tag...
-Tag cosa? 
-T-tagliarmi- ricominciai a piangere accasciandomi per terra in quel bagno lurido.
-Io non so che dire Giorgio veramente, so solo che sono pieno di rabbia contro di loro. Tu, così fragile e così forte allo stesso tempo, sei stato maltrattato per anni da dei coglioni senza cervello? No questo non lo accetto!- lo guardai, nei suoi occhi si vedeva l'inferno, da verdi con sfumature ocra, erano diventati di un colore rossiccio, era davvero incazzato nero.
-Ma non le hai mai detto a nessuno?- continuò
-N-no tu sei il p-primo
-Ma perché?! Insomma dovevi dirlo a qualcuno! Lo sai questo?!
-Si ma...
-Niente ma! Dovevi dirlo a qualcuno di competente, punto!
-T-ti prego non ti a-arrabbiare con me
-Va bene, scusa piccolo non so che mi è preso- rispose scusandosi e prendendo un fazzoletto dal distributore di codesti la vicino al lavandino.
-Adesso andiamo dai
-Si- tirai su con il naso.

ALEX'S POV

Dopo aver avuto quella notizia, quasi mi usciva il fumo dalle orecchie e dal naso, ero arrabbiatissimo, qualcuno aveva fatto male al MIO piccolo, fosse l'ultima cosa che faccio, ma gliela farò pagare, questo è certo.

Ritornammo alla tavola, io incazzato e lui con gli occhi gonfi, mi faceva male vederlo così, non volevo che piangesse.
Sapevo che mia madre sapeva che era successo qualcosa, ma non chiese niente, perché sapeva anche che non era il momento, la adoro per questo, sa sempre quando si può chiedere qualcosa e quando no.

-Ma alla fine come è andata con tua madre? Insomma ha detto che potevi venire, questo è certo, ma quando hai detto che dovevi andare da lei, non mi sembravi molto felice. Perché?

A quanto pare io non avevo imparato da mia madre, chiedevo sempre tutto su tutto quello che non sapevo, ero curioso, ma la curiosità è un arma a doppio taglio.

-Ehm... Sentì andrò dritto senza farci giri intorno, mi ha cacciato di casa
-Cosa?! Perché?
-Per la mia natura, perché sono gay
-Ma pure lei ci si mette ora? Ma poi è colpa mia?
-Si, cioè no, semplicemente mi sono fidanzato con un maschio, a lei non importa chi è

Nuovo obiettivo: riappacificare Giorgio e la sua mamma.

-Perciò adesso dove andrai?
-Non lo so, probabilmente sotto un ponte, non ho una casa dove stare
-Ne sei sicuro?- risposi facendogli vedere le chiavi di casa mia.
-Mi stai dicendo con dei messaggi subliminali che posso stare a casa tua?
-Per me sì ma lo devi chiedere a mia madre
-Oh per me è sì, certamente, se tua madre non ti vuole, ti posso adottare io
-Mamma!- urlai facendo girare tutti i clienti.
-Che c'è?
-Perché ascolti le nostre conversazioni?
-Non lo so... Sono interessanti, comunque dovremo andare a casa, abbiamo finito di mangiare da un bel po'
-Hai ragione, andiamo
-Ma non hai una valigia?
-Si, sta nella tua macchina, vado a prenderla- rispose mettendosi il giubbotto.

GIORGIO'S POV

-Perfetto, adesso ho la mia anima gemella, una casa dove stare e, probabilmente, una guardia del corpo, ossia Alex, beh la mia vita non potrebbe andare meglio!- urlai al mondo, al cielo che mi osservava con le sue stelle.

??- Si, la tua vita non potrebbe andare meglio, ma sai che proprio in questi momenti succede una cosa che cambia tutto? Beh, quella sono io.

SPAZIO ME
Capitolo un po' sad ma comunque bello mi piasce.
Traduzione titolo: È colpa mia?

Voglio solo te (e nessun' altro)*ԵհҽճαժղαմԵs*    [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora