Un bambino prodigio

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Mio padre mi aveva costretto. Non ci potevo credere! Mi aveva minacciato di farmi rinchiudere nelle prigioni se non fossi partito con quei due! Così ero dovuto andare al porto, travestito senza farmi riconoscere, ne andava della sicurezza dello Stato secondo mio padre, e incontrarmi a mezzanotte con quei due tipi. Andiamo, come potevo essere l'unico a diffidare di due tipi del genere? C'era una bella notte di luna piena che illuminava a giorno. Per le strade non c'era nessuno e quindi mi fu facile trovare subito due figure avvolte nel mantello.

Quando le raggiunsi, la ragazza bionda mi lanciò subito uno sguardo duro.

-Hai portato il pugnale?- chiese lei non fidandosi. Rotei gli occhi ed annuii. Non capivo perché mio padre mi avesse obbligato a prendere proprio quello...d'altronde girare con la spada era più sicuro!

La biondina mi guardò un' ultima volta e mi diede le spalle. Cominciò a camminare, insieme all'altro ragazzino. Continuavo a non capire, perché ci fosse bisogno di tutto questa segretezza. Dovevamo solamente riparare un portale marino no?

Dopo qualche minuto giungemmo di fronte ad una Goletta così nuova e pulita, che mi sorprese vedere non fosse della nostra marina. Mirinda si guardò in giro velocemente per vedere se fossimo seguiti o meno, e lanciò un sassolino. Ad un tratto un uomo si affacciò, ci scrutò per qualche minuto e poi chiese sottovoce:

-Chi siete?-

-Mirinda! L'ambasciatrice!- rispose Mirinda. L'uomo ben presto prese una scala di legno e la appoggiò fino al molo. Dopo qualche decina di minuti eravamo saliti e seduti in poltrona comodamente. Stavano aspettando probabilmente solo noi, perché partimmo quasi subito, in modo così silenzioso rispetto al solito che rimasi veramente sorpreso. Non era da tutte le ciurme avere una così buona coordinazione nel fare silenzio. Eravamo su un mercantile, ma di certo questa furtività e questo silenzio era tipico di uomini abituati a rischiare la pelle in mare: pirati.

La goletta scivolò silenziosa fuori dal porto e ben presto la capitale del regno di Glosbe, Heratio, era solo un puntino luminoso. I miei due compagni di viaggio erano piuttosto silenziosi, anzi sembravano quasi sulle spine. Io invece alla fine ero incuriosito, perché non ero mai uscito dal Regno. Forse avevo trovato un rimedio alla noia.

Dopo diverse ore di viaggio, e cominciammo ad avvistare un'isola in lontananza. Era avvolta da una nebbia leggera e prima che me ne resi conto non vedevamo più nulla. Gli uomini dell'equipaggio sembravano impazienti. Ad un tratto apparve uno scoglio enorme alla nostra destra, e il capitano fu costretto a virare rapidamente. Dopo qualche minuto ne apparve un altro enorme alla nostra sinistra, e nuovamente lo schivammo per poco.

-Capitano! Invertiamo la rotta! Il vento ci ha portato nella Gola della Vergine Muassam!- esclamò un marinaio impaurito. Il capitano lo ignorò.

-Se non torniamo indietro adesso, finiremo per distruggere la barca!- gridò un altro uomo. Cominciavo a preoccuparmi anche io in effetti. Ad un tratto si alzò il bambino incappucciato, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, Mirinda sia alzò e gridò agli uomini.

-State tranquilli! Ci pensa Sam, lui è un Detentore! Proseguiremo per questa via, fino a quando non saremo usciti da qui. E' la via più rapida per arrivare a Lyonnas!- disse lei cercando di ottenere attenzione. Gli uomini si zittirono e increduli spostarono lo sguardo sul ragazzo che viaggiava con noi. Cosa significava "detentore"?

Il ragazzino non disse niente, e si avvicinò velocemente al capitano. Giunto ad un metro estrasse un pugnale. Cosa diamine voleva fare? Guardai anche gli altri marinai, ma tutti sembravano incantati a guardare il pugnale. In effetti ora che ci pensavo, era molto particolare. La lama nera curva ma appuntita, luccicava nonostante non ci fosse un raggio di sole.

Il ragazzo si tolse il cappuccio dalla testa e appoggiò la lama sulla spalla del capitano, in orizzontale per non ferirlo. La lama era rivolta verso l'esterno. Non c'era pericolo. Il capitano improvvisamente sussultò.

-Incredibile! Vedo!- e improvvisamente virò a babordo. Cosa stava succedendo? Gli uomini si guardarono l'un l'altro stupiti. Era questo il potere di un Detentore?

-Samuel è il Detentore del Jano dell'Invisibilità. Nulla per lui è nascosto, e niente è in grado di trovarlo se vuole sparire- sentenziò Mirinda al mio fianco e facendosi sentire dagli uomini. Li guardai. Non avrebbe dovuto dare quelle spiegazioni. Seppur illuminanti, temevo che i marinai avrebbero tentato di impossessarsi di quell'arma. Non mi fidavo delle persone, soprattutto durante i pochi viaggi che avevo fatto in giro per il mio Regno. Meno informazioni si raccontavano, meglio era. E questo un ambasciatore doveva saperlo bene. Questa storia stava prendendo una piega interessante.

[CONCLUSO] Il Principe Oscuro - La Maledizione dei 12 Jano [SAGA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora