Capitolo 19

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(Joseph's POV)

You shake my nerves and you rattle my brain
Too-spensi la sveglia nonostante fossi già sveglio, un'altra notte insonne ha avuto luogo...
Mi alzai dal letto con quel poco briciolo di forza rimasto in corpo. È arrivato il giorno...
Il giorno che speravo arrivasse il più lontano possibile...
Il giorno al quale speravo di non assistere mai...
Afferrai le sigarette e il cellulare adagiati sul comodino dirigendomi in balcone e accesi il display, ignorai le miriadi di notifiche e guardai l'orario,<< ancora due ore>> pensai tra me e me. Estrassi una sigaretta dal pacco e la incenerii, inalai il fumo sentendo i polmoni bruciare come legna alla brace ed era abbastanza terrificante che la reputavo una sensazione di pieno sollievo . Notai un sorso di Rum nella bottiglia alla mia destra e senza pensarci due volte lo bevvi, un'altra sensazione di sollievo. Stritolai la sigaretta contro il fondo del portacenere e rientrai in camera, cercando di trovare la forza per prepararmi per l'ultimo addio alla persona mia più cara.
La mia Van.
Mi diressi in bagno, tentando di migliorare in qualche modo possibile il mio aspetto, anche se improbabile . Il pallore del mio viso era quasi mortuario e le occhiaie ormai mutate in fosse tenebrose , azionai la doccia e vi entrai .
Tornato in camera,Estrassi dalla cabina armadio il mio Tuxedo nero, lo indossai cercando di metabolizzare il perché lo stessi indossando,mi specchiai e ormai mi sembra quasi sconosciuto il riflesso che si presenta.
Indossai i miei amati Rayban neri come la pece,tentando di nascondere le terrificanti occhiaie, ma tentativo vano in quanto troppo marcate e profonde. Afferrai il cellulare e le sigarette,soprattutto le seconde, e mi diressi al piano di sotto. Adocchiai il cielo dalla finestra del salone e il cupo cielo, quasi quanto la mia anima, mi portò a scegliere di andare in auto. Afferrai le chiavi ed andai. In auto il silenzio era tombale, quasi macabro, ma d'altronde c'è d'aspettarselo, sono solo ormai. Arrivai in anticipo in chiesa perciò decisi di rimanere in auto, poggiai la fronte sul volante e senza rendermene delle lacrime iniziarono a solcare le mie gote ormai scheletriche.
Perché proprio lei?
Non potevo essere io?
Lei non lo meritava, era troppo innamorata della vita
Se avessi saputo che quello sarebbe stato l'ultimo film ...
Se avessi saputo che quella sarebbe stata la nostra ultima uscita...
E invece l'unica cosa che ho fatto è stata :
....<<per me sei morta ormai>>
Ed ecco che i sensi di colpa iniziano ad opprimere il mio cuore.
Il respiro inizia a mancare e le lacrime, ormai incontrollabili, scorrono senza sosta.
Colpii il volante e un urlo di liberazione si fece spazio dal profondo della mia anima.
Fu in quel momento che metabolizzai il tutto.
Strofinai gli occhi, mi arruffai il ciuffo e scesi dall'auto pronto ad incenerire l'ennesima sigaretta.Mentre portavo per l'ennesima volta la sigaretta alle labbra notai una figura incamminarsi verso me...
Spero non sia lei, non ho proprio voglia di incrociare il suo viso.
Fortunatamente la figura risultò essere soltanto Stef,in tubino nero e anche lei come me occhiali neri "antiocchiaie".
<<Questi dannati tacchi>> esclamò tentando di massaggiarsi le caviglie. Ridacchiai lievemente.
<<Buongiorno anche a te>> risposi continuando a fumare
<<Buongiorno, lei non verrà, l'ho avvisata>> mi disse poggiando una mano sul mio avambraccio
<<meglio, tornasse dove è stata tutto questo tempo, stavamo meglio.
Anche se si fosse presentata l'avrei spinta fuori dalla chiesa insieme a quel suo coso>> dissi senza esprimere alcuna emozione gettando la sigaretta contro l'asfalto e calpestandola .
<<Coso? Chi?>> ah giusto lei non poteva mica saperlo che ha preferito scappare da me per vivere la sua fuga romantica con quell'essere ripugnante che non mi degno a nominarlo.
<<Si, sai adesso è felicemente fidanzata con quel Stuart o cosa del genere, dovevi proprio vederli che ridicoli al cinema, ma comunque meglio così, per me lei non rappresenta più nulla, a causa sua sono stato di merda, uno straccio che assorbiva solo alcol e inalava fumo, sono stato male e lei cosa faceva nel frattempo? Preferiva scopare con Lucas stuart, se non fosse mai tornata Van non sarebbe distesa in quella bara e io non starei morendo più velocemente di prima. E io che pensavo lei fosse speciale, che coglione. Sono un emerito coglione. Adesso l'unica vera persona importante nella mia vita si trova lì, all'interno di quella chiesa, distesa in una bara laccata.
Ma che vada farsi fottere,non voglio più vederla. Anzi guarda>> estrassi il cellulare dalla tasca interna della giacca, sbloccai il display e aprii la rubrica.
<<Ecco,da oggi lei è completamente morta per me>> eliminai definitivamente il suo numero davanti agli occhi sbalorditi di Stef.
<<La messa sta per iniziare, andiamo >> le dissi sistemandomi gli occhiali da sole e incamminandomi verso l'entrata della chiesa.
È arrivata l'ora...

L'AMORE NASCE DALL'ODIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora