Buon viaggio.

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-Wendy, tesoro mio, cosa ti succede?-il tono di mia madre era molto preoccupato.

-Niente di particolare mamma, sono solo un pò stanca.

-Sai tesoro, ho avuto anch'io la tua età, so benissimo quando menti.

Continuai ad ammirare il tramonto dalla panchina dove eravamo sedute facendo finta di non aver sentito l'ultima parte della frase.

-È per Nick?-mi chiese ad un certo punto.

-Cosa? -continuai a fare finta di niente.

-Sei triste,sempre. Sei arrivata persino a picchiare un ragazzo! È colpa sua,vero?

-Colpa sua!-ripetei con disprezzo.- Vedi mamma, nemmeno se volessi non riusciresti a capire.

-Prova a spiegarmelo.

-Sarebbe inutile.

-Tu che ne sai? Vedi? Sono sempre più sicura che tu abbia bisogno di uno psicologo.

-Mamma,sto benissimo, credimi. La storia di Nick è acqua passata e a dire il vero non ci penso nemmeno più.

-Meglio così tesoro, lo so che quel ragazzo, pace all'anima sua, ha portato solo guai.

-Ha portato guai perché è morto? Che discorsi maturi che fai!

-Saresti potuta morire anche tu.

-Sarebbe stato molto meglio, anzi, prego Dio ogni giorno di farmi morire, ma si vede che è troppo occupato a fare altro.

-Non dire scemenze!-sbottò arrabbiata mia madre.

-È la verità.

Dopo mezz'ora di parole senza senso di mia madre andammo a mangiare e nonostante il mio stomaco chiuso, decisi di mangiare qualcosa per far contenta lei.

Sapevo che non le andavano bene le cose che pensavo ed ero sicura che avrebbe combinato qualcosa, ma non potevo far altro che dirle ciò che pensavo, almeno per una volta.

-Forse dovresti cambiare città per un pò, giusto per dimenticare Nick e le cose che ti ha combinato quell'altro.

-Non c'è bisogno mamma.

-Eppure io la penso in questo modo e così faremo. Andrai da tuo cugino a New York, più tardi lo chiamo e lo avviso.

-Ma mamma...

-Niente ma! Tu andrai a New York.

-Non hai il diritto di pianificare la mia vita, sono abbastanza grande da capire cos'è giusto e cosa no.

-Lo sai che non cambierò idea.

-Fanculo!-sbottai alzandomi dal tavolo della pizzeria, lasciandola sola all'interno.

Non aveva il diritto di sconvolgere così la mia vita, non poteva farmi cancellare anche i ricordi! Non gliel'avrei permesso.

Tornai a casa e tirai fuori una lametta che non usavo da molto tempo, troppo. Voleva mandarmi fuori di casa? Adesso l'avrebbe potuto far benissimo,ma a modo mio.

Avvicinai in modo pericoloso il pezzo di metallo al polso non pensando alle conseguenze. Una semplice taglio e il sangue iniziò a macchiarmi la pelle. Bruciava, ma non era quello l'importante. Forse mia madre aveva ragione, forse ero veramente pazza, ma in tal caso non avrei voluto essere aiutata da nessuno. Non avrei permesso a nessuno di vedermi vulnerabile, soprattutto dopo aver preso la dose di medicine giornaliere capace di tranquillizzare perfino un toro. In fondo sapevo di non essere io quella sbagliata, bensì il mondo. Eh si, il mondo. Lo vedi così vivace, a volte ti fa sorridere solamente guardando il cielo o i mari, ma sappiamo tutti che inganna più di un bugiardo esperto. In qualche angolo là fuori ci sarà un senzatetto che patisce la fame, in un vicolo buio una donna verrà violata. Pensiamo ancora che il mondo, la vita siano belli?

Troppi pensieri offuscano la mia mente e non riesco a trovare un nesso logico tra essi. Sarà causato dal fiume di sangue che continua a bagnarmi la maglia. Se solo volessi sarei in grado di fermarlo, invece decido di lanciarlo uscire, magari così sarebbero usciti anche tutti i pensieri che mi avevano da sempre tormentata. Con la poca forza che mi rimaneva avvicinai la lametta all'altro polso lasciando un taglio anche lì. Sarebbe finita così la mia vita. Mia madre avrebbe raccontato che ero depressa, che lei aveva cercato di aiutarmi, ma era stato troppo difficile. Chissà se sarei mancata a qualcuno, se qualcuno avrebbe pianto alla notizia della mia morte, continuavo a dubitarne. Forse a mio padre sarei mancata o forse si sarebbero solamente tolti un peso da mezzo ai piedi. Se veramente esisteva un mondo dopo la morte l'avrei scoperto da lì a poco, avrei voluto tanto vivere come fantasma e perseguitare chi mi aveva dato fastidio, ma non sapevo a cosa stavo andando incontro. Magari ad aspettarmi ci sarebbe staro l'oblio più totale e spaventoso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 05, 2014 ⏰

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