1. The first day

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Guidava.

Una mano poggiata sul volante, l'altra ad impugnare la leva del cambio.

I lineamenti erano contratti e lo sguardo era totalmente rivolto alla strada davanti a sè.

Se Alice non avesse saputo il motivo del repentino cambio d'umore di Claudio, avrebbe certamente pensato che lui si fosse già pentito di averle chiesto di trascorrere insieme quel periodo di clausura forzata.

Invece il vero motivo era un altro.

Prima di lasciare l'Istituto, Alice aveva detto a Claudio che sarebbe prima andata a casa sua a prendere un po' di roba. "Ti dispiacerebbe venire a prendermi tra un'ora, più o meno? Non vorrei girare per tutta la città con la valigia e..."

Claudio la zittì poggiando le sue labbra su quelle di Alice, in un tocco delicato. "Ogni tuo desiderio è un ordine, Sacrofano. Che sono certo saprai ripagare a tempo debito." Ammiccò malizioso.

Sempre il solito.

Quando Claudio andò a prendere Alice, puntuale come un orologio svizzero, si trovò davanti l'ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere in quel momento: Arthur Malcomess.

Era riuscito giusto in tempo a rientrare da Parigi, per poter trascorrere questo lungo periodo di isolamento con la sua adorata sorellina piuttosto che in totale solitudine nel suo monolocale al centro de La Ville Lumière.

E, neppure a dirlo, con Alice.

Già, perchè il giovane Malcomess proprio non riusciva a rassegnarsi al fatto che Alice non fosse più sua.

Anzi, che probabilmente non lo era mai stata.

Benchè l'avesse vista con i suoi stessi occhi, quella sera, andare disperatamente alla ricerca di qualcuno che non fosse lui, Arthur continuava sempre a sperare che un giorno Alice avrebbe capito che Claudio Conforti non è la persona giusta per lei e sarebbe tornata da lui.

Ma quando ci si rifiuta di accettare la realtà per com'è veramente, il rischio di esserne delusi è sempre dietro l'angolo.

Appena Alice rientrò e se lo vide davanti, lo salutò con un semplice ciao e gli sorrise timidamente, chiedendogli se andasse tutto bene.

Poi si fiondò nella sua camera e iniziò a riempire la valigia di tutto quello che le sarebbe certamente servito a casa di CC.

"Che fai?"

"Non rimarrò qui questi giorni, vado a stare da Claudio."

"Perchè? Non stai bene qui?"

"Sì, certo. Ma non vogliamo stare separati per così tanto tempo."

"Capisco." Affermò uscendo dalla camera della sua ex a testa bassa.

Capì che la stava perdendo, ancora una volta.

Ancora una volta, lui era arrivato e l'aveva portata via.

"Credimi, non ne sapevo nulla." Sussurrò Alice all'improvviso, spezzando il silenzio che imperversava inesorabile nell'abitacolo, poggiando la sua mano su quella di Claudio.

Lui sussultò lievemente a quel contatto e annuì distrattamente, senza voltarsi ma ritirando la mano da quella di Alice che adesso poggiava anch'essa sul volante.

Anche una volta giunti a casa, il silenzio continuava a regnare sovrano finchè Alice, ancora una volta, decise di fare un altro passo verso CC.

"Ehi..." sussurrò al suo orecchio, abbracciandolo da dietro e poggiando il mento sulla sua spalla.

L'allieva - Stay at home Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora