CAPITOLO 9

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Le dodici ore di volo sono state molto stancanti e tornata a casa, corro in camera a fare un sonnellino. Durante il ritorno non abbiamo spiccicato una parola, sembra che tutto quello successo il giorno prima non conti nulla, non sia nulla. Dopo il pisolino arriva l'ora di cena e mi cambio per essere più presentabile. Mi avvicino alla porta socchiusa e non posso evitare di sentire quello che i Parson si stanno dicendo a mia insaputa.

<Quindi è già tutto deciso? Quella di questi ultimi giorni è stata una farsa?> chiede Damon. Una farsa? Perché mai dovrebbe essere una farsa.

<Si, stavolta io e tua madre stiamo stufi delle tue avventure amorose. Ti abbiamo trovato una brava ragazza, è molto bella ed è anche abbastanza intelligente. È perfetta per te.>

<Cosa ne sapete voi di cosa è perfetto per me? Solo io lo so, io e nessun altro.>

<Figliolo, rassegnati. Ormai il matrimonio tra voi due è stato già deciso. Tra due anni sarete marito e moglie e così potrai concentrarti solo ed esclusivamente sul tuo lavoro e Jane potrebbe aiutarti.> non capisco, io e Damon ci sposeremo comunque.

<Ora capisco tutto, voi mi avete costretto a portarla con me a Parigi per organizzare tutto nei minimi dettagli.> Richard e Penelope sono talmente calcolatori da non accorgersi di stare per perdere il figlio. Torno al piano superiore, ma stavolta non vado in camera. Mi siedo su un divanetto e prendo un libro da leggere. Sento dei passi farsi sempre più vicini. Apro il libro ad una pagina a caso e fingo di essere immersa completamente nella lettura. Damon entra nella stanza e mi guarda in modo insistente. Ripongo il libro sul tavolino e mi alzo, meglio affrontare subito questo discorso.

<Damon, ho sentito la conversazione al piano di sotto e non era mia intenzione origliare. Ho ascoltato tutto e volevo solo dirti che mi dispiace, io credevo ci sarebbe stata una possibilità di evitare tutto ciò.> lui continua a guardarmi come se fossi la persona che odia di più al mondo. Lo supplico di dire qualcosa, a volte parlarne con qualcuno può aiutare a liberarsi dei propri pesi.

<Invece io no, conosco i miei genitori e so come sono fatti. Ho rimandato questa cosa per troppo tempo. Rassegnati.>

<No che non mi rassegno. Io non voglio rinunciare alla mia famiglia come non voglio rinunciare ad essere felice.>

<La felicità non esiste. E poi la tua famiglia è sistemata perciò non preoccuparti; i miei genitori hanno pagato un bel po' per averti e ora non puoi più tirarti indietro.> dice tutto ciò con una certa durezza che alla fine mi sento un giocattolo, libero di essere comprato ma senza voleri o volontà. Dal viaggio ad ora è cambiato tanto, ieri sembrava un'altra persona mentre adesso è diverso. Quello che ha detto mi ha ferita e non poco. Se solo non avessi accettato, se solo fossi rimasta con la mia famiglia, se solo avessi avuto più coraggio forse ora non mi troverei qui. Mi volto e torno velocemente in camera mia, dove mi chiudo a chiave. Voglio lasciare tutto fuori, soprattutto le sue parole. Perché tutto questo? Io non lo amo e lui non mi ama, perché dovremmo essere costretti a sposarci? Quanto odio tutto questo, questa casa, questa famiglia, tutto.

Prendo il cellulare per scrivere a Rosm, ma decido di non darle altre preoccupazioni così invio un messaggio a Talìa, siamo diventate molto amiche dall'ultima volta. Inizio a scriverle tutto ciò che ho passato e tutta la verità, non mi importa cosa penserà di me, adesso ho solo bisogno di un'amica. Continuo a scrivere più veloce che posso per la rabbia che ho dentro. Un suo messaggio mi fa fermare.

"Vieni a dormire da me, così mi racconti tutto." Sinceramente non so se posso, posso uscire di qui solo durante il giorno e sicuramente i Parson non mi permetteranno di andarmene di notte. Talìa mi scrive che avrebbe pensato a tutto lei e infatti, dopo un quarto d'ora la signora Parson bussa alla mia porta per avvisarmi che avrei passato la notte dai Taylor per un pigiama party organizzato da Talìa. Preparo un zaino velocemente e scendo di sotto sperando di non incontrare Damon. Tobia, l'autista mi accompagna a casa dei Taylor e sulla soglia vedo subito la figura di Talìa che mi abbraccia forte, io le sussurro un grazie ed entriamo dentro.

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