Vendetta.

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Per il resto della serata non feci altro che pesare a quelle parole maledette. Era stato lui a portarmi via Nick. L'unico ragazzo a cui non avrei mai osato dare la colpa, invece era tutto reale. Ma cos'avrei potuto fare? La vendetta è un piatto che va servito freddo, no? Ok, mi era giusto passata un'idea per la testa...

-Wendy, sono le 4.00 di mattina, che succede?-rispose la voce assonnata di Scarlett.

-Ho bisogno di te.

-Mi fai preoccupare così, cosa succede?

-Ti devi preoccupare, ho trovato l'idiota che ha provocato l'incidente.

-Non ci credo.-gridò incredula.

-Credici.

-Chi è?

-Qualcuno che non mi sarei mai aspettata.

-Dai, dimmi, cos'aspetti?

-Ryan...-sussurai e lei smise di parlare.

-Che diavolo dici? Non può essere vero, non penso sarebbe così crudele.

-L'ha ammesso lui e ora smettila di dubitare di me!

-E quindi mi hai chiamata per...

-Perché voglio fargliela pagare e ho bisogno di te.

-Come posso aiutarti?

-Tua mamma usa ancora i lassativi per dimagrire?

-Si, anche se non lo vuole ammettere.

-Mi puoi procurare qualche pillola?

-Quante ne vuoi?

-Cinque credo che andrebbero bene.

-Domani te le porterò. Adesso vai a dormire, dovrai essere riposata se vuoi vendicarti.

-Si, hai ragione, buonanotte.

-Notte Wendy.

Come poteva chiedermi di dormire? Non sarei riuscita a chiuder occhio per escogitare qualcosa di più crudele da mettere in atto. Probabilmente presto avrebbe chiesto personalmente scusa a Nick.

-Scarlett, ma oggi alla festa di beneficenza ci saranno anche le altre scuole, no?

-Si, il preside ha detto che vogliono costruire il nuovo orfanotrofio al più presto.

-Magnifico, andiamo!

-Dove?

-Zitta, ora vedi.

-Veramente dovremmo stare nascoste dietro la bancarella dei dolci?

-Si, fino a quando Ryan non comprerà qualcosa.

-E se scegliessi tu qualcosa e io glielo portassi?

-Sei un genio!

-Lo so, lo so.

Una volta presi i cupcakes, misi la polvere dei lassativi e li diedi a Scarlett. Qualcuno si sarebbe sentito molto male quel giorno ed il solo pensiero di Ryan chiuso in bagno mi faceva ridere. Rimasi nascosta dietro la bancarella dei dolci e dopo qualche minuto vidi la mia amica parlare con il biondo. La guardava come aveva sempre guardato me e questo mi diede molto fastidio, ma almeno non impiegò molto ad accettare i cupcakes. Con un sorriso a trentadue denti Scarlett si allontanò da lui per dirigersi dall'altra parte della sala. Aveva pensato a tutto, era più sveglia di quanto pensassi, forse per questo eravamo amiche. Quando fui sicura che Ryan non stesse guardando, raggiunsi Scarlett.

-Allora?-chiesi ansiosa.

-Tutto secondo i piani. Aspettiamo qualche secondo e vediamo l'effetto.

-Ti adoro!-dissi abbracciandola forte.

-Vuoi un cupcake?

-No, grazie, sono apposto così.-dissi iniziando a ridere.

Mentre parlavamo due ragazzi passarono accanto a noi, raccontando di uno che si era chiuso in bagno e non voleva uscire. Io e Scarlett ci guardammo istintivamente e iniziammo a ridere così forte da attirare l'attenzione di tutte le persone che ci stavano vicine.

-Andiamo, voglio proprio vedere.-disse Scarlett trascinandomi dalla mano.

-Vedrai la porta del bagno...

-Fa niente.

Arrivate vicine al bagno rimasi di stucco nel vedere Ryan appoggiato al muro con un sorrisetto fastidioso sulle labbra. Si avvicinò lentamente con le braccia incrociate e con lo sguardo insolitamente tranquillo e senza rendermene conto indietreggiai.

-Dovrai trovare di meglio...- mi sussurò all'orecchio.

-Bastardo!

-Il preside non è molto contento che sui figlio si sia ritrovato improvvisamente con una diarrea cronica.

-Non è mica colpa mia!-dissi voltandomi.

-Lo sappiamo entrambi che hai messo i lassativi nei dolci.

-Non uso i lassativi, non ho problemi di stitichezza.-finì andandomene.

-A presto cara!-sentì alle mie spalle.

Era odioso! Come faceva a sapere sempre tutto?

-Secondo te siamo nei guai?

-Nessuno sa che siamo state noi Scarlett e ora tranquillizzati.

-Se qualcuno lo scoprisse...

-Scarlett basta! Non succederà niente e ora sarebbe meglio andarcene.

-Hai ragione, andiamo.

Rimasi a dormire a casa sua e per una volta non mi sentii più tanto sola, sarà stato il cioccolato che avevamo mangiato o i cartoni animati che mi facevano tornare piccola. Avevo bisogno di compagnia, ora più che mai e ringraziai il cielo per avere lei al mio fianco!

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