Capitolo 8

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Meg's pov
"Signorina Thompson, può per cortesia portare questo avviso in palestra dal professor Smith?", mi alzo dal banco, prendo l'avviso sulla cattedra ed esco dalla classe. Mi allaccio la felpa, Ottobre é arrivato e le temperature si sono abbassate.

Sono quattro giorni che io e Alex non parliamo, comincio seriamente a pentirmi della mia scelta, odio ammetterlo ma mi manca, mi mancano le sue provocazioni, mi manca la sua aria misteriosa, volevo scoprire tutto di lei, credo di aver commesso un errore.

Arrivo in palestra,"professor Smith, questo é un avviso per lei" dico al prof mentre fischia la pausa, guardo la classe che stava correndo attorno alla palestra per poi realizzare che è la classe di Alex. La vedo arrivare e fermarsi nell'angolo a prendere la sua bottiglietta, mi guarda poi beve senza toccare con le labbra la bottiglietta, alcune gocce le cadono sul collo, lo stava letteralmente facendo apposta per farmi impazzire.

Ha i capelli sudati e scompigliati, non posso fare a meno di fissarla. Finito di bere mi volge uno sguardo, con un sorrisetto malizioso, "Thompson hai capito cosa ti ho chiesto?" mi risveglia il prof, "ah...ehm...veramente no" dico, lui fischia la ripartenza e la classe si rimette a correre, "abbiamo quasi finito, vai nello spogliatoio e prendi i due palloni che sono rimasti dentro" mi dice, io annuisco e mi dirigo verso lo spogliatoio.
Entro e vedo i palloni nell'angolo dello spogliatoio, mi inchino per raccoglierli e sento la porta aprirsi.

Non faccio in tempo a girarmi che mi ritrovo contro al muro, Alex é a pochi centimetri da me, "ho notato che non riesci a togliermi gli occhi di dosso" sussurra, un brivido attraversa la mia schiena, il mio cuore batte a mille, i suoi occhi sono così penetranti, la tensione si alza, "A-Alex" é l'unica cosa che riesco a dire, il mio cervello é andato in tilt, con un braccio si appoggia al muro, si vedono chiaramente le vene per lo sforzo fisico, l'altra mano finisce sul mio fianco, al suo tocco delicato rabbrividisco, lei é così fottutamente attraente e non eravamo mai state così vicine.

"Ti dico solo una cosa, non ti libererai di me così facilmente" dice per poi uscire dalla stanza e lasciarmi li.
Rifletto un attimo, non posso credere a quello che sia successo, dopo che le avevo detto di andarsene lei è tornata ancora dopo quattro giorni che mi ignorava, é così strana ma mi piace questo fatto. Esco dallo spogliatoio e lascio i palloni nella cesta per tornare in classe.

"E quindi Mike mi ha baciato" dice Jess tutta contenta, le cose con il suo amichetto vanno bene e ne sono felice, io sto un po' tra i miei pensieri, "abbiamo riunione oggi giusto?" chiedo, "si, in auditorium, ci sarà anche l'altra classe" dice Michelle facendomi l'occhiolino, io mi metto a ridere "dai piantala, sai che ho chiuso" dico, Jess assume un espressione di vittoria mentre Michelle non sembra d'accordo con la mia scelta.

Finito il pranzo raggiungiamo la classe in auditorium, una riunione organizzata dal professore di letteratura, il professor Robinson, sarà una noia, penso tra me e me. Mi giro e vedo Alex seduta nel posto vicino al corridoio che mi lancia occhiate, mi rigiro subito e ripenso a quello che é successo stamattina, poi la riunione inizia e mi tolgo quei pensieri di testa.

Il professore parla di libri e storie, io ascolto mentre i miei amici parlano dei cavoli loro, "smettila di essere secchiona" mi dice Michelle ridendo, quando ad un certo punto inzia a parlare di storie di tradimento, questo argomento attira l'attenzione di tutti.
"Vorrei sapere da voi ragazzi cosa pensate di tradimento?" ci chiede il porf. Robinson, da li parte un dibattito e l'aula si divide in, il tradimento non si perdona, e in, il tradimento può essere perdonato.

"Per me non va perdonato" dico, Alex non parla, probabilmente si sente in colpa. "E stareste mai con una persona sapendo che essa ha tradito in passato?" chiede, il professore oltre che ad essere un ottimo insegnante é anche quel tipo di persona che vuole scavare nella mente dei giovani, capire i vari pensieri, questa é una cosa interessante.

"Io non ci starei" dico rompendo il ghiaccio, "perché?" sento gli occhi di tutti addosso, "perché probabilmente il lupo perde il pelo ma non il vizio" rispondo, "non sono d'accordo" sento la sua voce voce, mi giro e incrocio lo sguardo di Alex, "penso che se ti interessi davvero ad una persona é difficile farle un torto" dice, io mi rigiro "beh ma se lo fa ogni volta, con ogni persona è difficile darle fiducia" ribatto iniziando ad alterarmi, Jess e Michelle mi guardano sconvolte.

"Beh ma tu non sai cosa potrebbe fare una persona con te, magari non sempre tradisce e basta, magari ha anche dei sentimenti" dice con aria arrogante, è ridicola, "ha parlato la persona più fedele del mondo" dico, oggi se la prende con me, non mi parla per giorni poi di punto in bianco ritorna, prima sembra che mi voglia scopare in uno spogliatoio, poi ribatte tutto quello che dico, Dio mi sta facendo imbestialire. "Va bene ragazze basta, continuiamo la riunione" ci interrompe Robinson e la riunione continua.

"Avete visto che faccia tosta?" esclamo mentre esco da scuola con Michelle e Jess, "lasciala perdere dai, non ci pensare" mi dice Michelle, lei è così arrogante, pensa di avere sempre ragione ma il mondo non gira intorno a lei. Io e le altre ci salutiamo e poi torno a casa dopo una lunga giornata scolastica.

Alex's pov
Cammino per il merciapiede sulla via di casa dopo un pomeriggio con Jennifer, aspiro il fumo della mia Malboro e penso alla giornata di oggi, quella ragazza, cosa avrà mai di così diverso, non voglio mollare con lei devo averla, devo capire perché è così diversa, mi piace quando mi avvicino e lei balbetta, va in tilt, e soprattutto impazzisco quando la provoco e lei si incazza, é così una bambina, ma allo stesso tempo sembra molto matura.

Camminando per la buia strada, illuminata solo dai lampioni vedo due figure in lontanaza, butto il mozzicone, mi tiro su il cappuccio e cammino. Più mi avvicino, più riconosco le figure, quei capelli rossi, appena le vedo sgrano gli occhi, sono Lucy e Hanna. Mi vengono in mente tutti i ricordi, tutte le cose brutte che ho fatto, solo perché mi ero fatta prendere da quel gruppetto.

Cerco di tirare dritto, "guarda chi si vede, Thompson" dice, "che fai non saluti?" aggiunge avvicinandosi pericolosamente, sapevo benissimo cosa stava per succedere, "Lucy" é l'unica cosa che riesco a dire, quando lei arriva davanti a me fa partire un destro, io riesco a schivarlo, sapevo lo avrebbe fatto, dietro c'è Hanna che ci guarda. Provo a tirarle un gancio destro ma lei lo intercetta e mi tira un pugno sulle costole, mi piego, subito dopo mi tira un pugno dritto in faccia e io cado sul marciapiede, lei era sempre stata la più forte del gruppo, batterla é davvero difficile.

Cerca di salirmi sopra ma io riesco a spostarmi e tirarle forti pugni sulle costole e alcuni in faccia, lei si copre e ribatte con vari calci per poi concludere con un pugno in faccia, per poi lasciarmi li, mentre lei e la sua amica ridevano di me.
Odiavo quando succedeva, odiavo essere ad un livello minore del suo, per questo litigavamo nel gruppo, lei doveva essere sempre la migliore e anche io volevo esserlo, il nostro rapporto era pura competizione.

Mi alzo a fatica e riesco ad arrivare a casa. Entro, mia madre starà dormendo probabilmente, vado in cucina a prendere il ghiaccio e il kit di medicazione. Vado in bagno, Alaska si sdraia sul pavimento, io la accarezzo poi mi medico. Ogni volta che mi guardo allo specchio penso a chi ero ma soprattuto a chi sono ora, a volte mi spavento delle cose che faccio, o che dico, a volte penso di essere un mostro.

La mia vita è sempre stata sofferenza e solitudine, un'infanzia senza padre è dura, per fortuna ho trovato persone che sono rimaste al mio fianco, nel bene e nel male.
Ho un vuoto dentro da sempre,un buco nero, vorrei solo trovare la persona che mi riempia, che riesca a farmi cambiare, a rendermi migliore, e vorrei che quella persona sia solo una...lei.

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