Drarry ~ Da rivali ad amanti - Parte Seconda

Capitolo 6

Dopo quelle parole, Alan osservò Harry, colui che anni prima lo aveva baciato e poi preso in giro non volutamente, dato che alla fine Potter amava Draco e desiderava vivere al suo fianco con uno sguardo molto risentito.

"Che cosa vuoi tu? Fatti gli affari tuoi, non c'entri niente con me Potter e poi perché non te ne vai tu da qui? Sei solo d'intralcio. Anche se hai sposato mio cugino e avuto un figlio con lui, tu non sei nessuno."

Dunque, il bel Draco a quel punto si alzò in piedi, prendendo così le difese del moro, prima ancora che suo marito potesse dire o fare qualsiasi cosa.

"Harry non va da nessuna parte, chiaro?! Se mai quello che se ne deve andare sei proprio tu! Intesi? E smettila di fare il padrone di casa, non lo sei!"

Gli occhi color nocciola di Alan a quel punto si indurirono completamente e in un attimo Parrish ringhiò. "Me ne vado."

"Smettetela, adesso!" In quel momento Harry li fermò. "Adesso stai veramente esagerando Parrish! Non puoi comportarti così! Soprattutto nelle case degli altri."

"Mi dispiace molto Harry per tutto questo, io... non immaginavo davvero che accadesse tutto ciò."

Iniziò allora il padre dell'uomo, Andrew, nel mentre Lucius lo stava guardando e poteva notare nel suo sguardo una nota di tristezza e vergogna, nel mentre tutti gli altri ospiti se ne restarono in assoluto silenzio e Ron ed Hermione ne erano rimaste sconvolti.

I due giovani infatti si ricordavano di quanto Alan fosse stronzo, ma non pensavano così tanto.

A metà pomeriggio, quando il lungo e teso pranzo si era concluso, visto che poi Lucius alla fine aveva tentato assieme al fratello e alla cognata Helena di rendere più tranquilli tutti quanti, la situazione però non migliorò per nulla e Severus, non appena i cognati e il 'nipote' Alan se ne andarono, mentre Draco, Harry, James, Hermione e Ron rimasero per ancora un po' di tempo, sospirò affranto.

Che giornata difficile fu.

"Ehi."

Mentre Piton si era seduto su di una sedia davanti al gran tavolo del salotto, uno dei tanti, Lucius lo raggiunse e in un attimo lo fece alzare, afferrandogli la vita con un braccio, mentre Severus nel frattempo, gli mise entrambe le mani attorno al collo.

"Ehi, che succede?"

"Beh, questo me lo dovresti dire tu. Tutto ok, tesoro?" Domandò con uno sguardo serio e preoccupato.

"Oh, io sto bene. Adesso però andiamo dai nostri ospiti, ci stanno aspettando."

Lucius dunque annuì sommessamente e con un sorriso, mentre Severus appena si voltò verso tutti, incontrò lo sguardo truce di Draco che in realtà in quel momento non la stava proprio guardando male per motivi tutti loro, ma perché ancora il biondo non aveva digerito il litigio avuto con il cugino, un uomo con la quale sperava di non avere più niente a che fare.

Alan Parrish era un uomo trentottenne che non era degno della sua fiducia e Draco ogni giorno malediceva il dì in cui quel biondo dagli occhi color nocciola era entrato nella sua vita essendo stato quindi smistato fra gli Slytherin, la stessa casa di Pansy Parkinson, la ragazza che anni prima era innamorata del biondo numero uno e che in un certo senso aveva permesso ad Harry di essere l'uomo della sua vita: ma in che modo?

La Slytherin infatti, quando erano ad Hogwarts, gli faceva un sacco di moine nella speranza di avere una relazione con Draco che in realtà non l'amava per nulla, essendo e sapendo di essere gay fino al midollo e dunque lo Slytherin per liberarsi di lei chiese al suo ex peggior nemico di far finta di essere il suo uomo e baciarsi davanti a lei, un qualcosa che poi si trasformò in Amore puro e sincero, anche se di mezzo a loro c'era Alan, il ragazzo che all'epoca, creò non poche complicazioni.

"Ok, andiamo!" Rispose il biondo con un sorriso, per poi cercare di rendere il resto della giornata più calma e serena parlando di tutto e di più e provando ad accantonare tutti gli scontri, fino a che anche Draco, James e Harry non se ne andarono da lì, assieme agli amici Hermione e Ron.