CAMILLA

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Mi sveglio ripetute volte durante la notte e quando sento che Brayden finalmente si decide ad entrare, alle prime luci dell'alba, sobbalzo letteralmente dal letto e decido di affrontarlo.
«Da quando abbiamo deciso di mentirci io e te?» sbotto, ma mantengo un tono basso per non svegliare Eric.

      «Che cosa?» mi guarda confuso.

      «Mi avevi detto di un doppio turno ieri sera, ma era una balla. Perché non mi hai detto la verità?»

      «L'avresti presa bene?» mi fissa aspettandosi di avere ragione.

      «Io non ti avrei impedito di passare il tempo con i tuoi amici».

       «Sul serio?» ride. «Ma se hai fatto una scenata solo perché c'era la mia ex».

       «C'era anche stanotte?» deglutisco.

       «Sì, c'era. Ma togliti subito dalla testa qualche strano e malato pensiero», mi punta l'indice prima che possa accusarlo di qualcosa che non ho visto.

       «Okay, mi fido di te, Brayden. Ma vogliamo almeno capire insieme come ci siamo arrivati a questo punto?» provo a intavolare il dilemma che mi sta affliggendo da tutta la notte.

       Lui si sfila la maglietta. «Ti faccio solo una domanda, Camilla: se ti chiedessi di rinunciare alla borsa di studio e trasferirti con me a Las Vegas, già da domani, per riprendere la vita che avevamo prima, tu cosa faresti?» mi scruta a fondo, ma a me mi si mozza il fiato.

       Lo guardo completamente spaesata e con il cuore che trema. Non so cosa rispondere, o meglio, so cosa rispondere, ma non è la risposta che vuole sentire lui.
      Fa un sorriso amaro. «Vedi? Non c'è bisogno che continuiamo a parlare».

     «Aspetta! E se ti chiedessi io di trasferiti con me a Los Angeles?» azzardo, ma lui scuote la testa incredulo.

      «L'ho già fatto, Camilla. Ho rinunciato a tutti i miei piani quando sono andato via da qui per stare con te ad Oklahoma. Ma a te interessa sempre e solo quello che vuoi tu. Mettiti per una volta nei miei panni, come dovrei sentirmi a rinunciare per la seconda volta a qualcosa che voglio?»

      «I-io non volevo farti sentire bloccato...»

      «E infatti non mi sono sentito bloccato. Ho scelto io di stare con te e non me ne pento, cazzo. Ma adesso ti chiedo, per la seconda volta, ci vieni con me a Las Vegas? Subito, Camilla. Senza perdere tempo, ricominciamo da capo». Mi prende il viso tra le mani e non vedo altro che speranza nei suoi occhi, ma i miei si riempiono di lacrime.

       Vorrei dirgli di sì, perché infondo lo amo. Brayden è tutto per me, ma... io poi dovrei venire dopo di lui?
      «No» mormoro e lui tira un sospiro di sconforto. «Mi dispiace», aggiungo avvilita.

      «No, non te ne faccio una colpa». Si allontana e si passa una mano nei capelli. «Ma ho bisogno di una doccia adesso», sussurra quasi senza fiato e scompare in bagno.

Mi sfugge un singhiozzo e non so più cosa dire. Deduco che adesso ci saranno delle conseguenze, non lo so. Ci lasceremo?
Una morsa mi stringe il petto e mi fa mancare il respiro. Ma cosa posso fare per risolvere questa situazione? Un bel niente. Perché lui ha già deciso di voler andare a Las Vegas e io no. Io ho deciso di rimanere qui e le conseguenze sono ormai fin troppo palesi.

Scendo giù in cucina anche se è decisamente presto, ma ormai non ho più sonno e ho bisogno di svuotare un po' la mente, mettendomi a cucinare qualcosa.
Preparo dei gelati alla frutta, qualche antipasto fresco e rigenerante e anche delle centrifughe. E passano tre ore prima che qualcuno faccia il suo ingresso in cucina, ed è Eric.

Bad Attraction (storia incompleta) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora