-6- ANCORA UNA CAREZZA

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Ed eccolo lì il suo Simba, addormentato per sempre su di un freddo tavolo di alluminio. Non riusciva a vederlo così, gli faceva male, ma non sopportava l'idea di tornare a casa e non trovarlo lì, vicino alla porta, ad aspettarlo. Gli stampò un bacio nell'incavo del nasino, come era solito fare quando gli dava la buonanotte prima di spegnere le luci, "buonanotte amore mio, sogni d'oro d'argento e di brillanti e i sogni più belli del mondo" disse in un sussurro, quella era la buonanotte che gli dava il padre quando era bambino e così voleva darla al suo cucciolo.

Oikawa uscì da quella stanza accarezzando per un'ultima volta il suo gatto e toccando per ultima l'orecchia prima di chiudersi la porta alle spalle e camminare fino a raggiungere l'aria fresca all'esterno dell'edificio, inspirare più che potesse e tirare fuori l'urlo più potente in assoluto.

Oikawa uscì da quella stanza accarezzando per un'ultima volta il suo gatto e toccando per ultima l'orecchia prima di chiudersi la porta alle spalle e camminare fino a raggiungere l'aria fresca all'esterno dell'edificio, inspirare più che potesse e...

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La madre, anche se la sua statura non lo permetteva, provò ad avvolgerlo in un abbraccio per calmarlo, altre lacrime bagnarono il viso del ragazzo e altri singhiozzi scossero il suo corpo che in quel momento sembrava essere fragile più del vetro.

Me, myself and my catDove le storie prendono vita. Scoprilo ora