ERIC

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Guardo Amanda da lontano, mentre è indaffarata con la fotocopiatrice. È di profilo e la immagino con quel copricostume giallo che aveva addosso Camilla stamattina. Mi estraneo per un momento dal lavoro e dal mondo, immaginando tutto nei minimi dettagli. E la vedo mentre mi prepara la colazione con addosso solo quel copricostume un po' trasparente, che lascia intravedere il suo perizoma nero e i capezzoli turgidi. E io ce l'ho già duro di prima mattina. Mi siedo su uno sgabello e la guardo mentre si destra con la spatola e la padella e mi incanto a guardarla quando si avvicina per servirmi i pancake. Ma io non ho appetito, cioè, ho un altro tipo di appetito. E allungo una mano sulla sua gamba nuda, liscia, tonica e abbronzata. La faccio salire più su, fino a farla scomparire sotto l'orlo del copricostume. Le afferro un lembo del perizoma e glielo strappo via, con l'unico intento di scoparla sull'isola della mia cucina.
«Sei tra noi?» Thom si intromette nella mia visuale e io vedo il viso eccitato di Amanda che sfuma nella mia testa.

      «Che c'è?»

       Saetta lo sguardo tra me e il punto in cui stavo guardando e poi mi sorride malizioso. «Facevi dei pensieri perversi su Amanda?»

      «In realtà stavo solo immaginando a come cambierebbe la mia vita se mi trovassi una donna. Ma il punto è che non so se desidero una relazione seria o solo occasionale», ammetto.

       «La ragazzina ha risvegliato in te nuovi istinti?»

       «Ragazzina?»

       «Camilla» sorride a trentadue denti. «Era lei a cena con te ieri sera, vero?»

       «E tu come lo sai?»

       «Il nuovo stagista vi ha visti e questo è l'argomento della giornata: scoprire chi sia la tipa sexy che hai portato a cena ieri sera. Io ho tenuto la bocca chiusa comunque. Non ho detto di chi si tratta e non voglio certo alimentare strane fantasie», mi informa divertito.

       «Fantasie? Thom, ma di che cazzo stai parlando?» rido incredulo.

        «Sai, porti a cena la ragazza di tuo figlio. Non è poi così normale. Te la scopi anche tu?»

        «Cazzo, Thom. Veramente pensi questo di me? È solo Camilla e non l'ho portata a cena per chissà quale strano motivo, ma solo perché Brayden le aveva dato buca e lei ci era rimasta male. Ma poi perché dovrei giustificarmi di una cosa che non dovrebbe interessare a nessuno?» mi irrito.

        «L'unica a cui dovresti dare delle spiegazioni è Amanda. Non l'ha presa molto bene», me la indica dall'altro lato del corridoio che sta ancora fotocopiando dei contratti e solo ora mi accorgo che ha un'espressione pensierosa. Beh, non ha tutti i torti. Le avevo promesso che l'avrei chiamata per uscire insieme e invece ho preferito portare Camilla a cena. Devo assolutamente spiegarle che è tutto un malinteso e che la ragazza che ho portato a cena non è affatto una persona che frequento intimamente.

Sorpasso Thom e mi fiondo nel corridoio. «Amanda, devo parlarti un attimo», le dico ancor prima di essere vicino a lei.

«Eric!» qualcuno pronuncia il mio nome, ma non è Amanda e non sta neanche guardando nella mia direzione a dire il vero.

Mi volto verso il suono della voce che sembra proprio quella di Camilla e la vedo che ride e corre verso di me.
Ma che ci fa qui? «Camilla...» dico sorpreso, ma lei non arresta la sua corsa e si schianta letteralmente su di me, aggrappandosi sulle mie spalle e arrotolando le gambe intorno alla mia vita.

Stringo d'istinto le mani sulle sue cosce nude per paura che caschi sul pavimento e vado nella confusione più totale.

«Grazie, grazie, grazie» ripete in loop e mi stampa un'infinità di baci sulla guancia.
Non so che fare. Ho gli occhi di tutti puntati addosso, perfino quelli di Amanda che fa cadere per terra tutte le fotocopie.

Bad Attraction (storia incompleta) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora