Capitolo III: Il diario di Tom Riddle

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Erano le 20:00 in punto e Tom stava per lasciare la stanza, ma aveva dimenticato una cosa prima di scendere, nascondere il suo diario.

Tom stava scrivendo un diario segreto, in cui poter annotare principalmente i suoi pensieri piú oscuri e tetri e potersi sfogare sulle "ingiustizie" che subiva.
Non avendo nessuno con cui parlare e confidarsi scrivere un diario era l'unico modo per non accumulare la mente e finire per impazzire.

Di solito nessuno entrava nella sua stanza di nascosto, infondo tutti lo evitavano perchè qualcuno avrebbe voluto frugare tra le cose di una persona considerata "pazza"?.

Tom pensó che il nascondiglio migliore fosse sotto al letto.
Inoltre sarebbe stato coperto da altri libri e sarebbe passato inosservato quando se lo portava dietro,in quanto aveva l'abitudine di portarlo con sé quando andava in biblioteca, cosí che, se avesse sentito l'esigenza improvvisa di buttare fuori delle brutte sensazioni lo avrebbe fatto immediatamente.

Chiuse la porta e scese le scale, il corridoio era completamente isolato. C'era solo lui e c'era appena un pó di luce ad illuminare l'ambiente che veniva dalle candele che circondavano il tutto a sinistra e a destra.

<<Guarda un pó chi c'è lí! In ritardo anche tu Rid?>>la voce era quella di Cassandra, inconfondibile e per Tom, irritante.

<<Già, ti ho detto che non devi chiamarmi in quel modo.>> rispose innervosito Tom.

<<Bla bla bla, eddai smettila di fare il tenebroso. Potrai sembrare anche cattivo, antipatico o come dicono gli altri ma io credo che infondo esista un modo per far sciogliere anche il tuo cuoricino di ghiaccio, non è vero?>>- rise Cassandra.

<<No, ho il cuore di ghiaccio è un dato di fatto. Ed è proprio per questo che dovresti allontanarti da me, sarà meglio per te, credimi>>.

Cassandra si avvicinó a Tom e appoggió il suo braccio sulla sua spalla e lo guardó facendo una smorfia di disapprovazione per poi dire: << D'accordo, uomo delle tenebre, ci si vede in sala per cenare, adieux!.>>

A volte Tom dimenticava che Cassandra avesse delle origini francesi e trovava estremamente irritante il suo accento francese e quando parlava in quella lingua.

Cassandra si allontanó e lui non riuscí a trattenere un mezzo sorriso per poi tornare all'espressione vuota di poco prima.
Una ragazza, e in piú una Corvonero era riuscita a far sorridere Tom Riddle, il ragazzo che non riesce mai ad esternare le emozioni.

Recandosi in sala, Tom notó come fosse piena di studenti che si accingevano a mangiare, affamati si buttavano letteralmente sul pollo e le patate al forno che erano stati preparati quella sera

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Recandosi in sala, Tom notó come fosse piena di studenti che si accingevano a mangiare, affamati si buttavano letteralmente sul pollo e le patate al forno che erano stati preparati quella sera.

<<Patetici>> esclamó Tom a bassa voce, riferendosi alla scena che stava osservando in quel momento.

Ovviamente si sedette in disparte, da solo.
Proprio di fronte a lui, all'altro banchetto era seduta Cassandra, con la sua migliore amica Larissa e un ragazzo "con cui non aveva mai parlato prima" osservó Tom.
Ma infondo che cosa interessava a lui, anzi meglio se trovava qualcuno con cui parlare...questo significava che nel frattempo non desse fastidio a lui.

Tom Riddle e il Diamante dei Corvonero♠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora