L'aereo era ormai partito da più di quattro ore e di tempo ne mancava ancora molto prima di atterrare. Giorgia non faceva altro che guardare fuori dal finestrino con la dolce musica di sottofondo che fuoriusciva dalle sue Beats bianche. Si sentiva quasi cullata in quel piccolo aereo pieno di passeggeri, le sue palpebre si facevano sempre più pesanti, come se fossero calamite, e lei faceva fatica a tenerle separate, fino a ce non cedette alla stanchezza e le chiuse cadendo in un sonno profondo.
<< signorina?>> la dolce voce dell'assistente di volo fece riaprire gli occhi alla ragazza, che le sembrò quasi di aver chiuso per un attimo solo. Giorgia guardò l'interlocutrice con la faccia ancora assonnata.
<< mi dispiace disturbarla, ma l'aereo atterrerà tra solo mezzora ed è mio compito avvisarla>> le spiegò l'hostess con un sorriso rassicurante.
<< non si preoccupi, anzi ha fatto bene a svegliarmi, grazie>> le disse la ragazza mentre si strofinava gli occhi.
<< desidera una caffè?>> e a quella domanda Giorgia rispose immediatamente di si, il caffè era la sua droga preferita, e in quel momento ne aveva davvero bisogno per riprendersi.
L'atterraggio fu tranquillo e non appena Giorgia scese dall'aereo non perse un minuto e chiamò sua madre, sapeva com'era fatta, non avrebbe chiuso occhio finche non le avrebbe detto che era arrivata sana e salva. Si portò il telefono all'orecchio e in men che non si dica sentì la voce della madre.
<< giorgia? Stai bene?>> la sua voce era molto preoccupata, ma questo fece sorridere la giovane.
<< si mamma tranquilla, il volo è andato molto bene>> << sei già nell'appartamento?>>
<< no in realtà ho appena ritirato le valige, sto aspettando il taxi>> le rispose sedendosi su uno dei trolley, mentre con una mano si copriva gli occhi dal sole per vedere se arrivasse il furgoncino che l'avrebbe dovuta portare al suo appartamento.
<< va bene. E senti hai dormito un po'?>> le madri restano sempre madri, penso Giorgia tra se e se.
<< si ho dormito più di metà viaggio, ma penso che dormirò ancora un po' non appena arriverò a casa, sai il jet leg e tutto il resto>> e mentre parlava, vide finalmente il taxi arrivare.
<< scusa mamma, è arrivato il taxi ti abbandono, ci sentiamo dopo o domani, salutami tutti, ti voglio bene>> non le diede neanche il tempo di rispondere che già aveva chiuso la chiamata e stava caricando le valige sul furgone con l'aiuto del tassista.
In men che non si dica era arrivata al suo nuovo appartamento, che a dirla tutta era una villetta di modeste dimensioni. Si ritrovava lì, davanti alla porta di casa, con il dito che sfiorava il campanello. In quel momento provava molta ansia, sapeva che quando avrebbe suonato si sarebbe trovata davanti alla sua futura coinquilina, che fin da quel momento aveva solo sentito per telefono. Fece un sospiro profondo e schiacciò il campanello. Appena la porta si aprì ne uscì una figura femminile.
<< oddio, Giorgia>> la ragazza si butto tra le braccia della nuova arrivata, lasciando l'italiana spiazzata per un attimo.
<< ciao Avani, finalmente ci vediamo>> Giorgia ricambiò l'abbraccio chiudendo gli occhi.Avani fece accomodare la sua nuova coinquilina in casa e le fece fare un piccolo tour, facendole poi posare tutte le sue cose nella stanza che da quel giorno sarebbe stata la sua camera. Poi si spostarono in cucina e, visto che era già ora di cena, mangiarono il cibo cinese ordinato precedentemente.
<< allora, ti piace LA>> le chiese Avani mentre si versava dell'acqua.
<< si, insomma per quello che ho visto dal finestrino del taxi, abbastanza>> ammise l'italiana arrotolando i suoi spaghetti di soia con le bacchette.
<< hai ragione, che stupida, non hai visto praticamente ancora niente. Allora oggi ti porto a fare un giro>>
<< veramente sarei un po' stanca, dopo cena vorrei solo farmi una bella dormita. Ti dispiace se facciamo domani?>> solo adesso Avani aveva notato gli occhi stanchi della coinquilina e sorrise compiaciuta.
<< figurati, hai tutto il diritto di riposarti, poi domani è anche meglio, almeno abbiamo tutta la giornata>> ammise con un sorriso smagliante. Detto questo, le due finirono di cenare e ripulirono la cucina. Poi Giorgia si diresse verso la sua camera, si mise velocemente il pigiama e crollò immediatamente sul suo letto.
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Love letter to myself - Payton Moormeier (sospesa)
Hayran KurguNon vedeva l'ora di scappare da quell'edificio che lei chiamava "casa di pazzi"; per carità, lei teneva un sacco alla famiglia, ma allo stesso tempo ambiva, più di ogni cosa al mondo, ad andare a vivere da sola. Essendo una persona molto orgogliosa...