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Aprii gli occhi e mi resi conto di non essere nella stanza nella quale avrei dovuto dormire. Dopo essere tornati di sotto i ricordi della serata precedente erano molto confusi...
Appena mi resi conto che un'arto non identificato stava circondando la mia vita e il mio sguardo si puntò verso quest'ultimo, e riconobbi immediatamente a chi appartenesse, soltanto grazie all'aereo tatuato sulla sua mano. Christopher. Che accidenti ci faccievo nel suo letto?
Improvvisamente la mia mente si riempii di infinite possibilità che cercai di escludere, ed il fatto che non ricordavo assolutamente nulla era davvero snervante.
La testa mi esplodeva e la nausea iniziava a salire, proprio per questo motivo mi sedetti di scatto, alzandomi e ignorando completamente il suo braccio, probabilmente svegliandolo per i miei gesti improvvisi... Ma pensai, in ogni caso, che preferisca questo ad una doccia di vomito come sveglia. Aprii la prima porta che vidi e grazie al cielo era il bagno, mi accovacciai sul pavimento accanto al water, gettandoci dentro tutto l'alcol della serata precedente. Sentii i suoi passi raggiungermi; in modo dannatamente dolce raggruppò i miei capelli, tenendoli in modo che non ricadessero sul mio viso, accarezzandomi dolcemente la schiena. Appena svuotai il mio stomaco mi sedetti sul pavimento, tirando poi l'acqua, coprendomi il viso con le mani mentre le lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Non sapevo nemmeno il motivo preciso per cui stavo piangendo sinceramente... Probabilmente le lacrime che avevo bloccato ieri avevano deciso di sfogarsi oggi. 

«Tutto bene?» Domandò il ragazzo sedendosi a terra accanto a me, accarezzandomi i capelli con estrema dolcezza.

«Non penso.» Sospirai poi. Mi alzai lavandomi poi la faccia. «Se sono qui con te vuol dire che anche Isabel ha bevuto esageratamente... E nessuna delle due poteva restare sola.» Osservai ad alta voce. Ricevo un sorriso da Chris che annuii soltanto. «E mi hai cambiata tu, per forza, se ne io ne Isa stavamo in piedi più che uno di voi non poteva farlo... Dio... Devo smettere di ubriacarmi.» Commentai. 

«Ieri sera prima di addormentarti sul divano hai detto ad Harry che è l'amore della tua vita e che vi sposerete.» Sussurrò trattenendo a stento una risata. «Hai aggiunto che però volevi un bambino da Joel perché ha i lineamenti e le ciglia di un cucciolo.» Rise sonoramente e io mi coprii il viso con le mani. 

«Di male in peggio.» Osservai sarcasticamente. «Ho detto altro?» Domandai curiosa, o forse preoccupata, e lui diventò improvvisamente serio. 

«Louis ti ha scritto, ha detto che non sarebbe riuscito ad esserci per il tuo compleanno e... Non hai reagito bene...» Sussurrò premendo le sue bellissime labbra l'una contro l'altra formando una semplice linea...

«Lui non...? Lo immaginavo...» Sospirai. «Un motivo in più per non festeggiare i 19 anni.» 

«Non puoi non festeggiare...» Osservò il ragazzo mentre io tornavo sul suo letto, seguendomi. 

«Oh non ho nessuna intenzione di festeggiare...» Sentenziai io coricandomi, subito imitata da lui.

«Almeno verrai al mio?» Domandò curioso, sembrava speranzoso.

«Sei consapevole che finirebbe peggio di ieri?» Sbuffai divertita ricevendo la sua risata. 

«Potresti festeggiare con me, ci occuperemo di tutto io ed i ragazzi... Sarebbe divertente...» Propose dolcemente. 

«Non lo so... Non è una buona idea... E poi le vostre feste sono molto oltre al mio Budget.» Pensai a voce alta, con lo sguardo rivolto al soffitto.

«Ma non preoccuparti dei soldi.» Sbuffò ricevendo uno sguardo omicida dalla sottoscritta. «Pensaci... Per favore.» Concluse ed io annuisco. 

Un bussare incessante fece sbuffare entrambi. «Isa smettila.» 

«Come fai a sapere che sono io?» Domandò la ragazza, aprendo la porta. 

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