Capitolo IV: "Prendersi cura"

1.9K 82 66
                                    

Tom si risveglió in infermeria con un forte mal di testa e la vista annebbiata.
Cosa ci faceva lí? Erano circa le 9:30 del mattino, aveva ipotizzato il ragazzo.

In quel posto c'erano solo lui e un altro ragazzo in fondo che riposava.
Si giró un attimo e vide Cassandra su una sedia, addormentata.
<<Ma cosa ci fa lei qui?>> esclamó come se la potesse sentire.
Sollevó la testa dal cuscino con calma e si portó la mano destra alla testa per il dolore. Sentiva il corpo debole e senza forze. Sollevó le lenzuola e notó che non indossava la sua divisa ma bensí un pigiama di flanella del suo colore preferito: nero.

Il colore nero spiccava molto su Tom, in quanto la sua pelle era bianca e liscia come la porcellana.

Il colore nero spiccava molto su Tom, in quanto la sua pelle era bianca e liscia come la porcellana

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Abbassó di nuovo la testa reclinandola leggermente a sinistra, sollevando il mento in alto. Lo sguardo distratto dai mille pensieri che come sempre alloggiavano nella sua testa.
Quei pensieri furono interrotti dalla voce armoniosa e calma di Cassandra.

<<Hey, ti sei svegliato>> disse lei a voce bassa, sbadigliando.
Lui si giró di scatto arrossendo un pó, odiava farsi vedere in quello stato, con un pigiama addosso,i capelli sfatti e il viso scolorito.

<<Cosa diavolo ci fai qui Diamant?>> rispose lui con tono amaro.
Cassandra odiava quando la chiamava per cognome ma ormai era abituata al senso di superiorità che il ragazzo provava verso sé stesso, quello era un esempio lampante.

<<Ti sei svegliato vivo, ti ci ho portato io e nemmeno mi ringrazi?>> disse Cassandra, tentando di ridere per sdrammatizzare un pó.
L'espressione di Tom si fece ancora piú seria e non diede alcuna risposta, dopo qualche secondo di silenzio riprese parola.

<<Cosa mi è successo? Ho dolori dappertutto e mi sento come se il mio corpo mi stesse abbandonando>> disse preoccupato Tom.

<<Sempre il solito drammatico Tom. Comunque sei svenuto ieri sera...dopo cena, ti ho trovato in cortile ed eri seduto sotto la quercia lí al centro, quando ad un tratto ti sei alzato, mi hai letteralmente fulminata con lo sguardo dalla rabbia e hai perso conoscenza, all'improvviso>>- questa volta anche l'espressione di Cassandra era diventata seria.

<<Ah...capisco>>

<<Tutto qui? Nemmeno un 'grazie'? Bene>>

<<cosa vuoi che ti dica... Come mi hai trovato tu potevano trovarmi anche le altre persone. Semplicemente è stato un caso>>.

<<no, non lo è stato invece>>.

La loro conversazione fu interrotta dall'infermiera, che in quel momento si trovava lí per controllare se Tom stesse bene e per somministrargli alcune medicine che lo avrebbero aiutato a rimettersi in sesto.

<<Buongiorno signor Riddle, dormito bene?>> chiese gentilmente la donna.
Era bassina, di corporatura robusta e poteva avere sui 50 anni.

Tom Riddle e il Diamante dei Corvonero♠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora