<<No,no,no,no!>>-le urla di Tom risuonarono nella sua gelida stanza e fu proprio la sua stessa voce a farlo svegliare nel cuore della notte.
Faceva molto freddo,era inverno inoltrato,Novembre,mancava un mese esatto a Natale.
Tom era sudato,le mani gli tremavano e si alzó di scatto per guardarsi allo specchio: gli occhi grigi scavati e privi di espressione e vitrei,la pelle pallida e bianca come la neve che faceva contrasto con i capelli di un colore nero carbone,inoltre un ricciolo gli spuntava perennemente sulla fronte,come per ribellarsi al resto dei capelli.
Aveva sognato per la seconda notte di fila sua madre mentre lo uccideva da neonato,soffocandolo con un cuscino dalla disperazione. Ovviamente erano solo pensieri di Tom,in quanto sua madre era morta pochi minuti dopo il parto e non avrebbe mai ucciso il figlio,l'unico amore che le era rimasto in mezzo a tutta la sofferenza che aveva provato e tutti gli abusi psicologici che suo padre e fratello,nonchè nonno e zio del ragazzo, le avevano inflitto.
<<Non succederà,non a me,né ora né mai>> ripeteva a bassa voce Tom mentre, ancora,si fissava allo specchio finendo per perdere la reale percezione del suo stesso volto.
Tom cercó di tornare a letto ma era quasi impossibile addormentarsi,erano già le 4 del mattino e si sarebbe dovuto svegliare presto per le lezioni di magia oscura:la sua materia preferita. I pensieri,le voci,i rumori e il caos alloggiavano nella sua mente e gli rendevano la vita difficile.
Tom non era popolare,veniva perfino preso in giro per i suoi strani atteggiamenti,il suo autoisolamento e le sue strane manie:tutti pensavano che fosse strano e quindi da evitare.
"Io sono diverso,io sono speciale" Tom ripeteva spesso,tra sé e sé,la sua stima per se stesso e il suo ego erano smisurati,lui credeva davvero di essere migliore di qualsiasi altra persona.
La sua memoria era eccellente,nonostante la confusione che regnava nella sua testa Tom era molto bravo a memorizzare e ricordare le cose e l'unica cosa a cui era interessato era raggiungere un potere immenso attraverso la magia e gli riusciva benissimo.
Il suo carattere estremamente solitario lo rendeva anche un ottimo studente,eccellente in tutti i campi: passava molto tempo in biblioteca,tutti i pomeriggi si recava lí per studiare non solo per le lezioni e i test di magia ma anche per "soddisfazione personale",doveva conoscere tutto e aspirare sempre a migliorarsi in campo magico,senza essere superficiale e senza tralasciare nulla. Inoltre i professori lo adoravano perchè lui si impegnava molto in ció che faceva, tanto da nominarlo prefetto dei Serpeverde.
Nonostante la sua mente brillante,la sua scarsa socialità e il suo carattere particolare lo rendevano evitabile,quindi non aveva migliori amici,né una ragazza,né nessuno su cui contare o a cui raccontare cosa gli passasse per la testa,come fanno quasi tutti.
Tom era solo,fisicamente ed era distaccato,mentalmente:una combinazione singolare e allo stesso tempo estremamente pericolosa.
Il corpo di Tom era esile, era alto 1 metro e 88 ma pesava poco piú di 70 chili. Aveva la singolare caratteristica di avere le scapole pronunciate e visibili,le mani bianche e le dita lunghe,i suoi piedi erano piccoli rispetto al resto del corpo,come se fossero rimasti quelli che aveva da bambino.
Il suo corpo poteva essere definito statuario: sia nella struttura che nel modo di muoversi,quasi sempre immobile,movimenti ridotti e ripetitivi.
Il torace era stretto e perennemente contratto,come a voler ritrarre con sé tutte le emozioni per ingabbiarle e non permettergli di uscire allo scoperto.
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Tom Riddle e il Diamante dei Corvonero♠
FantasyTom Riddle,il futuro antagonista di Harry Potter, durante il sesto anno nella scuola di magia piú famosa di sempre: Hogwarts,si ritrova a fare i conti con i suoi sentimenti contrastanti verso Cassandra Lavinia Diamant: prefetto dei Corvonero,nonchè...