CAPITOLO 7

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Dopo la colazione rientro in camera e indosso un pantalone a sigaretta rosso e una camicetta nera. Ormai mi sono stancata di fare shopping, solo voglio comprarmi qualcosa di più comodo da indossare. Credo che andrò in qualche negozio solo per acquistare un semplice jeans e una semplice maglietta. Passeggio fin quando non trovo una boutique, al interno ci sono tanti vestiti bellissimi. Ne vedo uno di pelle e penso subito a Rosm, lo acquisto e continuo a fare shopping. Entro in un negozio e prendo un jeans chiaro e un top lungo lilla, ci metto sopra un cardigan bianco; provo tutto in un camerino e vado alla cassa per pagare. Il telefono squilla proprio quando sto per pagare, rifiuto la chiamata e finisco alla cassa. Richiamo Damon e spero che non ce l'abbia con me per avergli rifiutato la chiamata.

<Jane, perché non mi hai risposto?> mi ha chiamata per la prima volta con il mio nome.

<Scusa se non ti ho risposto, ero impegnata. Cosa volevi dirmi?> chiedo a mia volta.

<L'autista della macchina che ho noleggiato mi ha chiamato informandomi che siete scesa e gli avete detto di prendersi un giorno libero.>

<Ah, beh mi dispiace che quel uomo passi tutta la giornata incollato ad un volante e poi voglio camminare. A proposito, grazie per la colazione ma gradirei che non mi spostassi mai più dal divano al letto.> finiamo di parlare e lo saluto. Stavolta credo che andrò nel quartiere latino. Prendo la metro e sto molto attenta a quale fermata devo scendere. Per fortuna impiego poco più di venti minuti. Esco dalla metro e impiego un po' di tempo per cercare di capire dove devo andare, grazie ad internet riesco a trovare un percorso per andare alla basilica del Sacro Cuore. Salgo gli ultimi gradini e mi ritrovo davanti altri gradini che portano ad una bellissima basilica tutta bianca, di fronte invece ci sono delle grate ci mostrano parte della città. Tutto questo è meraviglioso. Provo ad affacciarmi e vedo due gradinate e un bellissimo prato. Per fortuna oggi c'è il sole e rende tutto questo spettacolo ancora più bello. Entro nella chiesa e inizio a guardare tutte queste bellezze.

Arriva l'ora di pranzo e vedo un bellissimo ristorante tipico in una piazza piena di artisti che disegnano e dipingono. Entro e chiedo un tavolo per uno. Mi siedo e inizio a guardare il menu. Sono incuriosita da una Quiche parigina e ne ordino una assieme ad una baguette. Quello che mi arriva è una torta di pasta sfoglia ripiena di besciamella, prosciutto cotto affumicato e gruyere, un formaggio tipico. Alla fine si è rivelata molto buona. Finito il pranzo mi giro intorno e alla fine decido pure di farmi fare un ritratto. Parigi è veramente bella, ma vederla da sola rende tutto questo un po' triste. Sempre grazie ad internet riesco a raggiungere il museo del Louvre in pochissimo tempo. Faccio un lungo giro per il museo e ammiro tutte le bellezze che contiene. Rimango qualche minuto ad ammirare un quadro. Non sono mai stata brava ad esprimermi con le immagini. Esistono tanti tipi di persone, chi sa esprimersi con le parole, chi con le immagini e chi con le azioni.

<Bello.> una voce maschile mi risveglia dallo stato di trance. È lo stesso ragazzo della Fayette.

<Che fai mi segui?> rispondo senza guardarlo in faccia. Quando l'ho incontrato per la prima volta sembrava una persona normale, mentre adesso credo sia un stalker o qualcosa del genere. Rimango ferma ad ammirare il quadro fin quando non si degna di darmi una risposta.

<Certo che no. Questo è un luogo pubblico, non posso stare qui?> non apro bocca. Provo ad ignorarlo, chissà mi lascerà stare. <È piaciuto il regalo al tuo amico alla fine?> annuisco ma continuo a non aprire bocca. Non mi può lasciare in pace e andarsene? Vado via e spero vivamente che non mi segua.

<Aspetta. Ti va di andare a prenderci qualcosa?> lo guardo e ci metto un po' per rispondergli. Non c'è niente di male se faccio amicizia con qualcuno. Usciamo dal Louvre e andiamo verso una pasticceria.

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