La mattina dopo, mi alzo e vedo accanto a me Luca ancora dormire.
Decido di scendere in cucina a preparare la colazione. Ad un tratto, sento il portone di casa aprirsi e mostrare una ragazza, con delle valigie. Sembra una modella.
In quel momento sento il mondo cadermi addosso, la guardo con una faccia stupita e lei guarda me allo stesso modo; vedo Luca scendere le scale e con la voce ancora impastata dal sonno esclama un:
-Buongiorno-.
Si blocca di colpo a quella scena.
Non so chi sia la ragazza e non voglio neanche saperlo, posso solo immaginare che sia la sua ragazza da come lo guarda, le brillano gli occhi.
Sento le lacrime farsi strada sul mio volto. Senza dire nulla mi dirigo verso la camera di Luca, vado in bagno per darmi una rinfrescata e intanto sento i due parlare. Lei è super incazzata, e lui non dice nulla.
Scendo le scale e vado diretta verso il portone, sento una mano afferrarmi per il polso.
-Ti prego Vi, non andare- vedo Luca quasi sul punto di piangere. Non dico una parola, faccio un no con la testa liberandomi dalla sua presa.
Uscita da quella casa, prendo il cellulare per chiamare Sharon, che dopo due squilli risponde:
-Ei porcellina, com'è andata la notte?- dice ridendo.
-Ei Sha, puoi venire a prendermi?- la mia voce è strozzata dai singhiozzi.
-Arrivo subito tranquilla, il tempo di arrivare- dice quasi preoccupata.
Senza neanche risponderle chiudo la chiamata. Non riesco a parlare. Sono delusa e incazzata allo stesso tempo.
Mi allontano da quella casa e mi siedo su una panchina, con le lacrime che non smettono di uscire dai miei occhi. Dopo circa due minuti sento un clacson e vedo la macchina di Sharon. Entro senza dire una parola, riesco solo a dire un flebile:
-Grazie-.
Mi metto a guardare fuori dal finestrino, e ripenso a quanto io sia stupida a esserci cascata di nuovo. Ieri sera sembrava sincero, ogni singola parola che mi aveva detto sembrava sincera eppure non è così. Inizio a sentire un fortissimo dolore alla testa così, appena rientrata a casa corro in camera metto una maglietta a caso e mi rifugio sotto le coperte, dando sfogo a tutto il mio dolore e dopo un po' mi addormento.Luca's pov
Vedo Vi, uscire da casa mia con un'espressione delusa e le lacrime che le rigano il volto. Mi si spezza il cuore.
L'afferro per il polso dicendendole:
-Ti prego Vi, non andare-.
Lei fa un no con la testa, sfila il suo polso dalla mia stretta ed esce da casa mia. Mi sembra quasi che con quel gesto, lei sia uscita dalla mia vita.
Mi giro verso quella che dovrebbe essere la mia ex ragazza, con gli occhi iniettati dalla rabbia.
-Cosa ci fai tu qui? Questa non è più casa tua da un po' di mesi ormai- le urlo contro.
-Ciao Luchino io sto bene grazie per averlo chiesto, comunque sono appena tornata da Milano e volevo farti una sorpresa-
-Cosa non capisci?! Ti ho già detto che tra noi è finita, non voglio più avere niente a che fare con te. Porti solo guai nella mia cazzo di vita già incasinata. E ora mi hai fatto perdere anche la cosa migliore che avevo-. Le sputo in faccia tutto, non me ne importa, lei fa parte del passato e non voglio faccia parte anche del presente.
Vedo i suoi occhi delusi, ma si ricompone subito. E continua a parlare con quella voce fastidiosa.
-Ok sparisco dalla tua vita, ma che ne dici se prima ci divertiamo un po'-.
La vedo sorridere e lei continua ad avvicinarsi a me. Quando sta per annullare la distanza tra di noi, mi torna in mente la faccia di Vi delusa da me.
Blocco Chloe e la allontano, dicendole:
-Ti ho detto di andare via. Non farmelo ripetere-.
Ho il viso rosso dalla rabbia e stringo i pugni tanto che le mie nocche sono diventate bianche. Lei alla vista di questa scena, indietreggia quasi spaventata, prendere le valigie e esce da casa, prima di chiudere la porta però si ferma e dice:
-Ciao Luchino, ricorda che si torna sempre dove si è stati bene. A presto- mi fa un occhiolino ed esce.
Più incazzato che mai tiro un pugno al muro, facendo uscire del sangue dalle nocche. Vado in camera e mi butto sul letto, dopo di che mi addormento.Vi 's pov
Mi sveglio e controllo l'ora sul mio cellulare sono le 18.30. Ho dormito veramente tanto. Stringo le braccia attorno alle mie ginocchia e continuo a pensare a lui.
Sento bussare alla mia porta e subito dopo entrano tutte le mie amiche.
-Vi, cos'hai?- dice Fran con un'aria preoccupata.
Mi faccio coraggio e racconto tutto quello che è successo questa mattina. Ad interrompere il mio racconto è il campanello della porta che continua a suonare insistentemente.
-Vado io- dice Medison uscendo dalla mia camera.
Sento le voci dalla mia camera.
-Ragazzi cosa ci fate qui? Non vorrei essere scortese ma non è un buon momento- sento dire da Medison.
-Luca voleva vedere Vi- dice Elia.
Medison chiude la porta e io spero se ne siano andati, ma poi sento bussare di nuovo alla porta della mia camera.
-Vi, posso entrare?- dice Luca.
Guardo le mie amiche sperando in un consiglio da parte loro. Ma vedo che si alzano dal mio letto ed escono, lasciando entrare Luca.
Sono ancora sul letto, con gli occhi gonfi e rossi per colpa delle lacrime, e continuo ad abbracciare le mie ginocchia.
Vedo Luca posizionarsi davanti a me. Anche lui ha gli occhi rossi, non so se per colpa del fatto che abbia fumato troppo o magari del pianto.
Si avvicina a me e io mi sposto per stargli lontano.
-Vi ti prego, non fare così-
-Così come Lu, come dovrei comportarmi dopo che mi hai deluso un'altra volta-. dico io sul punto di ricominciare a piangere.
-Vi, so cosa ti è potuto sembrare ma non è così-.
-A me è sembrato che tu fossi fidanzato con quella ragazza, e che mi hai mentito di nuovo. Correggimi se sbaglio- dico quasi insensibile.
-Non so perché sia venuta da me, ci siamo lasciati sei mesi fa. Le ho detto di sparire dalla mia vita, di lasciarmi in pace e così farà. Ti prego Vi, non ti ho mentito, e mi dispice per non avertelo detto prima. Ma fa parte del passato-.
Guardo Luca non posso fargliela passa liscia, anche questa volta, quindi un po' incerta affermo:
-Lu, ho bisogno di un paio di giorni per pensare. Apprezzo la tua sincerità, ma ho bisogno dei miei spazi-.
Vedo il suo volto spegnersi, lasciando il posto ad un'espressione delusa.
Mi dispiace, ma devo pensare.
-Posso stare con te?- mi chiede con un filo di speranza, però con ancora la delusione dipinta sul volto.
-Non mi sembra il caso, ti chiedo un paio di giorni Lu, per favore- ribatto dura.
La sua espressione cambia in un lampo da deluso ad incazzato, si alza dal mio letto e esce dalla mia camera sbattendo la porta.
Mi stendo di nuovo sul letto, ormai rassegnata per il suo carattere. Perché non capisce mi chiedo.
Per distrarmi nel pensare a lui prendo il telefono e inizio a navigare sui social. Decido di chiamare la mia famiglia, non li sento da un po' di giorni. Dopo una mezz'ora passata a parlare con mamma su tutto quello che stava succedendo, sento il mio stomaco brontolare. Saluto la mamma e mi alzo dal letto dirigendomi in cucina. Sono le 22.00, le mie amiche sono sul divano a scegliere un film da guardare. Vado in cucina e decido di farmi un hot-dog. Lavo quello che ho sporcato e vado fuori al terrazzo a fumare una sigaretta, subito vengo raggiunta dalle mie amiche.
Giselle:
-Vi cosa hai intenzione di fare con lui?-
-Non lo so- rispondo.
Interviene subito Fran:
-Vi, se a te piace secondo me penso valga la pena provarci, fallo perché potresti pentirtene- la appoggiano anche Sharon e Medison.
E poi continua:
-E poi da quello che ha detto credo ti abbia detto la verità quindi...-.
Un po' incerta dico:
-Si lo perdono però non adesso, perché deve capire che non può ottenere sempre ciò che vuole-.
Rientriamo dentro e ci sediamo sul divano per guardare un film. Questa sera per tirarmi su il morale hanno scelto un fantasy, lo apprezzo molto perché so che a nessuna delle quattro piace questo genere. Mi viene quasi da ridere.
Durante il film le palpebre si iniziano a fare pesanti, il dolore alla testa ancora non scompare quindi crollo sulla spalla di Sharon.
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Uno squillo. ||Capo Plaza||
FanficVi, una ragazza di un piccolo paesino, insieme alle sue migliori amiche si trasferisce a Salerno. Da lì la sua vita cambierà completamente, grazie ad un ragazzo, Luca.