Capitolo 27 -Hai paura?-

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Capitolo 27 

-Hai paura?-


In quel momento mi dimenticai proprio la "discussione" avvenuta poco prima tra me e Nathan e restai in assoluto silenzio per quello che era successo. Non sapevo neanche cosa dire e non riuscivo neanche a parlare.

Nathan continuò a sorridermi, mi prese per mano e mi accompagnò alla cassa, pagò lui il libro che avevo scelto. Non riuscii neanche a ringraziarlo per il suo gesto, avevo le parole bloccate in gola: riuscivo a stento a respirare.

Uscimmo da quel negozio e ci facemmo un giro per il centro commerciale che era molto grande. Nathan mi teneva per mano ed io ancora non riuscivo a parlare, avevo il cuore che batteva a mille nel petto e avevo il viso in fiamme.

Avevo le solite farfalline nello stomaco e stavo sudando... a freddo.


«G-graz-ie per il l-lib-bro.» Balbettai.

«Hahaha, stai balbettando!» Rise.

«Zitto.» Intimai.

«Quanto sei carina.» Rise ancora.

«Vaffanculo.» Sussurrai.

«Hahaha ti ho sentito.» Mi fece sapere.

«.....» Silenzio da parte mia.


Alzai gli occhi al cielo, sbuffai sonoramente e preferii di buon grado di restare in silenzio di mia volontà e di non dargli retta. Certe cose era meglio far finta di non averle sentite affatto, Nathan era bravo a tacca brighe.

Continuammo a farci un giretto nel centro, poi decidemmo di uscire ed andammo nel parcheggio a posare in auto ciò che avevamo acquistato. Lui aveva preso un puzzle per bambini, di Dumbo e una tuta Givova.

Comunque, come attrazioni c'erano: l'auto scontro, un classico perché c'era sempre era molto amato dalla gente. C'era poi il Calci in culo per adolescenti/adulti, il Morgan, il Music Bob, il Jumper, il CRAZY VILLAGE. C'era anche il SOYOUZ, il Dominator e la mia attrazione preferita: il TAGADA'.


«Da dove iniziamo?» Mi chiese Nathan.

«Dal Dominator.» Risposi.

«E se lo evitassimo?» Chiese lui.

«Hai paura?» Chiesi, iniziando a ridere.

«No... non ho paura...» Rispose, negando.

«Sì invece! HAI PAURA! HAI PAURA!» Iniziai a ridere.

«Zitta... zitta... fai il cesso... zitta... shhh...» Disse, mettendomi la mano sulla bocca.


Iniziai a ridere contro la sua mano e a divincolarmi, mentre Nathan mi teneva fermai con un braccio e con l'altra mano continuava a tenerla sulla mia bocca. Iniziai a divincolarmi con più vigore ma lui mi teneva saldamente a se.

Nathan si guardò intorno per vedere se qualcuno si stava godendo quel teatrino. Se fossi stata al loro posto avrei fatto anche un video.

Quando mi fui totalmente calmata, Nathan mi tolse la mano dalla mia bocca e mi guardò anche male. Come se la colpa fosse mia per le sue paure, a questo punto ero più coraggiosa io di lui. Fifone che non era altro.

Gli lanciai uno sguardo di sfida e lui distolse il suo di sguardo, facendo anche il broncio.

Ci dirigemmo alla cassa del Dominator e facemmo due gettoni: uno per me e uno per Nathan: che pagò lui comunque. Fui anche costretta a togliermi gli occhiali, perché c'era il rischio che si rompessero sulla attrazione.

Ci mettemmo in fila ed aspettammo il nostro turno, io ero impaziente di salire mentre Nathan no.


«Sarà divertente, vedrai.» Lo derisi.

«Mhm.» Fece lui, dubbioso.

«Fifone.» Sussurrai.

«San Gennaro, aiutami tu.» Pregò lui.

«Non pensare ai Santi adesso, pensa a divertirti.» Lo ammonii.

«San Gennaro, non farmi morire.» Continuò a pregare.

«...» Lo guardai e basta.

Let It Be (Sequel of The Missing Part)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora