Capitolo 4 -Non credo-

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Capitolo 4 



-Non credo.-



Ultimamente, di preciso nell'ultima settimana, stavo ricevendo troppe chiamate dallo stesso numero; mi chiamava in continuazione. E non sto esagerando, davvero mi chiamava spesso e volentieri, in ogni momento della mia giornata.


Ogni volta che dicevo "pronto?" lui o lei non rispondeva, rimaneva in completo silenzio. Mi chiedevo davvero chi fosse perché era troppo strano che mi chiamasse sempre, come se la cosa gli o le traesse del piacere.


Ma non aveva una vita sociale?!


Se all'inizio poteva essere in un certo senso divertente, ora stava diventando molto, ma molto fastidioso. Non era normale che una persona chiamasse così per scherzo, come se la vita dipendesse da questo... non era normale lo ribadisco.


Mi chiamava sempre, anche nei momenti meno opportuni, mi stavo facendo la doccia e mi chiamava, cucinavo e chiamava. Portavo Dybala a fare una passeggiata e mi chiamava, facevo la spesa e mi chiamava.


Stavo facendo le pulizie in casa e mi chiamava, ero in auto e mi chiamava, ero a letto e mi chiamava. Ero a farmi una passeggiata e mi chiamava, guardavo la televisione e chiamava. Ero a lavoro e mi chiamava anche lì.


Persino una volta, mentre ero seduta sul gabinetto mi aveva chiamata!


«A cosa pensi?» Mi chiese Danielle, riportandomi alla realtà.


«Scusami... e che sto ricevendo delle chiamate un pò strane, e quando dico 'pronto', lui o lei non risponde.» Risposi, un pò esasperata.


«Forse sarà Louis che ti sta facendo uno scherzo.» Ipotizzò.


«Non credo.» Dissi con fermezza.


Certo, Louis era il tipico ragazzo che faceva scherzi su scherzi, era pazzerello ma non fino a questo punto!


«Se vuoi lo chiamo io, tanto oggi cambio numero.» Mi propose lei.


Guardai Danielle negli occhi e mi parve un'idea geniale, così corsi in camera mia a prendere il cellulare notando che avevo tre chiamate perse da quel numero. Si era preso proprio la fissa nel chiamarmi!


Comunque, andai nella rubrica e le dettai per filo e per segno il numero e lei fece partire la chiamata. Ci guardammo nel occhi e ghignammo entrambe complici del fatto.


«Pronto?» Era la voce di Nathan.


Quando sentimmo la voce di Nathan dall'altra parte del telefono ci prese letteralmente il panico. Ci guardammo negli occhi e lei staccò la chiamata, estraendo la scheda dal cellulare bruciandola con il mio accendino, evitando così una sua possibile chiamata in futuro.

Let It Be (Sequel of The Missing Part)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora