Capitolo 3

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Sono le 6:30 del mattino è il 9 Novembre.

Come ogni mattina suona quella fastidiosa sveglia.

Mi alzo dal letto, con un aspetto a dir poco da pazzo psicopatico e tutto assonnato mi reco in cucina per prepararmi una bella tazza di caffè.
Nell'attesa sfilo dal pacchetto Winston Blue una sigaretta e me l'accendo affacciato dalla finestra fissando l'alba.

Una volta preso il caffè vado in bagno per darmi una rinfrescata per poi tornare in camera e prepararmi per poi andare a scuola.

Sono le 7.30 e come al solito nel tragitto a piedi per andare a scuola mi metto ad ascoltare un po' di musica, misi riproduzione casuale e partì "Rockstar" di Post Malone.

[...]Ayy, I've been fuckin' hoes and poppin' pillies
Man, I feel just like a rockstar (star)
Ayy, ayy, all my brothers got that gas
And they always be smokin' like a Rasta
Fuckin' with me, call up on a Uzi
And show up, man them the shottas
When my homies pull up on your block
They make that thing go grrra-ta-ta-ta (pow, pow, pow)[...]

Pensavo fosse un'altra stupida e noiosa mattinata scolastica come tutte le altre.
Ma mi sbagliavo.

Arrivato davanti scuola incontro Mark, lui mi vede e mi viene incontro.

"Bro hai studiato per l'interrogazione di fisica?" dicemmo contemporaneamente scoppiando entrambi a ridere.

Nel pensare qualche buona scusa da dire alla prof entrammo e ci incamminammo per entrare in classe.

Nelle scale che portavano al secondo piano incrociai Sarah col suo gruppo di amiche e lì con loro c'era anche Marcelo che si stava baciando con Abigail, la sua ragazza.

Abigail è la migliore amica di Sarah, si conoscono sin da piccole un po' come me e Mark.
È bassina e paffutella, ha la pelle bianca come il latte, dei lunghi cappelli lisci rossi, gli occhi di un verde chiaro e svariate lentiggini sul viso.
È una tipa abbastanza particolare: passa dall'essere totalmente seria e silenziosa a diventare una chiacchierona con un umorismo tutto suo.

Nel cercare di recuperare Marcelo vidi che Sarah mi fissava, così le feci un occhiolino e mi avviai assieme agli altri in classe.

Le prime tre ore volarono come sempre.

Era il momento della ricreazione e uscendo dalla classe nel corridoio intravedo Sarah che leggeva un libro seduta al suo banco, così mi avvicinai a lei.

"Ah Bukowski"

"Ah? Cosa?" disse cacciandosi le cuffie.

"Bukowski no?"

"Ah si, lo conosci?"

"Chi Bukowki? Sisi, siamo amici d'infanzia" risposi ridacchiando mentre lei mi sorrideva imbarazzata.

"Comunque volevo chiederti una cosa..."

"Mh si, dimmi tutto" rispose Sarah.

*Driiiiiiiiiin*

Suonò la campanella.
Bisognava tornare in classe.

"Beh io torno in classe"

"E la cosa che dovevi chiedermi?

"Aspettami all'uscita della scuola dopo le lezioni se ci tieni a saperla" affermai uscendo dalla sua classe con un sorrisetto.

Adesso in classe avevo la prof. Corvino.

Entrai con un paio di minuti di ritardo in classe.

C'era un silenzio tombale.

Lei mi guardò con quello sguardo arcigno e io cercai di evitarlo andandomi a sedere dritto al mio posto, manco fosse Medusa.

One Last TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora