Capitolo V: Anima e Corpo

1.9K 85 29
                                    

Tom e Cassandra scomparvero nel giro di pochi secondi per recarsi in sala comune dei Serpeverde.

Correvano per raggiungere quella stanza, come se ci fosse fretta di fare chissà che cosa.

Cassandra superó Tom e gli prese la mano, la strinse e lo trascinó per il braccio; entrambi ridevano ed erano spensierati, sereni, come se tutti i loro problemi fossero svaniti dimenticandosi per un attimo anche chi fossero.

Arrivati in sala comune si sedettero a terra vicino il camino. Quella sera faceva particolarmente freddo e quello che serviva era proprio un pó di calore.

 Quella sera faceva particolarmente freddo e quello che serviva era proprio un pó di calore

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<Devo dire che questa sala non è niente male...persino meglio di quella dei Corvonero! È cosí...spaziosa,misteriosa e vedo che anche il pavimento è comodo>> Cassandra scoppió a ridere, aveva il cuore leggero e voleva lasciarsi andare quella sera, senza pensare troppo...infondo, pensó, era con la persona giusta.

<<Tu che ammetti che qualcosa sia migliore della "tua"? Mi sorprendi Diamant.>> -Tom finse un tono severo.

<<Beh si, ma non ti ci abituare eh...ma poi,senti chi parla: il ragazzo che pensa che solo le cose cose siano le migliori!>>

<<ogni tanto..sorprendo,visto?>>

<<ehm si...e comunque ti prego Tom, chiamami Cassandra! Sei maledettamente odioso quando mi chiami per cognome, è una cosa che ho sempre odiato. Ormai siamo amici, chiamami per nome>>.

<<Hahahha d'accordo, Cassandra>> il suono della voce di Tom mentre pronunciava il nome della ragazza, parve a Cassandra estremamente elegante.

<<Si sta davvero bene qui>> continuó il discorso Cassandra, imbarazzata dal non avere un discorso vero e proprio da fare con lui. Di solito era sempre lei ad avviare le conversazioni, socievole e aperta com'era...in quel momento sembrava di non esserlo piú e di aver perso l'uso della parola.
Volendo sciogliere il ghiaccio cercó di mettere in mezzo un argomento di cui potessero parlare entrambi. Il suo obiettivo era quello di "sbloccarlo" un pó, farlo aprire di piú.

Tom la fissó negli occhi, grigi e penetranti com'erano lei non poté che trattenersi dall'arrossire e si giró verso il camino di nuovo. Quel ragazzo la metteva estremamente in soggezione, soprattutto era capace di farlo con gli occhi, cosí chiari da sembrare di vederne il fondo.

<<Insomma Tom, ti va di parlare un pó...del passato?>>

<<non proprio, non è una cosa di cui mi piace parlare...anche perchè in realtà non ti saprei dire molto e poi lo sai io odio parlare troppo...soprattutto di me.>>

<<oh certo lo comprendo ma...non hai mai voglia di "tirare fuori il tuo passato" per poter capire meglio chi sei?  E poi magari non so...cercare di imparare da esso e migliorare?>>

<<Certo che no...e poi non ho bisogno di migliorare>> Tom abbassó lo sguardo.

<<Ecco qui...il solito tuo atteggiamento di superiorità>>

Tom Riddle e il Diamante dei Corvonero♠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora