Cap.26 - La Dulcamara e il Narciso

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Eric

«Adesso mi dici che cazzo c'è fra te e il sangue marcio! Per quale cazzo di motivo sei diventata sua esclusiva!» Afferrai il primo oggetto a portata di mano e lo lancia incazzato nero contro il muro della stanza, la bottiglia di rum si infranse in piccoli pezzi e il liquido ambrato prese a scorrere con lentezza lungo la carta da parati, perfetto la mia camera ora avrebbe odorato come un cazzo di barbone ubriaco.

«Sono stata comprata per questo, non capisco perché tu ti stia arrabbiando.» Alyson mi fissava contrariata, le braccia incrociate a sostenere il prorompente seno e i capelli sciolti sulle spalle, la trovavo dannatamente bella, ma l'ira era troppa per soffermarmi sull'erezione, che violentemente spingeva contro il cavallo dei pantaloni.

Ripresi, seppur a fatica, a camminare avanti e indietro, avevo bisogno di scaricare la tensione accumulata, sentivo i muscoli fremere e i palmi prudere, ero ben consapevole della vita che toccava alle puttane, io per primo mi ero fatto strada in quel mondo, usando il mio corpo come merce di scambio per favori e segreti. I soldi erano niente, non servivano a nulla nel momento in cui le parole sussurrate dopo un orgasmo, ti davano il potere di rovesciare o meno le sorti di qualcuno.

Mi sfregai i palmi sul viso, dovevo riflettere meglio, ragionare, non capivo cosa mi infastidisse maggiormente, era scontato che Alyson avrebbe giaciuto con altri uomini, ma una cazzo di esclusiva no! Scopare con un solo uomo, portava le puttane al desiderare una famiglia, una fottuta casa dove crescere insieme pargoli e l'idea che alla Dulcamara, potesse passare per la mente un pensiero del genere, mi infastidiva molto più di quanto avessi mai potuto immaginare.

Il contratto con il Giardino non era di schiavitù, ripagato il debito le ragazze potevano tranquillamente scegliere di andarsene, di rimanere guadagnando una percentuale maggiore o semplicemente vivere qui anche senza lavorare; Roza non era una tiranna, tutt'altro, non aveva mai cacciato nessuna e sapevo quanto soffrisse a dire addio alle poche ragazze, che desideravano andare e via, in cerca di una vita diversa.

Ma quella dannata non mi aveva nemmeno consultato prima di dare Alyson a quel fottuto sangue marcio!

«Eric rispondimi!» La ragazza bionda mi si parò dinanzi, bloccando la mia sfuriata interiore, i suoi occhi cristallini mi fissavano risoluti.

«Eric rispondimi.» La scansai facendole il verso, nemmeno io sapevo che stracazzo dirle, non ero abituato al tumulto di emozioni che stavo provando, la gelosia non era contemplata per esistere nella mia quotidianità, diamine mi ero scopato le donne più belle e facoltose di Steigerwald, fanculo, venivano perfino dalle altre isole per avere i miei servigi e pagavano un occhio della testa! Per quale diavolo di motivo, dovevo sentirmi così per una ragazzina qualunque, cazzo io avevo tracciato i limiti del suo corpo, esplorato la sua pelle scoprendo le sue zone erogene, insegnatole a godere e a far godere ed ora era diventata la cazzo di esclusiva del primo uomo a cui l'aveva data? Fanculo!

«Sei solo uno stronzo! Io sono venuta qui per stare un po' in tua compagnia e mi tratti così?» mi sentii afferrare per un braccio e mi voltai a fissarla, sapevo bene come dovevo apparirle, un grandissimo cazzone geloso.

«Mi da fastidio che tu sia diventata un' esclusiva.» La fissai mordendomi il labbro per tacere, non volevo confermare del tutto la mia nuova nomina di Gran Coglione Reale.

«E perché mai ti darebbe fastidio?» la sua voce si fece più bassa e sensuale, bastò un passo e i suoi morbidi seni spinsero contro il mio addome. Il mio respiro era agitato dall'ira, mentre il suo calmo e controllato, le sue iridi azzurre mi sondavano affamate, sapevo dove volesse andare a parare, voleva condurre il gioco; allora glielo avrei lasciato credere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 25, 2020 ⏰

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