CAPITOLO 8

13 2 0
                                    

Stamattina mi sono alzata prestissimo, non so perché non riuscivo a dormire. Gli ultimi due giorni li ho passati da sola a girare per la città, ma oggi che è l'ultimo giorno ho trovato qualcosa di divertente da fare. Vado in bagno facendo attenzione a non svegliare Damon addormentato sul divano. Mi faccio una doccia veloce e poi rientro in camera, prendo il jeans e il top lilla comprati ieri e torno in bagno per indossare il tutto. Raccolgo i capelli in una coda alta e ordino la colazione in camera, aspetto che ci venga portata e intanto leggo qualcosa su Disneyland. La colazione arriva e la faccio portare sul balcone. Intanto che mangio un croissant, Damon esce a torso nudo e si siede dal altro lato. Fingo di rimanere concentrata sulla guida online per Disneyland e continuo la mia colazione.

<Cosa leggi?> chiede prima di sorseggiare il suo caffè.

<Una guida su come arrivare a Disneyland. Oggi devi lavorare?> chiedo fingendo che non mi importi niente.

<Si, ma ci vediamo stasera per cena.> prende qualche pancake e ci versa sopra un po' di cioccolato.

<In realtà, stasera avevo voglia di hamburger e sono quasi sicura che tu non sei il tipo da fish&chips.> rido sotto il baffo e torno alla mia guida online. Finiamo entrambi la colazione e usciamo prendendo due strade diverse. Prendo la metro e dopo quasi un'ora sono di fronte l'entrata del parco divertimenti.

<Posso avere un biglietto per il parco?> chiedo gentilmente ad una ragazza.

<Giornaliero?> annuisco e intanto mi dice il prezzo, esco la carta di credito ma vengo interrotta da una voce che anche se conosco da poco potrei riconoscerla ad occhi chiusi.

<Due biglietti per favore.> il moro porge alla ragazza la sua carta e mi guarda negli occhi. Quegli occhi azzurri. Non indossa qualcosa di formale, ha solo un jeans scuro e una maglietta nera con un giubbotto di pelle.

<Non dovevi lavorare? Sei qui solo per lavoro, giusto?> lui ride e riprende la carta assieme ai nostri biglietti per il parco. Non me lo sarei mai aspettato da Damon, forse non è poi così antipatico. Iniziamo a girare per il parco e iniziamo dalle giostre meno pericolose. Apro la borsetta per prendere il cellulare e scattare qualche foto ma non trovo ciò che cerco. Ho dimenticato il telefono in camera. Borbotto un misero no quando non sento il cellulare nella mia mano.

<Ho dimenticato il telefono in camera e ora non posso fare neanche una foto da mandare a mia sorella.> lui mi guarda e mi dice di seguirlo. Ci fermiamo davanti ad una macchinetta e lui inserisce qualche moneta e tenta di prendere una polaroid.

<Guarda che questi aggeggi sono progettati per rubare tutti i soldi. Sprechi solo tempo.> borbotto osservandolo mentre cerca di centrare con un asta il buco e far cadere la polaroid.

<Conosco queste macchinette, da piccolo ci provavo sempre. E ora se premetti provo a vincere.> borbotta scocciato schiacciando un grosso pulsante rosso che fa muovere l'asta. La prima volta manca il buco, così come la seconda e la terza.

<Sono già dieci minuti che stiamo qui, di questo passo non faremo neanche una giostra.> lui mi zittisce e spinge di nuovo il grosso bottone rosso. Ha vinto. Stavolta ha centrato il buco e ha fatto cadere la polaroid. Apre la scatola e inserisce le cartucce, poi me la porge. È una piccola polaroid azzurra. Ci sbrighiamo e iniziamo a salire su tutte le giostre che ci capitano. Alla sua sinistra vedo un grande dinosauro giocattolo, quello di toy-story e gli chiedo di farmi una foto. Mi metto seduta sulla gamba e sorrido aspettando che Damon scatti la foto. Corro a vederla ed è venuta proprio bene. La metto nella borsa e torniamo a girare tutte le giostre. Tante persone vanno verso una grande villa scura così decido di seguirli. È la casa stregata. Forse era meglio non venirci. Entriamo tutti in un ascensore che lentamente sale e poi una voce parla ma non ci capisco niente di francese. Usciamo tutti dal ascensore e saliamo su dei carrelli, naturalmente io sono con Damon. Inizio a mordermi le dita per la paura, ma non lo do a vedere al moro seduto affianco a me. Sembra quasi sia una cosa naturale, non sembra che abbia paura. Lentamente il carrello si muove e iniziamo a vedere cose veramente terribili. Questa attrazione ci mostra parte della vita di una donna che è costretta a sposarsi con un uomo che non ama e così decide di togliersi la vita. Tutto questo è rappresentato con qualcosa di veramente orribile.

Promised FriendsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora