Capitolo XVIII: Il risveglio

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Cassandra si svegliò il giorno dopo con un mal di testa allucinante e la mente offuscata. Non era nemmeno in grado di capire cosa stesse pensando in quel momento, non ricordava nemmeno dove avesse passato la giornata il giorno prima, con chi fosse soprattutto. La prima cosa che fece fu andare in bagno e farsi una doccia calda. Dopodiché decise di guardarsi allo specchio: persino il suo aspetto era cambiato.

La ragazza dallo stile dolce e anonimo, da "tipica ragazza dalla porta accanto" aveva lasciato il posto ad un altro stile che non la rappresentava affatto...o perlomeno uno stile che non le era appartenuto fino a quel momento.

I suoi capelli sembravano cresciuti da una notte all'altra, i suoi occhi avevano delle ciglia molto folte e nere, aveva lo smalto scuro e si sentiva forte come una roccia. Inoltre, non provava l'insicurezza e la paura di sentirsi inadeguata che spesso provava, questa volta sentiva di avere tanta autostima e di valere tanto. La sua mente era ancora confusa e dolorante, ma si rassicurò da sola pensando che prima o poi sarebbe passato, nel caso contrario sarebbe andata in infermeria per farsi prescrivere qualche medicinale. Pensava che quello potesse essere sicuramente un brutto sogno. Non ricordava niente di niente, i suoi pensieri erano neutri e non provava la sua solita inquietudine. Qualcosa in lei era decisamente cambiato.

Si vestì di fretta indossando l'uniforme scolastica e scese di sotto, pensando che un buon modo per riprendersi sarebbe stata sicuramente una colazione abbondante anche se, non aveva tutta questa fame. Cercò di ricordare se avesse degli amici ma nemmeno il tempo di pensarci le si avvicinò un ragazzo. Era alto, non troppo, aveva i capelli medi scuri e gli occhi più o meno dello stesso colore e aveva un fascino oscuro. I suoi occhi traspiravano vitalità e grande mistero. Forse poteva essere il suo ragazzo? O semplicemente il suo migliore amico.

Prima che lei potesse parlare il ragazzo iniziò lui a farlo.

<<Hey, allora, come ti senti oggi?>> chiese Elija in tono amichevole passandosi la mano tra i capelli e tirando fuori una sigaretta.

<<B..bene credo. Scusami ma...non so per quale strano motivo ma non riesco a ricordare chi sono. Oddio, nel senso, so chi sono. Sicuramente una figa da paura e a quanto pare una Corvonero. Due punti bonus a me ma...perché diavolo ho tutta questa confusione in testa?>>. Se fosse stata sé stessa, Cassandra non avrebbe mai detto quelle cose di sé stessa, cariche di autostima.

<<Vedo che l'autostima non ti manca e dopotutto...hai decisamente ragione, sei davvero molto bella. Non ti avrei immaginato mai così...in una luce diversa. Credo di aver fatto davvero un bel lavoro con te, Miss Diamant.>> disse il ragazzo con un sogghigno.

<<Oddio, non sarai per caso il mio ragazzo o...io e te siamo andati a lett...>> prima che la ragazza potesse concludere la frase il ragazzo la stoppò.

<<Oh no no. Voglio dire, tu sei davvero carina ma hey, vacci piano. Ci vuole ben altro per portarmi a letto. Non sono per niente un tipo facile, sai?>> rise di nuovo.

<<Oh bene. Crede di essere troppo bella per te in effetti.>> la risposta di Cassandra spiazzò il ragazzo ma allo stesso tempo era divertito dall'effetto che il suo incantesimo avesse prodotto. <<quindi suppongo, amici?>>

<<Amici, sì.>>

<<Bene, amico. Ho altri amici o tu sei l'unico così fortunato ad esserlo?>>

Tom Riddle e il Diamante dei Corvonero♠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora