Capitolo 32 -Let It Be-

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Capitolo 32 

-Let It Be-

Nathan andò a farsi una doccia veloce, non avevo un pigiama da dagli così gli prestai una tuta grigia: che avevo acquistato per sbaglio. Cioè, avevo preso la taglia sbagliata, la tuta era per entrambi sessi: era universale.

Comunque nel mentre mi ero messa a pulire il pavimento, non volevo la puzza di cacca di cane sparsa per tutta casa. Poco prima avevo pulito anche le scarpe di Nathan con dello sgrassatore per i vetri... non avevo trovato altro!

Dopo che Nathan si fu lavato gli indicai la stanza degli ospiti; per fortuna era pulita e il letto era fatto. Dopo di che fu il mio turno nel farmi una doccia ed indossai poi un pigiama color porpora, quel pigiama me lo aveva regalato mia sorella Valery.

Andai in camera mia, spensi la luce e mi misi sotto alle coperte, quella sera faceva un pò freddo.


«Shiver?» Nathan entrò in camera mia.

«Che c'è?» Chiesi, sollevandomi.

«Non ho sonno... ti va di fare due chiacchiere?» Mi chiese.

«... certo, vieni.» Risposi, facendogli il segno di sedersi sul letto.


Così lui chiuse di nuovo la porta, venne dall'altra parte del letto e si mise anche lui sotto alle coperte. Eravamo vicini e mi fece una strana sensazione allo stomaco, certo non era prima volta che stavamo nello stesso letto; ma al tempo eravamo dei ragazzini e le cose erano molto diverse. 


«Ti ricordi quando provai a truccarti?» Mi chiese, all'improvviso.

«Non farmici pensare.» Risposi, sorridendo.

«Tutto sommato non eri male.» Constatò lui.

«Che cosa?! Sembravo PennyWise di It.» Diedi il punto di vista.

«Che vorresti dire?» Chiese, curioso.

«Che non sei adatto nel fare il Make-Up Artist.» Risposi, ridendo.


Fece uno strano suono con la bocca, come si stesse risucchiando tutta l'aria nei polmoni, non so come spiegarvi meglio. Si girò di scatto ed iniziò a darmi dei piccoli schiaffetti giocosi sulla guancia ed io ricambiai con una raffica di pizzichi su tutto il corpo: prima sul petto, poi sulla pancetta e sulle gambe.


«Vuoi la guerra?! E che guerra sia!» Disse, con voce dura.

«Non ho paura di te!» Esclamai.

«Ah no?» Chiese.

«No!» Risposi, con l'aria di sfida.


Lui mi saltò addosso ed iniziò a farmi il solletico sull'addome, iniziai a ridere e a divincolarmi per sfuggire dalla sua presa. Devo dire la verità, Nathan pesava un pochino, ma era anche normale del resto.

Nathan si portava di staffa più grande della mia, ma non era così male infondo mi stavo riscaldando con il suo peso. La pancia poi era morbida morbida, mi venne voglia di dargli un bel morso sopra, ma un morso forte.

Si fermò poi ed io continuai a ridere per un altro pò respirando anche in modo abbastanza pesante. Smisi di ridere e mi asciugai gli occhi con il tessuto soffice del pigiama, mentre Nathan rimase ancora su di me.

Lo guardai attentamente anche se era quasi impossibile visto che eravamo al buio.


«Perché mi guardi così?» Domandai.

Let It Be (Sequel of The Missing Part)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora